Sean Diddy Combs in attesa del verdetto implora clemenza al giudice: “Non sono più il Puff Daddy di una volta”

“La vecchia versione di me è morta in prigione, ora sono rinato”: lo ha scritto il pioniere dell’hip-hop Sean ‘Diddy’ Combs implorando clemenza dal giudice Arun Subramanian che si appresta a decidere quanto tempo l’impresario accusato di reati legati alla prostituzione dovrà passare dietro le sbarre.
Ha scritto al giudice poche ore prima dell’udienza
Combs ha scritto al giudice poche ore prima dell’udienza che chiuderà un processo di otto settimane da cui era uscito un verdetto contrastato da parte della giuria: assoluzione dalle accuse di traffico sessuale e di associazione a delinquere finalizzata al racket, due reati che avrebbero potuto comportare l’ergastolo, colpevolezza per due capi d’accusa legati alla prostituzione, ciascuno dei quali prevede una pena massima di 10 anni.
In mano al giudice è anche una lettera di Casandra Ventura, la ex compagna e ora principale accusatrice: la donna, che in arte è nota come Cassie, chiede a Subramanian di considerare nel decidere la sentenza “le tante vite che Sean Combs ha sconvolto con i suoi abusi”. La difesa spera in una condanna non superiore a 14 mesi di reclusione, mentre l’accusa ha chiesto oltre 11 anni.
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