Shein semina discordia: il suo ingresso causa la rottura tra Galeries Lafayette e Sgm

Si separano le strade di Galeries Lafayette e Sgm. Il casus belli è stato l’ingresso del dragone dell’ultra fast fashion Shein nelle sette insegne del celebre department store gestite dalla società immobiliare, situate ad Angers, Digione, Grenoble, Le Mans, Limoges, Orléans e Reims.

L’apertura dei corner del player cinese era stata resa nota a ottobre dal gruppo Sgm, ma a salire agli onori della cronaca era stato soprattutto l’opening presso la sede di Bhv (department store ceduto proprio da Galeries Lafayette a Sgm nel 2023, ndr) del Marais, a Parigi. Lo sbarco di Shein è avvenuto nel capoluogo francese proprio questa settimana, all’inizio di novembre, ed è stato preceduto da polemiche e controversie proprio nel Paese che più di tutti finora si è schierato contro il fast fashion – e in particolare contro Shein, già più volte multato – in Europa.

I lavoratori del Bhv Marais, in particolare, aveva incrociato le braccia e organizzato una manifestazione proprio per protestare contro l’accordo stipulato con il dragone, a cui è stato concesso uno spazio permanente al settimo piano, e che aggrava una situazione già precaria all’interno del grande magazzino della capitale.

Intanto, Sgm era ai ferri corti anche con Galeries Lafayette relativamente ai sette store dal 2021 gestiti dalla società di real estate, arrivando a porre fine al contratto di affiliazione. Una decisione che deriverebbe dalla “constatazione di una divergenza strategica nell’ambito della collaborazione”, riporta la stampa locale. Collaborazione che giungerà la termine nelle prossime settimane, ponendo così il tema della continuità operativa delle boutique coinvolte.

Queste ultime verranno gestite da Sgm sotto una nuova insegna, il cui nome verrà prossimamente svelato.