Rimpasto e ricorsi: Falcomatà aspetta con fiducia. Intanto il Pd si riunisce

Giuseppe Falcomatà non è ancora un ex sindaco di Reggio Calabria ma non è già un nuovo consigliere regionale di opposizione. Una fase di transizione particolare per il primo cittadino, che dopo oltre un decennio a Palazzo San Giorgio è pronto a tuffarsi in una nuova avventura, a poche centinaia di metri di distanza, vale a dire Palazzo Campanella.
Prima di tutto, c’è da attendere quelle che saranno le determinazioni ufficiali della Corte d’Appello, che sancirà (al netto di possibili ricorsi) i nomi dei nuovi consiglieri regionali. Su Falcomatà pende un doppio dubbio –il 4% o meno di Noi Moderati e il margine ridotto di voti, circa 260, tra il residuo del Pd Collegio Centro e il Pd Collegio Sud- ma secondo esperti e tecnici in materia di legge elettorale, saranno entrambi superati dal sindaco, vicino quindi alla fumata bianca.
In attesa di capire in modo definitivo quale sarà il proprio destino, quali le mosse di Falcomatà rispetto al rimpasto di Giunta comunale? La fretta è una cattiva consigliera, detto quantomai valido in questa circostanza. Il sindaco -secondo quanto filtra- prima di optare per qualsiasi decisione, preferisce aspettare il via libera dalla Corte dei Conti. Scelta condivisibile.
Le idee in testa però sono già chiare e salvo sorprese porteranno ad almeno 2-3 novità all’interno della Giunta. Come già riportato su queste pagine, sono Filippo Burrone, Anna Briante e Giuggi Palmenta i 3 assessori a rischio, con Alex Tripodi e un paio di nuovi innesti donna -per la parità di genere- che Falcomatà ancora non avrebbe individuato.
Ancora da assegnare rimane sempre l’assessorato alle attività produttive, che in mancanza di un esponente dedicato (dopo il già complicato periodo con l’ex assessore Marisa Lanucara) ha mostrato ulteriori défaillance in questi mesi.
Rispetto alla postazione da vicesindaco, Falcomatà starebbe ancora valutando sulla promozione o meno di Mimmetto Battaglia (con Brunetti che in questa eventualità potrebbe guadagnare qualche delega) o se invece lasciare la cabina di comando, sino all’appuntamento con le urne della primavera 2026, ancora a Brunetti.
E il Pd cosa fa? L’azionista di maggioranza dell’amministrazione Falcomatà ha avviato una ‘riflessione interna’, iniziata oggi con una prima riunione alla presenza dei segretari cittadino e provinciale Valeria Bonforte e Giuseppe Panetta. Assente il sindaco Falcomatà, perchè impegnato all’evento di Giuramento degli Allievi Carabinieri, anche se c’è chi assicura che il primo cittadino, anche se libero, non avrebbe partecipato.
Previsto per martedi il primo vero incontro della direzione provinciale dem, con il Pd chiamato a ridisegnare nuovi equilibri alla luce della doppia elezione di Falcomatà e Ranuccio al Consiglio Regionale e al futuro dell’amministrazione comunale. Futuro inteso sia come periodo di traghettamento al voto, sia come percorso di avvicinamento (primarie o no?) per individuare il candidato sindaco del centrosinistra.
Diversi i nomi circolati in questi mesi, ma l’appuntamento con le urne è ancora troppo lontano per avere un quadro definito e la pesante sconfitta dal centrodestra di Occhiuto alle regionali imporrà nuovi ragionamenti.
Il campo largo ad esempio, potrebbe tornare in discussione dopo il pesante ko alle regionali, mentre da capire quale potrà essere l’effettivo contributo alla causa dei diversi movimenti civici, a partire da Onda Orange dell’avvocato Massimo Canale. Di sicuro, l’ipotesi Demetrio Naccari (alla luce dell’elezione di Giuseppe Falcomatà al Consiglio Regionale) rimane in campo tra quelle possibili.
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