Alle Isole Daymaniyat c’è l’Oman più autentico, tra barriera corallina e silenzi selvaggi
Il Golfo di Oman possiede angoli che sembrano rifiutare qualunque compromesso. Le Isole Daymaniyat ne sono l’esempio più concreto: un arcipelago piccolo, brullo e di un’eleganza naturale che non fa sconti. Le nove isole affiorano dall’acqua con una semplicità che sorprende, segnate da un mare chiaro e da scogliere asciutte.
La prima impressione è quella di un santuario isolato dal resto del mondo, privo di insediamenti, strutture e regolato da un equilibrio antico. Qui la vita continua con un ordine che il vento non riesce a intaccare, mentre tartarughe, uccelli marini e coralli costruiscono un territorio che l’Oman protegge con fermezza.
Storia e geografia delle Daymaniyat
Le Daymaniyat compaiono nel Periplus Maris Erythraei, documento ellenistico che cita le Calaei Islands in relazione agli scambi che collegavano l’India, la penisola arabica e la città di Kalhat. È probabile che le comunità costiere utilizzassero questi affioramenti come riferimento nella navigazione lungo il margine occidentale dell’Oceano Indiano. La storia non lascia strutture visibili, però conserva un’eredità fatta di rotte, correnti e punti di appoggio che oggi possiamo solo ricostruire attraverso testi e toponimi.
L’arcipelago si trova nel Wilayat Al-Seeb, nel governatorato di Muscat, a circa 18 chilometri dalla costa di Barka e a 70 dalla Capitale. Le isole principali sono Kharabah, Huyoot e Al Jabal Al Kabeer, divisa a sua volta in Um Al Liwahah e Al Jawn. L’area totale supera di poco i cento ettari: una superficie ridotta, ma resa preziosa dall’ambiente marino che la circonda.

Dal 1996 le isole sono riserva naturale, accessibile solo con permessi e regolamenti rigidi. Qui nidificano tartarughe verdi ed embricate, sostano e si riproducono sterne, gabbiani fuligginosi e falchi della regina. Le barriere coralline includono specie rare e colonie vaste, alimentate da acque limpide che favoriscono un’eccezionale varietà di pesci tropicali.
Cosa fare e vedere alle Isole Daymaniyat
Una visita alle Daymaniyat consente di vivere un contatto diretto con un ambiente marino che, nel corso dei secoli, ha conservato autenticità e silenzio. L’arcipelago non ha servizi, sentieri e non è nemmeno predisposto per esplorazioni a terra se non in periodi circoscritti. L’esperienza di viaggio, quindi, si concentra sul mare, sulle coste e sulla fauna che caratterizza la riserva.
Snorkeling tra coralli e pesci tropicali
I fondali presentano un caleidoscopio di formazioni coralline con una visibilità che, nella maggior parte dei casi, è sorprendente per chi arriva da altre zone della regione. Le acque, con gradazioni che spaziano dal turchese pallido delle zone più basse al blu pieno dei canali interni, invitano a godersi la magia dell’ambiente con il massimo del rispetto.
Tra le strutture coralline si muovono pesci chirurgo, pesci pappagallo, farfalle di mare e piccoli banchi che cambiano direzione all’unisono. In diversi periodi dell’anno le tartarughe verdi attraversano gli stessi tratti in cerca di praterie e rifugi, creando incontri frequenti e mai banali.
Immersioni in aree protette
Gli amanti delle immersioni trovano il loro personale paradiso, ma anche un ambiente regolamentato. A nord il fondale scende fino a trenta metri, con pareti che rivelano la stratificazione della barriera e la presenza di gorgonie e madrepore. A sud le profondità restano più contenute e permettono un approccio adatto anche a chi è alle prime armi.
In zona l’acqua è tendenzialmente calma per lunghi tratti e il fondale sabbioso dà vita ad aree ideali per osservare razze, murene e piccoli predatori. In estate aumenta la possibilità di incontrare lo squalo balena: un passaggio lento e imponente che taglia la superficie con movimenti regolari.
Birdwatching tra scogliere e cieli aperti
Le Daymaniyat sono un’Important Bird Area riconosciuta a livello internazionale. Le scogliere e le basse piattaforme rocciose sono la casa di colonie di sterne rosate, sterne bridled e gabbiani fuligginosi. La stagione riproduttiva richiama anche i falchi della regina, che controllano i promontori con una precisione quasi geometrica. I periodi più intensi vanno da primavera a inizio autunno, quando l’arcipelago diventa uno dei siti ornitiologici più interessanti del Golfo.
Escursioni in barca tra acque limpide e coste frastagliate
La navigazione attorno alle isole è un modo efficace per apprezzarne la struttura. Queste, infatti, presentano scogliere piatte, piattaforme calcaree e brevi archi naturali. Un alternarsi che crea un paesaggio essenziale, segnato solo da roccia e mare. La luce del mattino mette in evidenza il bianco poroso delle coste, mentre il pomeriggio esalta i contrasti tra acqua e superficie emersa. Alcune uscite prevedono soste in baie protette in cui nuotare in acque calme e trasparenti.
Osservazione delle tartarughe marine (e a volte anche nuoto)
Le spiagge delle Daymaniyat rappresentano uno dei principali siti di nidificazione dell’Oman. Da maggio a ottobre le femmine risalgono la sabbia per deporre le uova. Durante questi mesi lo sbarco non è permesso, però l’osservazione dalla barca rivela un’attività costante lungo i litorali. La stagione successiva alla schiusa genera un movimento sorprendente di piccoli che raggiungono il mare con uno sforzo che non concede pause. Le guide autorizzate gestiscono gli avvistamenti con rispetto e distanze obbligatorie.
Tra le Daymaniyat capita spesso di ritrovarsi affiancati da una tartaruga che sale in superficie per respirare e poi scivola di nuovo nel blu. L’incontro è possibile, ma regolato con attenzione. Le tartarughe qui non sembrano intimorite, ma nonostante questo mantengono le distanze. Talvolta si avvicinano e passano lente, lasciando qualche secondo sospeso che vale l’intera traversata dal continente. Basta restare fermi, lasciare che sia il mare a decidere l’incontro e non forzare nulla: è questo rispetto silenzioso a rendere il momento autentico.
Come raggiungere le Isole Daymaniyat
La partenza più pratica è Al Mouj Marina, a Muscat. Da qui le barche autorizzate impiegano circa 40-50 minuti. Il permesso del Ministero dell’Ambiente è obbligatorio e viene gestito dai tour operator. Le regole limitano i gruppi a un massimo di dodici persone, con un tetto di permanenza che non supera i cinque giorni per chi pratica campeggio regolamentato. Le tariffe variano tra visitatori locali e stranieri, con costi più alti per chi non è residente. L’accesso diretto senza organizzazione non è previsto.
Quando andare alle isole Daymaniyat
La stagione più stabile va da ottobre ad aprile, con mare generalmente più tranquillo e temperature piacevoli. L’estate porta correnti più calde e un’attività maggiore degli animali marini, inclusi gli squali balena. Da maggio a ottobre le isole restano chiuse allo sbarco per proteggere la nidificazione delle tartarughe, però le attività in acqua e la navigazione sono comunque permesse. La scelta dipende quindi dall’esperienza desiderata: acque più fresche e calme nei mesi invernali, una concentrazione più alta di fauna in quelli estivi.
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