Dallo Zimbabwe a Lima: il ruolo cruciale dei sistemi sementieri contadini e delle banche dei semi comunitarie

I sistemi gestiti dagli agricoltori (Farmers’ Managed Seed Systems) e le banche dei semi comunitarie svolgono un ruolo cruciale nella conservazione e produzione di varietà locali, ma affrontano numerose sfide: condizioni climatiche imprevedibili, scarsa meccanizzazione, mancanza di supporto politico e finanziario, e difficoltà di registrazione delle varietà eterogenee. Le politiche e le leggi nazionali spesso riconoscono solo il sistema formale, rendendo difficile la vendita e la distribuzione di sementi non registrate.
Un anno fa, dal 25 al 27 novembre, grazie al progetto “Seeds for the Future” coordinato da COSPE in Zimbabwe, è stato organizzato ad Harare un workshop che metteva al centro della discussione proprio questa questione fondamentale, mettendo attorno allo stesso tavolo agricoltori, ricercatori, funzionari pubblici dall’Europa e dall’Africa, con l’obiettivo di favorire il dialogo e lo scambio di esperienze sulle politiche sementiere che sostengono la biodiversità agricola e i sistemi gestiti dagli agricoltori.
Il seminario, “Dalla selezione per la diversità alle normative/leggi sulle sementi. Come promuovere un ambiente favorevole ai sistemi sementieri gestiti dagli agricoltori?”, è stato organizzato con il supporto della FAO e del Trattato Internazionale sulle Risorse Fitogenetiche per l’Alimentazione e l’Agricoltura (TPGRFA) e ha evidenziato come i modelli di legislazione sementiera in Africa ed Europa siano simili, basati su registrazione, certificazione e criteri di Distintività, Uniformità e Stabilità (DUS). Tuttavia, mentre l’Unione Europea sta riformando il proprio quadro normativo per favorire la diversità e i sistemi gestiti dagli agricoltori, molti paesi africani adottano ancora il modello europeo tradizionale, focalizzato sull’uniformità. In Africa, il sistema formale copre solo il 20% della domanda di sementi, mentre l’80% è soddisfatto dai FMSS, che garantiscono una maggiore diversità genetica.
Durante quell’incontro sono state elaborate delle raccomandazioni finali che oggi sono state assunte come elemento di input nel processo in corso dell’Unione Africana sui sistemi sementieri contadini e saranno messe a disposizione della undicesima sessione dell’Organo Direttivo del TPGRFA (Lima, 24-29 novembre 2025) come buona pratica regionale. In pratica, il lavoro fatto in Zimbabwe ha creato una “comunità di pratica” Africa–Europa che sostiene l’idea di una normativa più aperta alla diversità, alla selezione partecipativa e ai sistemi di certificazione partecipata dei semi.
Un risultato di incidenza importante perché a partire dal lavoro di un progetto, porta su un livello politico-continentale temi che, come COSPE, stiamo promuovendo in diversi paesi: riconoscimento dei sistemi sementieri contadini, ruolo delle banche dei semi comunitarie, passaggio da registrazione rigida a meccanismi più flessibili, sostegno alla ricerca partecipativa. Il processo avviato contribuirà anche alla definizione di un quadro politico dell’Unione Africana sui sistemi sementieri gestiti dagli agricoltori, promuovendo resilienza, sicurezza alimentare e biodiversità.
Qual è la tua reazione?
Mi piace
0
Antipatico
0
Lo amo
0
Comico
0
Furioso
0
Triste
0
Wow
0




