Risorse in esaurimento anche per Transizione 4.0: picco di domande, ancora disponibili solo 200 milioni
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Risorse in esaurimento anche per Transizione 4.0: picco di domande, ancora disponibili solo 200 milioni
Mentre infiamma la polemica per la chiusura anticipata del piano Transizione 5.0, le imprese si sono subito riversate su Transizione 4.0, causando un rapido assorbimento delle risorse residue. Il Mimit avvisa che sono rimasti disponibili solo 200 milioni, che si esauriranno in pochissimo tempo.

Il Mimit avverte: le risorse per Transizione 4.0 sono in rapida diminuzione. È l’effetto della chiusura di Transizione 5.0 che ha spinto molte imprese a ripiegare sul 4.0, preferendo un credito d’imposta sicuro e velocemente concretizzabile rispetto al sistema dell’iperammortamento a cui non tutti guardano con favore. Restano al momento disponibili per la misura ancora 200 milioni.
La nota del Mimit spiega che “A seguito dell’annuncio dell’esaurimento delle risorse di Transizione 5.0, con prenotazioni che hanno raggiunto l’obiettivo dei 3 miliardi, si è registrata una forte accelerazione delle prenotazioni anche sul Piano 4.0. Alla data odierna, risultano ancora disponibili 200 milioni di euro su un plafond complessivo che ammontava a 2,2 miliardi di euro”.
La gestione della chiusura dello sportello ad esaurimento delle risorse è già prevista dal decreto emanato la scorsa primavera: al raggiungimento della soglia dei 2,2 miliardi di euro il GSE trasmetterà una comunicazione di esaurimento risorse.
Transizione 5.0, è caccia alle risorse
Per quanto riguarda Transizione 5.0, nel corso della giornata in cui il Governo ha chiuso i rubinetti della misura si sono scatenate feroci polemiche.
Il ministro Adolfo Urso si è affrettato a dichiarare che “Abbiamo chiuso lo sportello consentendo però alle imprese di presentare eventuali progetti che saranno messi in sequenza secondo la data di presentazione perché speriamo di poter finanziare anche questi ulteriori progetti con altre risorse che stiamo cercando di recuperare”.
In serata è arrivata una nota del Mimit dove si spiega che il Ministero “alla luce dell’elevato gradimento dimostrato dalle imprese per il Piano 5.0, è al lavoro per reperire nuove risorse e per garantire il sostegno agli investimenti programmati, anche attraverso soluzioni di continuità con la nuova misura che sarà varata in legge di bilancio”.
Il comunicato del Ministero si conclude ricordando che “le comunicazioni trasmesse entro il 31 dicembre rimarranno comunque efficaci e saranno gestite in base all’ordine cronologico di invio in caso di reperimento delle risorse”, un modo velato per suggerire alle imprese di proseguire nella presentazione delle domande.
Nel frattempo gli industriali prendono posizione per bocca di Marco Nocivelli, vice presidente di Confindustria per le politiche industriali e il Made in Italy. “La decisione odierna di sospendere la copertura finanziaria dei progetti 5.0 è una decisione che mette in difficoltà numerosissime imprese e che sta generando forte preoccupazione”, ha detto. Serve quindi “individuare con urgenza una soluzione per tutelarle ed evitare che si perda fiducia nelle Istituzioni e nelle leggi”.
In particolare Nocivelli fa riferimento ai progetti che entrano, da oggi, “in questa sorta di lista di attesa, senza copertura”, auspicando che “vengano finanziati attraverso eventuali meccanismi di prioritizzazione (fast track) – in vista dell’operatività del nuovo iper-ammortamento che partirà il 1° gennaio – oppure mediante soluzioni-ponte di tipo finanziario che auspichiamo vengano adottate nei prossimi giorni”.
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