Adinolfi: "Le mie idee non cambiano", poi svela quanto è dimagrito

Mario Adinolfi ha trascorso due mesi in Honduras, lontano da tutti i suoi affetti e in condizioni fisiche estreme, costretto a convivere con persone molto diverse da lui per estrazione sociale, cultura, idee ed educazione. Di fatto – almeno per quanto abbiamo visto – nessuno gli ha mai dato ragione riguardo alle sue opinioni su donne, figli adottivi e comunità LGBT+. Eppure, nonostante abbia ascoltato molte storie e punti di vista, la sua mentalità non sembra essersi aperta minimamente.
Loredana Cannata, Chiara Balistreri, Dino Giarrusso, Jasmin Salvati, Mirko Frezza, Alessia Fabiani… sono stati solo alcuni dei naufraghi che hanno provato a spiegare a Mario Adinolfi che due uomini possono crescere un bambino sano e felice al pari di una coppia etero eppure, nonostante numerosi confronti pacifici e costruttivi, le sue idee basate su nessuno studio scientifico non sono affatto cambiate. “Avrò 54 anni ad agosto, la mia natura non cambia, le mie idee neanche. Ma ho imparato sull’Isola ad attutire gli spigoli. Le assicuro, non è poco“, ha dichiarato a Repubblica. “Ho detto chiaramente a Veronica Gentili da subito che non abiuro le mie idee. Che non sono però dirette contro le persone. Sull’Isola si sono confrontati mondi diversi rappresentati da persone e abbiamo dimostrato che le persone possono rispettarsi sempre anche appartenendo a visioni culturali, religiose, sociali diverse“.
Adinolfi e l’empatia che gli manca
Quando il giornalista ha cercato di spostare l’attenzione sulle modalità con cui Mario Adinolfi porta avanti le sue posizioni citando il tema del suicidio e ricordando l’elevatissimo tasso tra le persone LGBT+, lui ha risposto affermando che, oggi, una ragazzina obesa subisce più discriminazioni di una ragazzina lesbica. Insomma, la parola “empatia” sembra non appartenere al vocabolario dell’ex naufrago: per lui, infatti, è discriminazione solo ciò che lo tocca da vicino, tutto il resto passa in secondo piano.
“Il suicidio è un tema che studio da decenni e le sue cause sono molteplici, certamente c’è anche la discriminazione: in questi ultimi anni forse è più difficile essere una quindicenne obesa che lesbica“. Qualcuno gli spieghi che l’obesità, a differenza di un orientamento, è una condizione che – nella maggior parte dei casi – può essere affrontata e gestita con interventi clinici, nutrizionali e psicologici, mentre l’omosessualità no. Vuole davvero giocare al gioco di chi è più discriminato?
Nel dubbio, in Honduras non ha lasciato nessun idea bigotta ma ben 34 kg. “Dal giorno in cui sono uscito di casa (a Roma, ndr) ho perso 34 chili, perché c’è stata una fase pre-isola in Honduras in cui ho perso agevolmente i primi 7 chili di liquidi anche per la pesantissima umidità. Poi sull’Isola in 57 giorni ne ho persi altri 27. È come essermi tolto da dosso quattro casse d’acqua di quelle che si comprano al supermercato. Pesano tanto sa, quattro casse“. Prima di questa esperienza pesava 221 kg, ora ne pesa 187.
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