Donne controcorrente nel campo dell’energia: tra le protagoniste anche M.Cristina Ceresa
Donne Controcorrente nel campo dell’energia è una lettura che unisce dati, storie e prospettive, con l’obiettivo di trasformare la transizione energetica in un laboratorio di equità e innovazione
Solo l’11% delle startup energetiche è fondato da donne. Un dato che racconta con chiarezza quanto il settore dell’energia, pur vivendo una fase di radicale trasformazione verso modelli più sostenibili, resti ancora uno dei più resistenti alla parità di genere.
A parlarne – e a raccogliere le testimonianze di chi sta cambiando le regole del gioco – è il volume Donne Controcorrente nel campo dell’energia, uscito il 31 ottobre 2025, curato dal giornalista Claudio Barnini e pubblicato nella collana diretta da Johann Rossi Mason.
Tra le voci invitate a raccontare la propria esperienza anche M.Cristina Ceresa, direttore di GreenPlanner e giornalista de Il Sole 24 Ore, da anni impegnata nel promuovere un’informazione ambientale attenta al ruolo delle donne nell’innovazione, nella ricerca e nella transizione ecologica.
“Ho un’idea ben chiara di quale debba essere l’energia: quella rinnovabile e non nascondo che quando mi hanno contattata per partecipare con la mia storia a questo volume ero titubante: ma mi hanno lasciato carta bianca e ho potuto dire quello che penso“. Suggerimenti compresi, sottolinea la nostra direttrice Ceresa.
Nel volume trovano spazio anche le testimonianze di Maria Sferruzza (Snam), Alberta Gervasio (Bluenergy), Natascia Bracchi (Ep Produzione), Valentina Petrone (Enel), insieme alle esperienze di Clara Poletti e Martina Rossi (Soly Italia).
Un settore ancora poco inclusivo
Secondo i più recenti dati dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (Iea), solo il 20% della forza lavoro del comparto energetico è femminile e la percentuale scende sotto l’11% se si guardano i ruoli apicali.
Nel mondo delle startup, le fondatrici nel settore dell’energia rappresentano appena l’11%, contro valori decisamente superiori in altri ambiti innovativi.
“Il gender gap non è solo una questione etica ma economica – ricorda Rossi Mason – il settore perde opportunità e valore, perché la diversità genera innovazione“.
Con la crescita della domanda globale di elettricità (+4,3% nel 2024) e la prospettiva che oltre la metà della produzione mondiale sarà a basse emissioni entro il 2030, il comparto energetico si prepara a creare 139 milioni di nuovi posti di lavoro, di cui 38 milioni nelle rinnovabili.
Un’occasione che, se accompagnata da politiche inclusive e da programmi di formazione mirati alle donne, può colmare divari e generare nuova leadership.
L’Italia e il potenziale delle rinnovabili
Nel 2024, le fonti rinnovabili hanno coperto il 41,2% della domanda elettrica nazionale, con una produzione netta pari al 48,8%. Dati incoraggianti, ma ancora troppo poco sfruttati in chiave di equità.
Come ricorda Ceresa, “la transizione energetica non può essere neutra: serve uno sguardo femminile capace di leggere le interconnessioni tra energia, comunità e futuro“.
Per ridurre il divario, il libro indica quattro direttrici di intervento:
- politiche educative per incentivare le ragazze verso percorsi Stem
- programmi aziendali di mentorship e parità retributiva
- ambienti di lavoro inclusivi e attenti al work-life balance
- investimenti nella riqualificazione professionale per attrarre talenti femminili
Donne Controcorrente nel campo dell’energia – realizzato con il contributo non condizionante di Bluenergy, Enel, Ep Produzione e Snam – è disponibile gratuitamente, in formato digitale, su Amazon Kindle dal 31 ottobre.
Una lettura che unisce dati, storie e prospettive, con l’obiettivo di trasformare la transizione energetica in un laboratorio di equità e innovazione.
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