Ancora licenziamenti per Nike: taglierà l’1% della sua forza lavoro

Nike prosegue il suo piano di ristrutturazione del suo organico. Il colosso sportivo ha comunicato l’intenzione di tagliare una quota sotto l’1% della sua forza lavoro aziendale. Come riporta Reuters, la decisione si inserisce nell’ambito del piano di rilancio dell’azienda sotto la guida del CEO Elliott Hill, in carica da settembre dell’anno scorso.
Come riferito da Cnbc, i licenziamenti non includeranno le attività Emea e la controllata Converse (per la quale si è parlato di licenziamenti lo scorso anno) ma non è chiaro quanti posti di lavoro saranno interessati. In una nota al personale, Nike ha affermato che, come parte dei cambiamenti, alcuni membri dello staff assumeranno una nuova posizione o un nuovo livello, risponderanno a un nuovo responsabile o si uniranno a un nuovo team. Entro l′8 settembre il personale verrà poi informato se le modifiche saranno di loro competenza. La maggior parte dei nuovi ruoli entrerà in vigore il 21 settembre.
Risale allo scorso febbraio l’annuncio da parte di Nike di voler tagliare del 2% la propria forza lavoro, per un totale di 1.500 posti di lavoro, con l’intento di ridurre i costi a fronte delle pressioni sulla domanda. Nell’ottica del piano di rilancio, sotto la guida di Hill, l’azienda ha investito nelle sue linee di scarpe da running e nelle sneaker per recuperare il terreno perso in questi segmenti, riaccendendo al contempo i rapporti con i rivenditori ed espandendo la propria presenza nei negozi fisici nel tentativo di combattere la concorrenza sul mercato.
Oltretutto, lo scorso giugno Nike ha dichiarato che avrebbe anche ridotto la sua dipendenza dalla produzione in Cina per il mercato a stelle e strisce, in modo così da attenuare l’impatto dei dazi Usa sulle importazioni.
Il colosso statunitense dello sportswear contava a fine maggio più di 77.800 dipendenti in tutto il mondo, inclusi quelli part-time e del ramo retail. In giugno poi l’amministratore delegato ha dichiarato che l’azienda aveva in previsione di “riallinearsi” in team interfunzionali in base al singolo sport. L’idea dell’area dirigenziale adesso è quella di rimettere al centro l’attività e l’heritage sportivo.
In attesa dei risultati del primo trimestre fiscale di Nike, che verranno pubblicati il prossimo 30 settembre a mercati chiusi, il bilancio dell’anno fiscale 2025 chiuso in giugno ha riportato ricavi in calo del 10% a cambi correnti (-9% a cambi costanti) a quota 46,3 miliardi di dollari (39,5 miliardi di euro al cambio corrente). In flessione anche i risultati del quarto trimestre, pari a 11,1 miliardi di dollari (-12% a cambi correnti e -11% a cambi costanti). Sul fronte della redditività, l’azienda ha subito un crollo dell’utile netto dell’86% negli ultimi tre mesi e del 44% nei dodici, scendendo a 3,2 miliardi.
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