Sanzione di 936 milioni a Eni, Esso, Ip, Q8, Saras e Tamoil: «Intesa restrittiva della concorrenza»

Settembre 27, 2025 - 15:00
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Sanzione di 936 milioni a Eni, Esso, Ip, Q8, Saras e Tamoil: «Intesa restrittiva della concorrenza»

Pagina 180 del provvedimento emesso al termine dell’istruttoria, punto 474. Si legge: «Quanto alla natura dell’intesa in esame, sulla base delle risultanze istruttorie, è stato accertato che le società Eni, ESSO, TAMOIL, IP, SARAS e KUWAIT hanno posto in essere un’intesa segreta, di tipo orizzontale, restrittiva della concorrenza, volta al coordinamento nell’applicazione del costo della componente bio». Punto 475: «Si tratta, in particolare, di un’intesa orizzontale e segreta mirante a condizionare la dinamica dei prezzi sul mercato così da neutralizzare il confronto competitivo su questa parte rilevante del prezzo del carburante sottoposto a pressione competitiva. L’intesa ha avuto attuazione e ha coinvolto i maggiori player del mercato di riferimento». Punto 476: «Il descritto comportamento è considerato tra le violazioni più gravi della normativa antitrust in quanto, per sua stessa connotazione, appare idoneo e destinato ad alterare il normale gioco della concorrenza; in particolare, il comportamento anticoncorrenziale accertato costituisce un’infrazione molto grave dell’articolo 101 del TFUE».

Tutto ciò è stato messo nero su bianco dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm), che ha chiuso l’istruttoria nei confronti di Eni, Esso, Ip, Iplom, Q8, Saras e Tamoil (per quest’ultima anche con riferimento alle condotte di Repsol, ora da essa acquisita), ovvero le più importanti compagnie petrolifere operanti in Italia. L’Autorità ha accertato un’intesa restrittiva della concorrenza nella vendita del carburante per autotrazione per tutte le parti, fatta eccezione per Iplom e Repsol. Per questo motivo ha sanzionato le società per un totale complessivo di 936.659.087 euro. In dettaglio ha sanzionato Eni per 336.214.660 euro, Esso per 129.363.561 euro, Ip per 163.669.804 euro, Q8 per 172.592.363 euro, Saras per 43.788.944 euro e Tamoil per 91.029.755 euro.

Ad esito della complessa istruttoria, avviata a seguito della denuncia di un whistleblower, è emerso che Eni, Esso, Ip, Q8, Saras e Tamoil si sono coordinate per determinare il valore della componente bio inserita nel prezzo del carburante (componente introdotta dalle compagnie per ottemperare agli obblighi previsti dalla normativa in vigore). Il cartello ha avuto inizio il 1° gennaio 2020 e si è protratto fino al 30 giugno 2023. Il valore di questa importante componente del prezzo è passato da circa 20€/mc del 2019 a circa 60 €/mc del 2023.

Secondo l’Antitrust le compagnie hanno attuato contestuali aumenti di prezzo - in gran parte coincidenti - determinati da scambi di informazioni diretti o indiretti tra le imprese interessate. Il cartello è stato facilitato dalla comunicazione del valore puntuale della componente bio in numerosi articoli pubblicati su “Staffetta Quotidiana”, noto quotidiano di settore, grazie anche alle informazioni inviate direttamente da Eni al giornale.

Ed è la stessa Eni la prima compagnia a far sapere che non intende accettare passivamente la sanzione. «Eni esprime il più fermo dissenso e la profonda sorpresa per le conclusioni dell’Autorità», scrive in una nota il Cane a sei zampe. «Nonostante la piena collaborazione e la trasparenza assicurata da Eni durante tutto il corso dell’istruttoria, l’impianto accusatorio dell’Agcm si fonda su una ricostruzione artificiosa che ignora le logiche di funzionamento del mercato e travisa la realtà dei fatti, decontestualizzando comunicazioni legittime legate ai rapporti di fornitura reciproca tra gli operatori». L’Eni muove anche altre critiche alla decisione dell’Agcm, aggiunge che «oltre al danno derivante da un’ingiusta sanzione, di importo assolutamente abnorme, il provvedimento odierno costituisce inoltre un ennesimo grave danno reputazionale» per la società e fa sapere che «tutelerà con determinazione le proprie ragioni e la propria immagine in ogni sede competente».

 

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia