Agevolare gli spostamenti in bici verso scuola e lavoro: il tema delle docce e degli spogliatoi

Novembre 1, 2025 - 13:30
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Agevolare gli spostamenti in bici verso scuola e lavoro: il tema delle docce e degli spogliatoi

Non sempre basta la passione: chi usa la bici per andare a scuola o al lavoro dovrebbe poter disporre di spogliatoi e docce per affrontare la giornata senza l’affanno dei vestiti sudati: ma un recente notizia fa ben sperare…

All’Università di Milano Bicocca hanno implementato le attrezzature per la mobilità leggera e da metà ottobre esiste una struttura coperta che ospita fino a 180 biciclette e 24 monopattini.

Sembra poco, ma la vera chicca di questa struttura è costituita dagli spogliatoi e dalle docce, spazi e dotazioni pensati per chi utilizza la bicicletta percorrendo tragitti anche più lunghi di quelli che normalmente vengono percorsi per gli spostamenti in città, ossia fra i 2 ed 5 chilometri di media (dati Isfort).

La presenza di docce e spogliatoi è interessante perché, se d’inverno il problema maggiore è il freddo, d’estate avere un posto dove cambiarsi ed eventualmente fare una doccia, dopo aver sudato pedalando (al netto dell’aiuto delle bici con assistenza elettrica).

È una cosa molto comoda ed è una di quelle piccole attenzioni che si riservano ai ciclisti per fare in modo che il viaggio da casa fino all’università non sia sempre un’avventura.

Naturalmente i benefici generici degli spogliatoi e delle docce valgono anche per il periodo invernale nel caso in cui piova, per cui una volta arrivati a destinazione c’è la possibilità di cambiarsi e mettere gli abiti bagnati in un posto riparato, magari in attesa di farli asciugare.

bike station bicocca

Agevolare gli spostamenti in bicicletta…

Come abbiamo già detto in altre occasioni, lo spostamento in bicicletta deve essere considerato normale e questo genere di attenzioni rendono la scelta della bicicletta un fatto quotidiano particolarmente competitivo rispetto a tutto quello che gli si muove intorno, a cominciare dal traffico automobilistico molto più lento, fino ad arrivare al traffico degli autobus.

La bicicletta, specie in città, diventa quindi un oggetto comune nel panorama dei mezzi per gli spostamenti, integrando quello che attualmente potrebbe mancare. La bicicletta diventa quindi una parte di un atteggiamento strategicamente vincente, senza essere un martirio.

Naturalmente questo genere di attenzioni verso chi si sposta in bicicletta diventano ancora più interessanti all’interno del panorama cittadino per chi arriva da molto lontano.

Allargando il ragionamento, ci sono aziende anche sul territorio nazionale che hanno messo a disposizione di chi arriva in bicicletta attrezzature analoghe, svincolandolo sostanzialmente i dipendenti dall’obbligo di spostarsi in auto, quando i luoghi di lavoro non sono serviti in maniera capillare dal trasporto pubblico.

Si tratta normalmente di quello che viene definito bike to work

Ma l’importanza di questa iniziativa di Bicocca è sicuramente proiettata verso il futuro, per offrire un esempio replicabile e perché gli studenti di adesso saranno i lavoratori di domani, che potranno aspettarsi gli stessi servizi all’interno di un luogo di lavoro.

Esattamente come quelli che, a oggi, vanno a lavorare e si aspettano che l’azienda per la quale lavorano riconosca loro un bonus per il mezzo pubblico, oppure gli metta a disposizione parcheggi riservati, magari all’interno della sede dello stabilimento.

E qui si apre un grande tema, perché le superfici per il parcheggio delle automobili anche all’interno del perimetro dello stabilimento costano migliaia di euro, mentre la superficie da dedicare alla sosta di una bicicletta ha un impatto economico molto modesto e può essere tranquillamente proposto come aspetto green dell’azienda.

E non solo a parole. Occorre evidentemente stimolare e supportare l’utente a completare il percorso riconoscendogli incentivi anche di tipo economico a sostegno della sua scelta di mobilità.

Tradotto, vuol dire che l’azienda ringrazia con una fornitura di attrezzature particolari il fatto che il dipendente non debba necessariamente arrivare in automobile, chiedendo circa 20 m2 di spazio per la sosta che possono essere destinati ad altro, addirittura possono essere non acquistati.

Naturalmente la presenza di docce e spogliatoi deve essere adeguatamente supportata da spazi di sosta sicuri, dotati di rastrelliere congegnate in maniera tale da poter legare sia il telaio che ruota.

interno bike station bicocca

Anche in questo caso, non si tratta di una necessità da poco, perché abitua gli utenti a un valido sistema di sosta-antifurto della bicicletta. Talmente valido che ci potremo ritrovare utenti che si rifiuteranno di utilizzare i cosiddetti scolapiatti, ancora così tanto inutilmente diffusi.

Naturalmente, il completamento di questo percorso virtuoso è costituito dalla presenza di una rete di ciclabili degne di questo nome, diffuse in maniera capillare, specie sui tratti di traffico elevato perché all’interno delle strade secondarie può essere proposta naturalmente l’adozione della strade a 30 km/h o, in alternativa, la proposta di avere bike lane.

Il primo criterio per la realizzazione di una rete infrastrutturale è quello dello studio e della ricerca dei poli attrattori da collegare, a cominciare dalle scuole passando per i supermercati per i servizi come quelli ospedalieri e soprattutto individuare gli eventuali traffici di attraversamento o ingresso principale dall’esterno della città per poter presentare in quelle zone un piano in grado di sostenere il traffico delle biciclette.

Possiamo dire che oltre all’ottima iniziativa presentata in Bicocca, il passo successivo è quello di rendere l’uso della bicicletta non un vezzo ma l’adozione di un sistema funzionale al contesto in cui si colloca.

Ci auguriamo che l’iniziativa dell’Università Bicocca con la sua visibilità sia propedeutica a una serie di iniziative analoghe, cui sarà un piacere dare il giusto risalto.

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Marco FardelliMarco Fardelli architetto e designer, ogni anno percorre circa 3.500 km in bicicletta in città, in ogni stagione, per "razionalizzare la mobilità urbana cambiandone l'orientamento, i mezzi e i metodi di spostamento" | Facebook | CityBustoBike

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia