Voto per procura per le deputate incinte, il Parlamento UE vuole essere a misura di donna

Novembre 6, 2025 - 04:00
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Voto per procura per le deputate incinte, il Parlamento UE vuole essere a misura di donna

Bruxelles – Voto per procura in caso di maternità. Il Parlamento europeo prova a riscrivere le regole, che sono prima di tutto interne, e che poi si auspica possano essere di esempio per altri ambiti per quello che è un problema culturale diffuso. A oggi le donne in politica, quando restano incinte, devono rinunciare a lavori, sedute, partecipazione, con le ripercussioni del caso: perdita del loro diritto/dovere di votare e intervenire, riduzione del numero legale e gruppi con meno voti a disposizione. Questo perché non c’è una regola che consente alle mamme in divenire di continuare a svolgere la propria attività. Per conciliare vita e lavoro, maternità e professione, ora si cerca di dare la possibilità di delegare qualcuno per votare, attraverso un voto per procura fin qui mai considerato.

La commissione Affari costituzionali del Parlamento europeo propone di riconoscere, a partire da tre mesi prima la data attesa di parto e fino a sei mesi dopo la nascita, la possibilità e il diritto di esprimere il proprio voto anche quando vita familiare e cure genitoriali non lo rendono possibile. L’iniziativa, che trova apprezzamento e sostegno della presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, intende modificare l’Atto europeo per l’elezione degli europarlamentari, trattato internazionale che richiederà tempi più lunghi, poiché dopo le eventuali approvazioni in Parlamento e Consiglio serviranno le ratifiche di tutti i Parlamenti nazionali. L’obiettivo è comunque provare ad avere il voto per procura per le donne in tempo per le prossime elezioni europee del 2029. Intanto la proposta legislativa passa in commissione Affari costituzionali quasi all’unanimità (28 favorevoli, 1 contrario e nessun astenuto).



(video: European Parliament, multimedia center)

Alla fine il Parlamento si adopera per una problematica messa in risalto già nel 2010, quando l’allora europarlamentare di Forza Italia Licia Ronzulli iniziò a presentarsi in Aula con sua figlia per poter continuare a svolgere il proprio mandato contemporaneamente al suo ruolo di neo-mamma. Per lei le presenze tra i banchi dell’europarlamento con fascia e bebè divennero quasi una costante.

“L’introduzione del voto per delega per i deputati europei in congedo di maternità rafforza la rappresentanza democratica e garantisce che la voce degli elettori continui a essere ascoltata nei mesi precedenti e successivi al parto”, sottolinea un soddisfatto Juan Fernando López Aguilar (S&D), relatore del testo. “Nessun rappresentante eletto dovrebbe mai dover scegliere tra il proprio voto e il proprio figlio”, aggiunge, convinto che questa iniziativa “sostiene il nostro obiettivo più ampio di promuovere la parità di genere e l’equilibrio tra lavoro e vita privata, incoraggiando i genitori a partecipare pienamente alla vita politica”.

L’Aula del Parlamento voterà la proposta legislativa già in occasione della sessione plenaria in programma a Bruxelles il 12 e il 13 novembre. Dato l’esito di commissione è altamente probabile che il testo verrà approvato, e passerà quindi al vaglio del Consiglio.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia