Skipass sempre più cari, la nuova indagine svela dove sciare costa di più
La stagione sciistica 2025-2026 apre con una certezza che nessun appassionato desiderava: i prezzi degli skipass continuano a salire. Altroconsumo, dopo aver analizzato 44 località italiane e dell’arco alpino, conferma un nuovo balzo: +4% per il giornaliero, +4,4% per i cinque giorni. Le cifre parlano da sole: una famiglia di tre adulti può arrivare a spendere fino a 260 euro al giorno in Italia e addirittura 370 euro nei comprensori internazionali come Zermatt.
Il quadro è chiaro: mentre le discese restano il cuore dell’esperienza alpina, le risalite dei prezzi rischiano di mettere in ombra la tradizionale vacanza sulla neve. In un contesto dominato da rincari diffusi, capire dove conviene sciare e dove invece le tariffe sfiorano il lusso diventa essenziale per programmare la settimana bianca senza brutte sorprese.
Dove sciare costa di più in Italia
Anche quest’anno il Trentino-Alto Adige guida la classifica delle tariffe più elevate. Dolomiti Superski tocca 86 euro per il giornaliero, mentre Cortina d’Ampezzo, forte dell’eco olimpica, si ferma a 80 euro, con un aumento in linea con la media nazionale. Madonna di Campiglio cresce più della media e arriva a 85 euro al giorno. Località splendide, piste ben note e comprensori vastissimi, ma la spesa è ormai paragonabile a una giornata di viaggio in una città europea di fascia alta.
Il Piemonte presenta un mosaico di situazioni. Limone e Bardonecchia mantengono gli stessi prezzi dell’anno scorso, rispettivamente 48 e 49 euro, ma altrove la musica cambia. Il caso più eclatante è Alagna Valsesia: +13,1% in un solo anno, per un giornaliero che sale da 54 a 61 euro. La Vialattea segue con un leggero aumento, ma resta più abbordabile rispetto ad altre aree alpine.

In Lombardia il quadro si divide tra stazioni molto virtuose e località che puntano verso l’alto. Bormio limita l’aumento a un modesto +1,7%, mentre Livigno conquista un record poco invidiabile: da 65 a 71 euro, +10,1%. Un salto che la colloca tra le mete italiane più costose, confermando la tendenza di un turismo sempre più orientato verso un’offerta premium.
La Valle d’Aosta racchiude gli estremi della classifica. Champorcher resta la località più economica d’Italia con 36 euro al giorno. Dall’altra parte, il collegamento Cervinia–Zermatt (lato italiano) arriva a 87 euro, mentre acquistarlo in Svizzera significa superare i 125 euro. Località come Pila e La Thuile si collocano nella fascia media a 58 euro, mentre Monterosa Ski sale a 61. Courmayeur si conferma più selettiva: 69 euro e un aumento del 3%.
Unico caso in Italia per nessun aumento: Piancavallo, Sella Nevea, Zoncolan e Tarvisio restano ferme a 44 euro. Una politica tariffaria contenuta che rende la regione friuliana una delle scelte più intelligenti per chi vuole sciare senza subire la pressione dei listini alpini. Nell’Appennino i prezzi danno vita a un panorama frammentato. Campo Felice e Roccaraso non toccano i listini, mentre Ovindoli registra un deciso +10% e sale a 46 euro. Il Cimone, nell’area modenese, passa da 52 a 55 euro, rialzo più contenuto ma comunque superiore alla media nazionale.
Sciare all’estero, dove costa di più
Nel cuore dell’Alta Savoia, Chamonix rimane sorprendentemente stabile: il giornaliero resta fissato a 71 euro. Per essere una delle destinazioni più gettonate delle Alpi francesi, il prezzo appare quasi rassicurante.
In Austria l’andamento è più moderato ma comunque in crescita: Villach e Nassfeld salgono da 67 a 70 euro. Kranjska Gora, appena oltre il confine sloveno, ritocca il giornaliero a 49 euro, ma resta una delle opzioni meno onerose fuori dall’Italia.
La Svizzera, da sempre sinonimo di eccellenza alpina, non delude chi cerca lusso e né chi teme i rincari. A St. Moritz si passa da 97 a 103 euro, mentre a Zermatt il balzo è ancora più evidente: da 94 a 106 euro. Il collegamento internazionale Zermatt-Cervinia, acquistato sul lato svizzero, arriva a 125 euro e si conferma lo skipass giornaliero più caro dell’intera indagine, con l’aumento assoluto più alto dell’anno: +15 euro.
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