Tunnel subportuale, partono i lavori alla Foce: rivoluzione totale (ma si salvano le aiuole)

Novembre 12, 2025 - 01:30
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Tunnel subportuale, partono i lavori alla Foce: rivoluzione totale (ma si salvano le aiuole)
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Genova. Inizieranno già questo novembre con le prime attività di cantiere i lavori per il tunnel subportuale alla Foce, in corrispondenza di viale Brigate Partigiane, dove sbucherà l’infrastruttura sotterranea destinata – almeno nelle intenzioni dei progettisti – a sostituire la Sopraelevata e a plasmare a lungo termine anche questa parte di città.

I dettagli sono emersi durante la commissione municipale convocata nella sede dell’Aci, di fatto un incontro pubblico con la sala gremita di cittadini desiderosi di capire le ricadute della grande opera sul quartiere. Presenti le presidenti di Municipio Anna Palmieri (Medio Levante) e Simona Cosso (Centro Est), l’assessora al Verde Francesca Coppola, l’ingegner Alberto Selleri di Autostrade e l’architetto Mattia Cipriani del Renzo Piano Building Workshop.

Il progetto è in mano alla struttura commissariale e alla Regione, ha passato tutte le fasi esecutive, ormai l’esecutivo è finito – ha precisato l’assessora Coppola -. Il Comune può solo recepire, non possiamo entrare nella progettazione né proporre modifiche, ma possiamo raccogliere le istanze della cittadinanza e promuovere momenti di trasparenza come questo. Il Paur è già innestato”.

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Tunnel subportuale, da novembre il cantiere alla Foce: il cronoprogramma

Entro fine novembre ci aspettiamo che il Comune ci dia le aree per iniziare a cantierare, questo è il programma”, ha spiegato Selleri. Si partirà con le attività preliminari che comprendono anzitutto il taglio di 67 alberi nell’area dei giardini Coco, di cui 48 nella prima fase. “Ma ne verranno ripiantati circa 80, quindi il saldo sarà positivo”, assicura l’architetto dello studio di Renzo Piano. Poi si procederà con bonifica bellica, scavi archeologici di fianco alle mura delle Cappuccine, pannelli in legno e ancoraggi intorno al contrafforte storico.

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Le aree di cantiere per il tunnel subportuale alla Foce

I lavori veri e propri si vedranno verso la fine del 2027, quando si inizierà a costruire il pozzo di scavo. In questa fase dovrà essere demolito anche l’edificio Spazio Genova, quello che ospita gli uffici di Genova Parcheggi, e andrà ricollocato più a nord il punto vendita dell’Eni. Nel frattempo la Tbm dovrebbe iniziare a realizzare il tunnel a partire da San Benigno. L’arrivo alla Foce è previsto alla fine del 2028. “Qui verrà smontata e riportata indietro, dopodiché verrà riportata indietro e scaverà la seconda canna”. La ripartenza dello scavo avverrà sei mesi più tardi, in pieno 2029, sempre se tutto filerà secondo i piani.

Per le opere finali serviranno altri 15 mesi: completamento della galleria artificiale su cui passerà definitivamente corso Aurelio Saffi (al di sotto ci saranno appunto le due canne del tunnel subportuale), realizzazione della viabilità di collegamento da e per viale Brigate Partigiane, demolizione e rifacimento dell’aiuola centrale in entrambe le carreggiate nel tratto compreso tra via Maddaloni e via Diaz.

Restyling per i giardini Coco, si salvano le aiuole storiche

A proposito di aiuole, la vera novità è che rimarranno al loro posto. Le storiche composizioni floreali spartitraffico, recuperate negli anni scorsi sul disegno originale degli anni Sessanta, erano destinate ad essere sostituite da alberature, secondo l’idea di Renzo Piano. Invece non andrà così: “Il progetto è stato bocciato dalla Soprintendenza – annuncia Selleri -. Dove uscirà il tunnel verranno perse per un pezzo, per il resto verranno mantenute”.

La rivoluzione scatterà invece per i giardini Coco, che per buona parte saranno sventrati dai lavori del tunnel, anche se l’area di cantiere sarà più estesa di quella effettivamente interessata dalle modifiche. Il progetto prevede l’aggiunta di un terzo bastione oltre a quelli storici, studiato per nascondere alla vista le due gallerie e per ricavare una nuova terrazza pubblica con vista sulla Foce, e il rinnovamento del filare di alberi su corso Aurelio Saffi, sempre più rarefatto col passare degli anni.

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Un render dei giardini Coco a fine lavori

Abbiamo visto che questo parco non è proprio vissuto – spiega l’architetto Cipriani -. L’idea, quindi, è cogliere l’occasione del progetto infrastrutturale per dare alla cittadinanza un valore aggiunto: rendere più facile la percorrenza tra sopra e sotto con un nuovo gradino e cambiare la densità vegetazionale, che oggi non lascia quasi passare la luce del sole, introducendo aree di radura“. Il risultato finale mette in evidenza la struttura delle mura delle Cappuccine, oggi di fatto nascosta dagli alberi. Il verde sarà recuperato nella parte bassa, lungo la strada.

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Vista in sezione del futuro assetto dei giardini Coco

Come cambierà la viabilità col tunnel subportuale

Il vero nodo sarà tuttavia quello della viabilità, destinata a cambiare radicalmente. Il Comune aveva chiesto di rivedere la soluzione per il raccordo con l’arteria che attraversa la Foce. In tutto ci saranno tre corsie per imboccare il tunnel: due provenienti da nord su viale Brigate Partigiane e solo una da sud (cioè da corso Italia e Waterfront), con incrocio regolato da uno stop anziché da un semaforo: “Abbiamo previsto minori flussi di traffico”, spiega Selleri. Chi invece uscirà dal tunnel avrà a disposizione due corsie che piegheranno entrambe verso il mare: da lì sarà possibile tornare indietro e risalire verso Brignole.

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Il nuovo assetto della viabilità allo sbocco del tunnel alla Foce

“È come una rotatoria allargata, in questo modo sono garantite tutte le connessioni – commenta Selleri -. Dalle micro-simulazioni di traffico non abbiamo rilevato nessun problema. Una rotatoria davanti allo sbocco non funzionerebbe: quella esistente oggi davanti alla Sopraelevata spesso non riesce a smaltire il traffico”.

Altro punto spinoso è l’eliminazione totale dei parcheggi lungo le aiuole, ai cui margini verrà ricavato un percorso ciclopedonale. “Il progetto non prevede aree di sosta“, chiarisce Selleri. La presidente del Municipio Anna Palmieri è già salita sulle barricate: “Per la Foce il parcheggio è oro. Capisco le biciclette, ma in una città come Genova la cosa essenziale sono i parcheggi. Avevamo combattuto per avere più stalli in corso Aurelio Saffi, ricordiamoci che avremo qui un polo sportivo e un polo fieristico che ci auguriamo diventi sempre più importante”. “Abbiamo agito in base alle indicazioni ricevute dal Comune – la risposta dell’ingegnere di Autostrade -. Se cambieranno, modificheremo il progetto”.

Durante i lavori verranno utilizzate tecniche particolari per garantire sempre almeno una corsia per senso di marcia in corso Aurelio Saffi, evitando perciò di bloccare completamente la circonvallazione a mare. Ma l’impatto sarà inevitabile anche sulla viabilità principale della Foce.

Incognita Sopraelevata: “Bisogna decidere cosa farne”

Il convitato di pietra, quando si parla del tunnel subportuale, è la Sopraelevata. “Bisogna decidere cosa farne”, ripete Selleri. Intanto però l’ingegnere chiarisce che il progetto è stato sviluppato con l’idea di demolirla: “La passata amministrazione ci ha dato indicazioni ritenendo questa la soluzione migliore per rigenerare la parte centrale della città. È evidente che può avere anche altre funzioni. La soluzione progettuale sottoposta alla procedura Paur è quella senza la Sopraelevata”.

Del resto anche l’assetto della viabilità è stato definito pensando al tunnel come a un sostituto della Sopraelevata piuttosto che una semplice alternativa. In funzione della scelta che sarà fatta cambierà l’assetto nella zona del Waterfront: mantenimento della rotatoria odierna, che dovrà essere usata anche dai flussi in uscita dal tunnel per dirigersi verso nord, o semplificazione del nodo.

La sindaca Salis, confermando la linea di Bucci e Piciocchi, ha detto che la decisione verrà presa una volta completata l’opera sotterranea valutando diverse alternative. Per mantenere la connessione con via Madre di Dio senza dover tagliare in due la Aldo Moro era stata annunciata una variante progettuale. Oggi Selleri non fornisce dettagli, se non che la Soprintendenza ha chiesto un approfondimento sull’impatto delle rampe in uscita rispetto alla zona di protezione Unesco: “La verifica è in corso”.

Le preoccupazioni dei cittadini della Foce

La commissione si è chiusa dopo due ore, con la promessa di riprendere a breve la discussione. Tra i cittadini preoccupazioni e mugugni soprattutto per i temi connessi alla viabilità: non piace l’idea di eliminare la Sopraelevata, così come il drastico taglio di parcheggi. Perplessità sul futuro degli alberi: “Ci metteranno almeno cinque anni a ricrescere”, fanno notare alcuni consiglieri municipali. Timori legati alle vibrazioni e alle ripercussioni degli scavi per le abitazioni di Carignano, con pronte rassicurazioni da parte dell’ingegnere di Autostrade.

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Redazione Redazione Eventi e News