San Martino di Tours

Novembre 11, 2025 - 06:30
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San Martino di Tours

ALL’INGRESSO  
Ai poveri donò largamente,
la sua giustizia rimane per sempre,
la sua potenza si innalza nella gloria.

ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA
O Dio, che hai fatto risplendere la tua gloria nella vita e nella morte del vescovo san Martino, rinnova in noi le meraviglie della tua grazia perché né in morte né in vita ci separiamo mai dal tuo amore. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

LETTURA Sir 50, 1; 44, 16-23; 45, 3-16
Lettura del libro del Siracide

Ecco il sommo sacerdote, che nella sua vita piacque al Signore. Fu trovato perfetto e giusto, al tempo dell’ira fu segno di riconciliazione. Nessuno fu trovato simile a lui nella gloria. Egli custodì la legge dell’Altissimo. Per questo Dio gli promise con giuramento di innalzare la sua discendenza. Dio fece posare sul suo capo la benedizione di tutti gli uomini e la sua alleanza; lo confermò nelle sue benedizioni. Lo glorificò davanti ai re. Sopra il turbante gli pose una corona d’oro. Stabilì con lui un’alleanza perenne e lo fece sacerdote per il popolo. Lo onorò con splendidi ornamenti e gli fece indossare una veste di gloria, esercitare il sacerdozio e benedire il popolo nel suo nome. Lo scelse fra tutti i viventi perché offrisse sacrifici al Signore, incenso e profumo come memoriale.

SALMO Sal 83 (84)

Salirò all’altare di Dio, gioia della mia giovinezza.

Quanto sono amabili le tue dimore,
Signore degli eserciti!
L’anima mia anela
e desidera gli atri del Signore.
Il mio cuore e la mia carne
esultano nel Dio vivente. R

Anche il passero trova una casa
e la rondine il nido dove porre i suoi piccoli,
presso i tuoi altari, Signore degli eserciti,
mio re e mio Dio. R

Beato chi abita nella tua casa:
senza fine canta le tue lodi.
Guarda, o Dio, colui che è il nostro scudo,
guarda il volto del tuo consacrato. R

Sì, è meglio un giorno nei tuoi atri
che mille nella mia casa.
Signore degli eserciti,
beato l’uomo che in te confida. R

EPISTOLA 1Tm 3, 16 – 4, 8
Prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo

Carissimo, grande è il mistero della vera religiosità: egli fu manifestato in carne umana e riconosciuto giusto nello Spirito, fu visto dagli angeli e annunciato fra le genti, fu creduto nel mondo ed elevato nella gloria. Lo Spirito dice apertamente che negli ultimi tempi alcuni si allontaneranno dalla fede, dando retta a spiriti ingannatori e a dottrine diaboliche, a causa dell’ipocrisia di impostori, già bollati a fuoco nella loro coscienza: gente che vieta il matrimonio e impone di astenersi da alcuni cibi, che Dio ha creato perché i fedeli, e quanti conoscono la verità, li mangino rendendo grazie. Infatti ogni creazione di Dio è buona e nulla va rifiutato, se lo si prende con animo grato, perché esso viene reso santo dalla parola di Dio e dalla preghiera. Proponendo queste cose ai fratelli, sarai un buon ministro di Cristo Gesù, nutrito dalle parole della fede e della buona dottrina che hai seguito. Evita invece le favole profane, roba da vecchie donnicciole. Allénati nella vera fede, perché l’esercizio fisico è utile a poco, mentre la vera fede è utile a tutto, portando con sé la promessa della vita presente e di quella futura.

VANGELO Mt 25, 31-40
Lettura del Vangelo secondo Matteo

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”».

VANGELO Lc 6, 29b-38
Lettura del Vangelo secondo Luca

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva alle folle: «A chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro. E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

DOPO IL VANGELO
«Farò sorgere al mio servizio
un sacerdote fedele
che agirà secondo il mio cuore
e il mio animo» – dice il Signore –.

A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA
Dio di misericordia, dona di conservare l’integrità della fede e la passione per la giustizia a noi che celebriamo la festa del santo vescovo Martino.
Per Cristo nostro Signore. Amen

SUI DONI
Santifica, o Padre, questi doni che ti offriamo con gioia in onore di san Martino e, tra le vicende liete e tristi della vita, guida i nostri giorni nella tua pace.
Per Cristo nostro Signore. Amen

PREFAZIO
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, renderti grazie, Dio onnipotente ed eterno, ed esaltarti per la vita santa del vescovo Martino che fu discepolo glorioso di Cristo, tuo Figlio. Con desiderio ardente si preparava ancora al Battesimo e già sapeva dimostrare con generosità esemplare la carità verso i poveri. Abbandonàti gli onori incerti della milizia terrena, nell’umiltà della professione monastica si pose al servizio dell’unico Re dell’universo. E quando la tua benevolenza lo volle pastore del tuo gregge, sùbito la passione per la vera fede e l’amore per la tua Chiesa lo resero fulgido esempio per tutti e chiaro modello di ogni giustizia. Nella festa di questo tuo servo beato, ci uniamo al coro degli angeli e dei santi e a te, Padre santo e buono, eleviamo l’inno di lode: Santo…

ALLO SPEZZARE DEL PANE  
Dice il Signore: «Ciò che avete fatto
a uno di questi miei fratelli più piccoli,
lo avete fatto a me».

ALLA COMUNIONE
Solenne e lieto è il giorno del beato Martino,
preziosa più dell’oro la sua limpida fede.
Così lo predilesse il Signore e Maestro
da rivelargli l’ora del suo transito santo.
«Sia pace a tutti», disse a chi gli stava intorno
e si avviò tranquillo alla gloria del regno.

DOPO LA COMUNIONE
O Dio, che hai nutrito la Chiesa con il sacramento dell’unità e della pace, concedi ai tuoi fedeli di vivere in perfetto accordo con te perché, obbedendo alla tua volontà sull’esempio di san Martino, gustiamo la gioia di essere veramente tuoi figli.
Per Cristo nostro Signore. Amen

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