The Blood of Dawnwalker e il potere di parlare con i morti

Lo studio Rebel Wolves ha annunciato che nel suo prossimo action-RPG fantasy, The Blood of Dawnwalker, sarà presente una nuova meccanica che richiama apertamente la celebre magia “Speak With Dead” di Baldur’s Gate 3. La notizia arriva tramite un aggiornamento dello studio, che specifica come, in una fase di pre-beta e con lancio previsto per il 2026, il gioco stia già mostrando segni incoraggianti sia nel combat system che nell’approccio narrativo.

Nel dettaglio, la meccanica in questione prende la forma di un incantesimo chiamato Compel Soul, riservato al protagonista (nel suo stato umano) e che consente di rianimare i cadaveri per estorcere informazioni. Come spiegato dallo studio, dopo aver eliminato una creatura chiamata Murohn nell’ala abbandonata di un ospizio, il personaggio Coen può usare Compel Soul per costringere l’anima del cadavere a divulgare i segreti del caso.

In quel contesto, si scopre che il custode locale aveva sacrificato qualcuno per il proprio tornaconto. Pur richiamando in modo evidente l’idea della magia “Speak With Dead” introdotta in Baldur’s Gate 3, Rebel Wolves specifica che l’approccio sarà particolarmente più diretto, meno vincolato a un numero di domande predefinito e più fluido.

Implicazioni per il gameplay di The Blood of Dawnwalker

Questo tipo di colpo di scena suggerisce varie cose interessanti sul design del gioco. In primo luogo, l’ambientazione narrativa non teme di mischiare elementi classici del fantasy, con un sistema di investigazione più profondo e ambientato. Il fatto che la magia possa diventare strumento narrativo, e non solo utile in combattimento, fa pensare a un titolo che punta su immersione e scoperta piuttosto che solo su pura azione.

In secondo luogo, la scelta del momento in cui utilizzare questo incantesimo risulterà strategica. Per esempio lo studio segnala che se il giocatore avesse scelto di investigare l’ospizio di notte invece che di giorno, l’incantesimo Compel Soul non sarebbe stato disponibile, un dettaglio che suggerisce come l’orario (e probabilmente anche le scelte di esplorazione) influenzeranno davvero l’esperienza di gioco.

Negli ultimi anni abbiamo assistito a molti action-RPG che puntano fortemente sull’azione e sul combattimento spettacolare. Tuttavia, titoli che inseriscono in modo significativo elementi investigativi, narrativi e magici in cui esplorazione, interrogazione e lore contano quanto il combattimento sono meno frequenti. L’adozione di meccaniche come Compel Soul offre certamente una nuova direzione, suggerendo un’esperienza più stratificata e intrecciata.

Inoltre, l’idea che la magia parlante non sia solo un gimmick ma un vero strumento per esplorare la storia e i misteri dell’ambientazione è un passo avanti verso un’interazione più profonda con il mondo di gioco. Questa apertura verso sistemi ibridi, metà azione, metà investigazione/interazione ambientale, va incontro anche alle richieste di chi è alla ricerca di titoli con una maggiore profondità narrativa.

Rebel Wolves, lo studio dietro il progetto, vanta al suo interno sviluppatori che hanno lavorato a The Witcher 3, titolo che resta ancora oggi uno dei benchmark del genere action-RPG. La presenza di questa eredità suggerisce che The Blood of Dawnwalker potrebbe puntare su realismo, ricchezza narrativa e sistemi di gioco profondi.

Nella sua comunicazione, lo studio ha confermato che il gioco è in stato di pre-beta e che nei prossimi mesi condividerà ulteriori aggiornamenti. Il lancio è fissato per il 2026 su Xbox Series X|S, PlayStation 5 e PC, il che dà allo studio ancora spazio per rifinire e perfezionare l’esperienza.

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