Eternal: il film che esplora i confini del mondo e dell’umanità | Recensione e analisi
Eternal è un film visionario che unisce introspezione, amore e apocalisse. Un viaggio senza ritorno ai confini del mondo e dell’animo umano, tra poesia visiva e dramma interiore.

Eternal: un’odissea estrema tra abissi, amore e destino
In Eternal – Odissea negli abissi, il regista danese Ulaa Salim orchestra un racconto visionario che esplora i confini della Terra e dell’anima. Il film – ambientato tra ghiaccio, oceani e paesaggi estremi – assume la forma di un viaggio senza ritorno, in cui la dimensione ecologica si fonde con quella sentimentale, e ogni scelta diventa un bivio tra salvezza e dissoluzione.
🌊 Trama e ambientazione
Un devastante terremoto sottomarino apre una frattura negli abissi oceanici, accelerando eventi climatici catastrofici. In questo contesto apocalittico, Elias – giovane scienziato idealista – sogna di partecipare a una spedizione che possa chiudere la faglia e salvare il pianeta. Ma nell’incontro con Anita nasce un legame che lo costringe a conciliare missione e desiderio. Anni dopo, quando Elias guida la missione negli abissi, il passato riaffiora, e la distanza tra amore e responsabilità si fa insostenibile.
La cornice geografica è affascinante nella sua vastità: l’oceano diventa teatro, specchio e confine. Il dramma si gioca tanto nelle profondità marine quanto nelle pieghe della memoria.
🎭 Personaggi e dinamiche emotive
La forza del film risiede nelle scelte interiori: Elias e Anita rappresentano due poli di un binomio che oscilla tra dedizione alla causa e bisogno di vicinanza umana. Il loro rapporto diventa emblema della tensione tra vita privata e responsabilità condivisa.
Il regista sfrutta il contrasto fra spazi esterni vasti e intimismo interiore, proponendo un’idea di viaggio che non conosce ritorno: ogni immersione negli abissi è anche una discesa nell’inconscio.
🎨 Stile e lingua visiva
La messa in scena colpisce per raffinatezza e poesia visiva. Salim evita l’effetto blockbuster, preferendo un formato contemplativo, denso di silenzi e contrasti. Paesaggi naturali, ombre marine e luce rarefatta convivono, suggerendo il lirismo distruttivo di un mondo che vacilla.
Tuttavia, il tentativo di coniugare generi — fantascienza, melodramma, disaster movie — non sempre si traduce in coesione narrativa. Alcuni momenti risultano labili o poco ancorati al filo drammatico centrale.
📌 Punti di forza e limiti
Pregi
- Visione originale di un disastro ecologico che si fa metafora esistenziale
- Atmosfera suggestiva, resa da immagini poetiche e ritmo meditativo
- Buona dose di ambizioni riflessive, collegate ai nostri tempi
Limiti
- Struttura narrativa a tratti frammentata
- Difficoltà nel tenere insieme i vari registri (fantascienza, amore, dramma)
- Alcune digressioni che rischiano di distrarre dal nucleo emotivo
🔍 Significato e riflessioni
Eternal è un film che chiede partecipazione: non offre risposte facili, ma invita a guardare il mondo con occhi inquieti. Il titolo suggerisce che non esistono ritorni semplici — né nello spazio, né nei rapporti umani. La missione di Elias parla al nostro tempo: quando il confine tra natura e artificio si dissolve, ogni decisione assume peso morale.
Il film suggerisce che l’umanità sia chiamata a un atto di responsabilità radicale: l’oceano diventa specchio di ciò che abbiamo dentro. Amore, colpa, speranza si riflettono in un abisso che ci costringe a guardare in faccia la fine.
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