Diabete 7 pazienti su 10 sono in età lavorativa

Novembre 15, 2025 - 18:00
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Diabete 7 pazienti su 10 sono in età lavorativa
Diabete

Molte persone con diabete sperimentano sul lavoro stigma e discriminazioni; è necessario promuovere ambienti lavorativi più sani e inclusivi. Il diabete rappresenta oggi una sfida sistemica che coinvolge sanità, scuola, lavoro, welfare e finanza pubblica: il punto al Convegno promosso da Intergruppo parlamentare Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili e FeSDI. Tra le priorità d’intervento: un tavolo interministeriale permanente sulla patologia, che riunisca Ministero della Salute, MEF, Regioni, Società scientifiche e Associazioni pazienti.

 

 


Secondo l’International Diabetes Federation (IDF) sulle oltre 540 milioni di persone che nel mondo vivono con questa patologia cronica, 7 su 10 sono in età lavorativa, pari a più di 430 milioni.

Molte di loro, proprio sul lavoro, incontrano difficoltà nella gestione della propria condizione, tra cui stigma, discriminazione ed esclusione.

Ad affrontare questi aspetti e le altre priorità d’intervento per la riduzione dell’impatto del diabete nel nostro Paese, dove la malattia interessa 4 milioni di persone e causa ogni anno 80mila decessi legati alle sue complicanze, è stato il Convegno di presentazione ufficiale della Giornata Mondiale in Italia che si è svolto presso la Sala Zuccari in Senato.

Promosso su iniziativa della Senatrice Daniela Sbrollini, da FeSDIFederazione delle Società Scientifiche Diabetologiche Italiane (Associazione Medici Diabetologi AMD e Società Italiana di Diabetologia SID) e dall’Intergruppo parlamentare Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili, l’evento ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali, medici, rappresentanti delle professioni sanitarie e Associazioni pazienti e ha fatto il punto sui principali nodi da sciogliere per dare una risposta alla pandemia silenziosa del diabete che sia al passo con l’evoluzione della società, delle conoscenze scientifiche, delle innovazioni tecnologiche e delle trasformazioni demografiche.

Il convegno, dedicato alla memoria del prof. Agostino Consoli, Past President SID e tra i Fondatori di FeSDI, ha segnato l’inizio di una serie di iniziative promosse dalla Federazione e dall’Intergruppo parlamentare in occasione del WDD 2025.

«Il diabete rappresenta una grande emergenza planetaria, che riguarda fortemente anche il nostro paese. L’impegno contro questa malattia richiede un lavoro comune su più fronti: assicurare ai sanitari formazione e risorse adeguate per prestare la migliore assistenza e diminuire il “carico di malattia”, garantire l’accesso ai servizi, alle terapie e alle informazioni, per tenere sotto controllo i livelli glicemici e rallentare la progressione verso stadi più severi, consentire un accesso equo per tutti alle strutture di diabetologia – dichiara la Sen. Daniela Sbrollini, Presidente Intergruppo Parlamentare Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili e Vicepresidente della X Commissione Affari sociali, sanità, lavoro e previdenza sociale del Senato – Come Intergruppo siamo fortemente impegnati verso questi obiettivi, anche attraverso l’impulso legislativo. L’alleanza fra mondo scientifico, istituzioni e pazienti è determinante nel contrasto a questa pandemia».

«Per far fronte all’emergenza diabete, serve una svolta di politica sanitaria capace di unire prevenzione, cura e sostenibilità economica – dichiara la Professoressa Raffaella Buzzetti, Presidente FeSDI e SID, ripercorrendo l’impegno e le proposte avanzate dalla Federazione nelle due edizioni degli Stati Generali sul Diabete – Un tavolo interministeriale permanente sulla patologia – con la presenza del Ministero della Salute, del MEF, delle Regioni, delle società scientifiche e delle associazioni dei pazienti – costituirebbe un passaggio cruciale. Otre questa cabina di regia per il coordinamento istituzionale, i pilastri di una strategia che guarda al futuro sono: l’inserimento della visita diabetologica nei LEA, per garantire equità di accesso alle cure in tutto il territorio nazionale; un sistema nazionale di dati interoperabili, per monitorare in modo omogeneo epidemiologia, esiti clinici ed efficacia dei trattamenti e la diffusione di buone pratiche regionali, con un database nazionale che renda replicabili le esperienze virtuose di telemedicina, presa in carico proattiva e integrazione ospedale-territorio».

«La Giornata Mondiale di quest’anno pone l’accento sulle implicazioni sociali del diabete, in particolare sulla necessità di ambienti lavorativi più sani e inclusivi – spiega la Professoressa Giuseppina Russo, Presidente eletto AMD – È un’ulteriore conferma del fatto che, col suo impatto crescente su costi sanitari, qualità della vita e produttività del Paese, il diabete non è più solo una patologia con risvolti clinico-assistenziali, ma una sfida sistemica in cui sono coinvolte sanità, scuola, lavoro, welfare e finanza pubblica. Più di altre malattie croniche, il diabete mette alla prova la nostra capacità di fare sistema e di costruire risposte strutturate, basate su prevenzione, innovazione e continuità di cura. Solo un sistema coeso può vincere questa sfida. Ringraziamo le Istituzioni per l’attenzione dedicata al problema e per la collaborazione costante intrapresa con le nostre società scientifiche. Grazie a questa cooperazione fattiva tra scienza, politica e società civile può svilupparsi una visione realmente condivisa e sostenibile della lotta al diabete in Italia».

  

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