Stablecoin, terre rare e IA, le sfide che impongono un aggiornamento delle strategie UE
Bruxelles – Intelligenza artificiale, terre rare, e poi stablecoin. La lista delle sfide più immediate è questa, e i ministri dell’Economia e delle finanze dell’eurozona si ritrovano a dover lavorare in maniera tutta nuova a ciascuna delle tre voci. “Le strategie vanno aggiornate sulla base degli avvenimenti dell’ultimo anno”, confida un funzionario europeo. Nel mondo che cambia, l’UE e i suoi Paesi con la moneta unica devono essere altrettanto capaci di tenere il passo, adattarsi e rimodulare le linee di azione e intervento.
La riunione dell’eurogruppo in programma questa settimana (12 novembre) intende servire come punto di partenza per una nuova politica comune su questioni considerate centrali per il futuro, e su cui a oggi si ha poco controllo. Ne è un esempio il settore delle criptovalute, in rapida evoluzione, in diffusione, e con partner internazionali intenzionati a farne un uso crescente. E’ il caso degli Stati Uniti, dove l’attuale presidente Donald Trump intende cavalcare l’onda dell’avanzamento tecnologico in materia di sistemi di pagamento. I bitcoin sono sistemi di pagamento già di uso diffuso, ma sono valute virtuali volatili, e dunque insicure. Le stablecoin, invece, sono considerate come più stabili in termini di valori, tassi di cambio e potere di acquisto. Per questo si sta decidendo di sostenerle, almeno negli USA.
Scelte, quelle prese oltre Atlantico, che inchiodano innanzitutto gli europei ai loro ritardi fisiologici. “Negli Stati Uniti non ci sono frammentazioni nei metodi di pagamenti come li abbiamo nell’UE, e non ci sono problemi di autonomia strategica”, riconosce la stessa fonte UE, la quale richiama l’attenzione su un mercato unico ancora tutto da costruire.
Commissione europea e Banca centrale europea lavorano a un progetto di euro digitale, inteso a sostituire circuiti come Visa o Mastercard per le operazioni tra europei nell’UE, e cerca via di uscite sulle stablecoin, a oggi un rebus e fonte di preoccupazioni. Senza regole internazionali non andrebbero permesse: questa la linea assunta a oggi, ma alla luce di quello che avviene nel resto del mondo e di quello che fanno i partner l’UE e la sua area dell’euro non possono restare fermi a guardare.
Oltre alle questioni legate al completamento del mercato unico, frammentazioni, legislazione mancante e infrastrutture da sviluppare, “c’è la questione del ruolo che giocano le stablecoin nella società“, si riconosce a Bruxelles. Di fronte a un uso crescente di questo modo di pagare, occorre intervenire per prendere il controllo di nuovi modi di regolare le transazioni così da garantire rispetto delle regole di concorrenza, sicurezza, pagamento della tasse. per questo all’interno dell’eurogruppo ci si inquieta e si vede necessario fare il punto della situazione per aggiornare agende
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