Conferme azzurre, scommesse americane, stella finlandese: la Openjobmetis giocatore per giocatore

Ottobre 1, 2025 - 06:30
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Conferme azzurre, scommesse americane, stella finlandese: la Openjobmetis giocatore per giocatore
Aperitivo pallacanestro Varese sacro monte

Una preparazione complicata da assenze, infortuni e fisici “da sistemare” non ha permesso alla Openjobmetis di approcciarsi nel migliore dei modi al nuovo campionato di Serie A al via il 5 ottobre. Una stagione nella quale la Pallacanestro Varese – che ha compiuto 80 anni – si è affidata principalmente all’uomo venuto dalla Grecia, Ioannis Kastritis: l’allenatore determinante nel raggiungere la salvezza in primavera è stato investito anche del ruolo di selezionatore rispetto al mercato, accanto ai due (contestati dal pubblico) gm americani, Sogolow e Horowitz.

Vedremo se, con la squadra al completo, Kastritis riuscirà ad avere un impatto importante dato che il calendario è piuttosto complicato nel primo terzo del cammino. La Openjobmetis, che ha mantenuto il proprio nucleo italiano, punta su scommesse ponderate: dall’importanza di Nkamhoua al rilancio di Renfro alla guarigione di Freeman, sino al rendimento in A di giocatori come Moody e Moore. Se i tasselli andranno a posto, potremmo divertirci; in caso contrario però prepariamoci ai consueti timori sulla strada per la salvezza.

2 – Davide ALVITI (Ala – 2,00 – 1996 – Ita)

– Un uomo che ha il 44% nel tiro da tre punti è senza dubbio raro da trovare e importante da tenere. Il dato è dello scorso campionato ma è evidente che Dado sia considerato una delle primissime punte dell’attacco biancorosso, la prima in assoluto quando si dovrà affidare una conclusione pesante dall’arco. Se nel 2024 aveva faticato in precampionato, questa volta è forse il più pronto all’uso. In attacco, certo, ma anche nelle voci di contorno dove il mix di esperienza e lettura delle situazioni gli permette di collezionare statistiche valido un po’ ovunque.
– Da buon tiratore, potrebbe avere qualche down rispetto alle percentuali: se la caverà nel trovare soluzioni alternative qualora la mano non fosse bollente? In difesa fa il suo su anticipi e posizione: da rivalutare nell’uno contro uno classico, specie se dovrà essere usato di nuovo da “4 tattico” come in passato.

4 – Tazè MOORE (Guardia-Ala – 1,96 – 1998 – Usa)

– Alto e magro, con gambe esplosive da usare sia per volare al ferro sia per scivolare appiccicato agli attaccanti. Sulla carta ha caratteristiche simili a Jordan Harris ma qualità superiore anche (e soprattutto) nel completare le penetrazioni e i contropiedi. Ha mostrato lampi interessanti a livello di tagli senza palla e di “schermi” difensivi, con mani rapide quanto le gambe. Il calore del pubblico potrebbe essere una miccia ulteriore per farlo accendere.
– Tiro da fuori e disciplina, non in senso tattico ma dal punto di vista dell’evitare proteste. Il precampionato ha detto che i due principali problemi di casa Moore siano questi: da tre punti potrebbe essere battezzato dalle difese, più interessate a chiudere i corridoi verso canestro. E il rapporto con arbitri e avversari, quando diventa burrascoso, potrebbe riflettersi anche sul rendimento in campo perché Tazè rischia di perdere concentrazione.

5 – Mauro VILLA (Guardia – 1,92 – 2004 – Arg-Ita)

– Utilizzare il termine garra sembra scontato per un argentino, ma in questo caso è più centrato che mai. Maurito è uno in grado di alzare il volume in difesa, grazie a buone gambe, a un fisico solido e a tanta determinazione. E anche quando viene saltato, fa sudare l’avversario diretto. Per il ruolo, è uno che lavora bene anche a rimbalzo.
– Non è (ancora) stato un grande realizzatore e, al netto del minutaggio, non sembra poterlo diventare subito in Serie A: tiro un po’ ondivago, qualche tremore anche in lunetta, meglio in penetrazione. Giovane, sconosciuto e (sportivamente) aggressivo: quale sarà il trattamento riservato dagli arbitri a uno così?

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7 – Elisée ASSUI (Ala – 1,92 – 2006 – Ita)

– Il gran finale della passata stagione e il corposo contributo per l’oro europeo della Nazionale under 20 hanno trasformato “Big Eli” da rookie di belle speranze a giocatore pienamente inserito nel minutaggio della squadra. Merito della sua caparbietà difensiva, della sua versatilità (può difendere su tre ruoli e… riscuotere in attacco), di un fisico che si è asciugato ma che rimane possente e particolare per chi lo deve affrontare. Mettiamoci almeno una ventina di partite di alto livello in più nel bagaglio di esperienza: ecco perché Assui è un uomo molto importante nello schieramento biancorosso.
– Se in difesa è già ora una garanzia, nella metà campo di attacco Elisèe ha ancora notevoli margini di miglioramento e passi avanti da compiere. Tiro discreto dall’arco ma con precisione alterna, necessità di “chiudere” meglio gli assalti al ferro per non farsi respingere. Sperando che i complimenti (dovuti) e i risultati (ottenuti) non gli facciano perdere concentrazione, fame e umiltà.

8 – Olivier NKAMHOUA (Ala-Pivot – 2,03 – 2000 – Fin)

– Il finlandese è al numero uno del ranking interno, miscelando le qualità che ha sulla carta, i risultati e il modo di giocare che ha mostrato nei Campionati Europei, tassello importante per la sua nazionale giunta a un’inattesa semifinale. Olivier riporterà in auge il ruolo di “4” nello schieramento biancorosso ed è pronto anche a mettersi nel centro del pitturato come ha fatto già contro Jokic o Valanciunas. Reattivo, rapido, abile a rimbalzo, buona visione di gioco e in grado di fare canestro in diversi modi: dategli palla.
– I maligni si chiedono quanto resterà a Varese, forti delle esperienze recenti con Hanlan e Mannion, ma qui evitiamo dietrologie. Piuttosto: Nkamhoua è ancora giovane, rischia qualche volta di strafare e dovrà preparare bene i movimenti da mettere nei meccanismi difensivi, per evitare di fare kaolate (s. f.: errori tipici di Kao).

13 – Matteo LIBRIZZI (Play – 1,80 – 2002 – Ita)

– Esordiente a 18 anni, capitano a 22, il ragazzo di Sant’Ambrogio ha convinto tutti e si è meritato minutaggio solido e compiti importanti. Ha perfezionato l’arte dell’arresto e tiro (malvista dal Moreyball) facendola diventare una conclusione valida da tre punti, sa crearsi canestri in penetrazione – anche in acrobazia -, ha aggiunto leadership e capacità di prendersi responsabilità.
– Libro è certamente un handler (trattatore di palla), se facciamo riferimento ai ruoli “avanzati” che si considerano oggi, ma non è ancora quel playmaker classico che talvolta servirebbe in presenza di pressing o quando è necessario dare ordine. Dovrà inoltre fare attenzione alla situazione dei falli: Matteo sopperisce con mani rapide e aggressività al gap fisico contro i pari ruolo, ma non sempre chi fischia lo lascia fare.

15 – Nate RENFRO (Pivot – 2,o3– 1996 – Usa)

– Arrivato a Sassari un anno fa con referenze ottime dopo le stagioni in Grecia, con i sardi ha vissuto una annata difficile. Le amichevoli però hanno messo in mostra un giocatore molto utile nell’economia collettiva: piedi veloci, capacità di cambiare in difesa contro tutti gli avversari, atletismo per correre il campo e prendere vantaggio in transizione sui pari ruolo. Insomma un centro moderno e ideale nell’accezione varesina del pivot.
– La salute non è certo tra i principali plus di Renfro, costretto a saltare un pezzo di stagione a Sassari a causa di antichi fastidi e a fermarsi per un guaio muscolare in precampionato (mentre scriviamo c’è anche il rischio di un ulteriore stop). Altro tallone d’Achille sono i tiri liberi mentre a rimbalzo non è certo uno specialista, pur dando un discreto contributo. La leggerezza, infine, può essere un problema quando di fronte ci sono avversari ben più tonnellati.

34 – Maximilian LADURNER (Pivot – 2,07 – 2001 – Ita)

– Giovane, italiano, impiegato in un ruolo dove di solito la maturità arriva più avanti: Ladurner torna in Serie A dopo un paio di giri al piano di sotto sapendo di dover dare certezze a un gruppo già limitato sotto canestro. Ha centimetri, stazza, esperienza, voglia di lavorare e anche una buona visione di gioco: sulla carta Max nella griglia di partenza è davanti a chi lo ha preceduto (Ulaneo, Fall).
– A Trento gli è mancato quel passo in più per affermarsi nelle rotazioni di una squadra che dà spazio anche ai giovani talenti, in A2 non ha fatto le onde: Varese è un’occasione a patto che Ladurner dimostri di avere frecce al proprio arco. Frecce che in precampionato non si sono viste granché.

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42 – Stefan MOODY (Play – 1,78 – 1993 – Usa)

– Con quell’altezza, per svettare nel basket “pro” bisogna per forza di cose avere diverse altre qualità. Moody mette sul parquet energia, coraggio, un fisico comunque solido a dispetto dei centimetri e tanta esperienza sui campi d’Europa dove ha spesso fatto bene. Dal 2017 è andato (abbondantemente) in doppia cifra in tutti i tornei disputati aggiungendo una buona quota di assist. Nelle serate in cui si è acceso, ha esaltato se stesso e il pubblico.
– Troppi momenti complicati, un numero troppo alto di palleggi (tanto da avviare in ritardo le azioni), troppe partite senza fare canestri, troppi falli commessi. Sono molte le perplessità generate da Moody nei match estivi nei quali ha spesso dato un contributo insufficiente alla causa. Ok la minor preparazione fisica nel momento di sbarcare a Varese, ma è tempo che il playmaker titolare inizi a offrire ben altro basket alla OJM.

55 – Allerik FREEMAN (Guardia – 1,90 – 1994 – Usa)

– Bomber di razza, ha mano morbida dall’arco e una serie di soluzioni nel battere l’uomo o nel chiudere l’attacco con un tiro. Tutto questo va un po’ parametrato con l’infortunio che ha avuto, perché Allerik ha sempre avuto nella rapidità e nella mobilità armi importanti con cui andare a segno. In difesa non è un drago ma neppure una tassa: accetta i contatti, passa sui blocchi, segue con diligenza i diretti avversari.
– L’incognita principale, val la pena ripeterlo, è quella legata al recupero: un Freeman all’80% è di certo un valore aggiunto per Varese, al 60% invece rischia di essere un peso. Kastritis dovrebbe dargli la giusta libertà, quel che forse non aveva funzionato a Venezia: vedremo se il problema era il gioco della Reyer (che aveva molte punte al proprio arco e schemi non sempre adattabili di De Raffaele) oppure il campionato tricolore.

AGGREGATI alla prima squadra: Lautaro Basualdo, Matteo Bergamin, Bruno Farias, Ivan Prato, Tomas Scola.

NEGLI ANNI SCORSI – Ecco le nostre previsioni delle stagioni precedenti*: 20242022 – 2021 – 2020 – 2019 – 2018 – 2017 – 2016 – 2015 – 2014 – 2013 – 2012 – 2011 – 2010.
* nel 2023 l’esordio anticipato per i preliminari di coppa non permise di completare l’articolo in tempo.

L'articolo “La storia del bosco di via Curtatone” a Gallarate diventa uno spettacolo teatrale sembra essere il primo su VareseNews.

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Redazione Redazione Eventi e News