Spagna, mossa governo per accelerare gli aiuti economici alla popolazione colpita dagli incendi

Agosto 27, 2025 - 19:30
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Spagna, mossa governo per accelerare gli aiuti economici alla popolazione colpita dagli incendi

Il Consiglio dei ministri spagnolo ha dichiarato 16 delle 17 regioni autonome del Paese «zone disastrate». Alla base della decisione ci sono gli incendi boschivi di proporzioni record che hanno mandato in fumo centinaia di migliaia di ettari di territorio tra la fine di giugno e la fine di agosto (una stima provvisoria parla di 400 mila ettari). «I cittadini e le istituzioni avranno sempre il governo al loro fianco e avranno tutti gli aiuti necessari per ottenere il massimo recupero possibile», ha assicurato il ministro dell'Interno, Fernando Grande-Marlaska, nel corso di una conferenza stampa seguita alla riunione dei ministri.

Essendo ancora attivi 15 grandi incendi (dei 113 divampati negli ultimi tre mesi), è affrettato rischiare un bilancio dei danni, ha spiegato Grande-Marlaska, ma «siamo di fronte a una delle più grandi catastrofi ambientali degli ultimi anni e i danni personali, alle infrastrutture e ai beni pubblici e privati sono elevati». Il ministro dell'Interno ha anche aggiunto che le conseguenze del cambiamento climatico sono presenti nella vita quotidiana, quindi è «sempre più importante continuare a progredire in settori come la prevenzione e la risposta rapida».

Gli incendi di quest'estate si sono verificati in tre grandi ondate: la prima è avvenuta alla fine di giugno, la seconda è iniziata il 7 luglio e la terza, che non è ancora terminata, è iniziata l'8 agosto. Quest'ultima ha coinciso con l'ondata di calore più intensa documentata da quando esistono registrazioni ufficiali, cioè dal 1975, come ha sottolineato Fernando Grande-Marlaska.

Negli ultimi giorni, per combattere fondamentalmente gli incendi in Estremadura, Castiglia e León, Galizia e Asturie, la Direzione generale della Protezione civile ha coordinato il dispiegamento di tutti i mezzi terrestri e aerei gestiti dal ministero della Transizione ecologica e della sfida demografica, la più grande attivazione di risorse dell'Unità militare di emergenza in un periodo di durata simile dalla sua creazione e il più grande contingente europeo spostato per intervenire in un'emergenza di protezione civile.

Tutte azioni e rassicurazioni che però non hanno evitato critiche al governo da parte della principale forza di opposizione, il Partito popolare spagnolo. Nei giorni scorsi Pedro Sánchez ha presieduto la riunione della Commissione interministeriale per i cambiamenti climatici e la transizione energetica a La Moncloa e messo sul piatto l'obiettivo di lanciare e definire il Patto di Stato per affrontare l'emergenza climatica. E, in tal senso, il capo del governo ha sollecitato un contributo da parte anche delle forze di opposizione. Ma né su questo né sugli incendi il Partito popolare ha fatto fronte comune.

Dopo aver bollato la proposta di Sánchez sulla crisi climatica come mera «cortina fumogena» per evitare di assumersi le proprie responsabilità, a inizio settimana il Partito popolare ha presentato un “piano anti-incendi” che prevede tra le altre cose un registro nazionale degli incendiari, per contrastare quella che il Pp ha definito una risposta «ritardata» e «inefficiente» da parte delgoverno a una crisi senza precedenti. Accuse il Pp le ha rivolte in particolare contro la ministra della Difesa Margarita Robles: il partito di opposizione ha chiesto che riferisca in Parlamento sui motivi che l’hanno indotta a non far intervenire fin dai primi roghi l’esercito per far fronte all’emergenza. Nei prossimi giorni prenderanno la parola al Senato sia la stessa Robles che i ministri dell’Energia, dell’Interno e dell’Agricoltura. Il Partito popolare ha già annunciato battaglia politica.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia