Anche il Fai affronta la crisi climatica: quando la conoscenza passa attraverso i luoghi

Novembre 5, 2025 - 07:00
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Anche il Fai affronta la crisi climatica: quando la conoscenza passa attraverso i luoghi

Con le visite del prossimo sabato e domenica (8 e 9 novembre) il Fondo per l’Ambiente Italiano sceglie di spiegare come affronta la crisi climatica ambientale nei beni che gestisce. Pillole di saggezza naturale…

Gli eventi estremi – alluvioni, siccità, trombe d’aria, incendi – non sono più eccezioni, ma parte del nostro quotidiano. E se il clima cambia, devono cambiare anche gli strumenti per raccontarlo.

È da questa consapevolezza che nasce la campagna #FaIperilclima, con cui il Fondo per l’Ambiente Italiano sceglie di affrontare la crisi climatica partendo proprio dai suoi beni, trasformandoli in laboratori di conoscenza, dialogo e consapevolezza ambientale.

Da nord a sud, le Delegazioni Fai organizzano in queste settimane visite guidate, incontri ed esperienze sul campo per mostrare come la crisi climatica si manifesti nei territori, nei paesaggi e persino nei materiali che costituiscono il nostro patrimonio culturale.

L’obiettivo è duplice: da un lato, diffondere conoscenza scientifica e buone pratiche; dall’altro, valorizzare i saperi tradizionali come risorse preziose per l’adattamento e la resilienza.

Come il Fai affronta la crisi climatica nei suoi siti

Il linguaggio scelto è quello dei luoghi. Così, a Villa Rezzola di Lerici, il restauro del sistema idrico storico diventa un esempio concreto di gestione sostenibile delle risorse: vasche di raccolta, canali e laghetti che garantiscono autonomia idrica e biodiversità, mentre l’energia solare illumina il parco. Villa Gregoriana, Tivoli (RM) Giardino di Villa Rezzola, Lerici Castello della Manta

A Casa Macchi di Morazzone, il ricercatore Stefano Ponti accompagna i visitatori in un viaggio nella criosfera, raccontando cosa accade ai ghiacciai e al permafrost delle Alpi, dell’Alaska e dell’Antartide: un ponte tra la ricerca e la quotidianità.

A Villa Della Porta Bozzolo di Casalzuigno, la sfida è nel giardino: un itinerario dedicato alle aiuole della biodiversità, progettate per resistere alle nuove condizioni climatiche, con piante perenni a basso consumo idrico e rifugio per gli impollinatori.

Al Monastero di Torba, invece, la storia geologica del territorio insubrico e del fiume Olona diventa occasione per riflettere sulle trasformazioni del paesaggio e sul rapporto millenario tra acqua, suolo e clima.

Il mare non resta escluso: all’Abbazia di San Fruttuoso di Camogli, biologi e meteorologi illustrano gli effetti dell’innalzamento delle temperature sulle specie marine del Parco di Portofino, mentre a Venezia, nel Negozio Olivetti, i restauratori raccontano come l’acqua alta modifichi i materiali e imponga nuove strategie di conservazione.

Dal Castello di Masino, che domina la Serra morenica di Ivrea, si osservano i segni lasciati dai ghiacciai pleistocenici e si discute delle loro odierne regressioni; nel Bosco di San Francesco ad Assisi, una passeggiata lungo il torrente Tescio mostra come l’acqua, nei secoli, abbia modellato il paesaggio.

E in Salento, all’Abbazia di Cerrate, si raccontano le trombe d’aria che nei secoli hanno segnato il territorio, oggi sempre più frequenti.

Con la campagna #FaIperilclima, il Fondo per l’Ambiente Italiano sceglie di affrontare la crisi ambientale non con slogan, ma con esperienze dirette.

Perché è nei luoghi – nelle loro pietre, nei loro giardini, nei loro silenzi – che si legge la storia del clima passato e si può immaginare un futuro più consapevole e rispettoso della natura.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia