Gioco d’azzardo online, l’allarme nei piccoli Comuni: dati nascosti e boom di scommesse

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Nel silenzio delle istituzioni e tra dati sempre più difficili da ottenere, il fenomeno del gioco d’azzardo online continua a dilagare in Italia, raggiungendo livelli preoccupanti soprattutto nei centri più piccoli.
È quanto emerge dal secondo rapporto “Non così piccoli. La diffusione dell’azzardo online nei piccoli comuni italiani”, realizzato da Federconsumatori, Isscon e CGIL, che ha rotto un muro di opacità costruito nel tempo intorno al settore.
Nonostante il tentativo delle autorità di ridurre la trasparenza sui numeri, gli autori del report sono riusciti a ricostruire un quadro preciso e inquietante: la crescita del gioco digitale nei comuni sotto i diecimila abitanti mostra picchi anomali, in molti casi doppi rispetto alla media nazionale, e indica possibili collegamenti con circuiti illegali.
Un fenomeno in crescita, ma sempre meno trasparente
Da anni i numeri dell’azzardo in Italia crescono in modo costante, ma parallelamente si è verificata una progressiva riduzione della disponibilità dei dati ufficiali. Dal 2020, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) ha vietato la pubblicazione dei dati comunali e provinciali sulle slot machine, decisione mai pienamente giustificata. Col tempo, questo divieto è stato esteso anche ad altre tipologie di gioco fisico e, più recentemente, al gioco online, che rappresenta ormai una fetta enorme del mercato.
Quest’anno, l’ADM ha reso impossibile consultare i dati relativi all’85% dei comuni italiani, quelli con meno di 10.000 abitanti. Una scelta che, se fosse rimasta incontestata, avrebbe impedito di realizzare la seconda edizione del report. Solo grazie all’intervento dei deputati Andrea Merola e Stefano Vaccari, che hanno fornito i dati richiesti, è stato possibile proseguire il lavoro di indagine e garantire un minimo di trasparenza su un fenomeno che coinvolge milioni di cittadini.
Piccoli centri, grandi cifre
Il rapporto analizza 3.142 comuni italiani con popolazione compresa tra 2.000 e 9.999 abitanti, pari a circa il 40% del totale nazionale. In ben 116 di questi è stata rilevata una “crisi acuta d’azzardo”: significa che la spesa media per il gioco online supera il doppio della media nazionale.
Le cifre più alte si concentrano nel Mezzogiorno. La Campania guida la classifica con 3.045 euro giocati pro capite solo nel comparto online, seguita dalla Calabria (2.910 euro) e dalla Sicilia (2.895 euro). Ma a sorprendere sono anche i dati di alcuni piccoli centri turistici del Nord, dove i flussi di denaro digitale raggiungono valori fuori scala.
Il caso più emblematico è quello di Lacco Ameno, sull’isola d’Ischia, dove ogni cittadino ha speso in media 12.492 euro nel 2024, pari a oltre 1.000 euro al mese. Rispetto al 2023, l’aumento è del 62%, e rispetto al 2022, addirittura del 351%. A ruota segue Capri, da sempre ai vertici della classifica, con 10.393 euro pro capite, e Mairano (Brescia), dove la cifra raggiunge 10.374 euro, triplicata in soli due anni.
Dietro di loro si piazzano Nociglia (Lecce), Gravedona e Uniti (Como) e una serie di comuni calabresi come Stefanaconi, Curinga e Gerace, oltre ai siciliani Monterosso Almo e Balestrate. Anche la provincia di Brescia mostra dati rilevanti: a Polaveno e Moniga del Garda, il denaro speso per scommesse online è quasi tre volte superiore alla media italiana.
Il turismo come schermo per il gioco illecito
Una presenza ricorrente nella lista dei comuni “anomali” è quella delle località turistiche. Tuttavia, mentre la presenza dei visitatori può influenzare il gioco fisico – slot machine o sale scommesse – non dovrebbe incidere sul gioco online, che è tracciato e individuale. Secondo i curatori del report, questa anomalia potrebbe indicare un fenomeno più profondo: il riciclaggio dei proventi del turismo sommerso attraverso piattaforme di gioco digitale, lontano dai controlli fiscali.
I dati che cambiano le geografie del gioco
Il confronto con il report precedente rivela un altro elemento interessante: nei due comuni che nel 2023 erano in cima alla classifica – Anguillara Veneta e Calliano – si registra ora un crollo drastico delle giocate, rispettivamente dell’85% e del 95%. Un calo tanto improvviso da far pensare che la pubblicazione dei dati e l’attenzione mediatica abbiano inciso direttamente sulla localizzazione di attività sospette. In altre parole, la semplice esistenza del report sembra spostare le “mappe” del gioco irregolare.
Pubblicità e ipocrisie del “gioco responsabile”
Alla crescita del fenomeno contribuisce anche un ritorno, più o meno mascherato, della pubblicità legata all’azzardo. Sebbene formalmente vietata, la promozione del gioco d’azzardo è tornata a occupare spazi significativi, soprattutto durante eventi sportivi televisivi. Le sponsorizzazioni delle società di scommesse sono ormai onnipresenti, e le campagne sul “gioco responsabile” appaiono più come strumenti di marketing che reali azioni di prevenzione.
L’effetto di questa comunicazione ambigua è devastante: il confine tra intrattenimento e dipendenza si assottiglia, mentre il messaggio dominante resta quello di un’attività “normale”, persino conveniente.
Un appello alla trasparenza
La pubblicazione del report, insieme al Libro nero dell’azzardo – giunto alla terza edizione – vuole colmare il vuoto informativo e richiamare l’attenzione delle istituzioni. Gli autori sottolineano come la mancanza di dati aggiornati e completi impedisca qualsiasi valutazione seria sull’impatto sociale ed economico del fenomeno.
Dietro le cifre ci sono famiglie indebitate, giovani vulnerabili e territori in cui il denaro dell’azzardo finisce per alimentare anche la criminalità organizzata. “Conoscere i numeri è il primo passo per intervenire”, si legge nel documento, che chiede al Governo un impegno concreto per rendere pubbliche tutte le informazioni relative al gioco d’azzardo, senza eccezioni.
In un Paese dove la spesa complessiva per il gioco sfiora ogni anno cifre da record e la dipendenza cresce anche tra i giovanissimi, la trasparenza non è solo una questione statistica: è una responsabilità politica e morale.
Gioco d’azzardo online: il dossier con i dati nei piccoli Comuni
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