Giornalista italiano licenziato per una domanda “sbagliata”, Bruxelles: “Noi disponibili a rispondere a tutti”

Novembre 6, 2025 - 04:00
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Giornalista italiano licenziato per una domanda “sbagliata”, Bruxelles: “Noi disponibili a rispondere a tutti”

Bruxelles – Si moltiplicano i messaggi di solidarietà, a Bruxelles e in Italia, a sostegno del giornalista Gabriele Nunziati, licenziato dall’agenzia di stampa Nova per una domanda definita dalla proprietà della testata “tecnicamente sbagliata”. Nunziati aveva chiesto alla portavoce della Commissione UE, Paula Pinho, se, visto che richiede alla Russia di finanziare la ricostruzione dell’Ucraina, avrebbe fatto lo stesso con Israele coinvolto nel conflitto a Gaza.

La reazione della politica

A fronte di questo episodio, nel corso della giornata sono arrivati diversi commenti da parte di europarlamentari italiani in sostegno del cronista. “È un fatto gravissimo che dovrebbe allarmare chiunque abbia a cuore la libertà di stampa”, ha commentato l’europarlamentare del PD Sandro Ruotolo. Stessi toni ha usato Ilaria Salis di Alleanza Verdi e Sinistra: “Un segnale allarmante per la libertà di stampa. La domanda metteva in luce l’inaccettabile doppio standard dell’Unione Europea”.

Anche il vertice professionale della categoria, il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, intervenendo sulla questione, ha ricordato che “il ruolo del giornalista è quello di porre domande che possono risultare scomode o poco gradite”.

La Commissione Europea, per fugare ogni dubbio e smontare alcune ricostruzioni secondo cui avrebbe sollecitato essa stessa l’allontanamento, ha precisato i fatti con una nota, sottoscritta dalla portavoce Arianna Podestà e diffusa da Askanews: “Le domande riguardo all’interruzione del rapporto di lavoro del giornalista Gabriele Nunziati sono preferibilmente da rivolgersi all’Agenzia Nova”, aggiungendo poi che “la Commissione non ha contattato l’Agenzia Nova in merito a questa questione”. Inoltre, Bruxelles ha sottolineato che “attribuisce la massima importanza alla libertà di stampa” e che “è sempre disponibile a rispondere a tutte le domande nel contesto della conferenza stampa di mezzogiorno”. Insomma, la vicenda appare più un triste episodio di illibertà tutto italiano.

Sandro Rutolo, europarlamentare del Partito Democratico (Diritti: Imagoeconomica)

La vicenda

Il caso è scoppiato il 13 ottobre, quando il cronista, da poche settimane a Bruxelles, aveva posto una domanda alla portavoce della Commissione Europea Paula Pinho. Nunziati chiedeva come mai la Commissione sollecitasse la Russia a ripagare i danni della guerra in Ucraina, ma non facesse altrettanto con Israele per Gaza. “È una domanda interessante, sulla quale però non vorrei commentare in questo momento”, aveva glissato la portavoce, forse in difficoltà.

Poche settimane dopo, il collaboratore, dopo vari contatti avuti con la dirigenza di Agenzia Nova, ha ricevuto il benservito. Le motivazioni sono emerse in una comunicazione rilasciata dell’agenzia di stampa con sede a Roma. “Gabriele Nunziati, nostro collaboratore, ha posto alla portavoce della Commissione Europea una domanda tecnicamente sbagliata”, si trova scritto. L’errore, per l’agenzia, sarebbe stato quello di paragonare la Russia a Israele, nonostante i due scenari bellici differenti. “La differenza tra le posizioni di Russia e Israele è stata più volte rappresentata al collaboratore”, continua Nova, “il quale tuttavia non ha compreso la sostanziale e formale differenza di situazioni e ha anzi insistito nel ritenere corretta la domanda posta, mostrandosi così ignaro dei principi fondamentali del diritto internazionale”, così come interpretato dalla proprietà dell’Agenzia Nova.

Inoltre, il video in cui il giornalista poneva la domanda era divenuto immediatamente virale. Secondo Nova, la diffusione su “canali Telegram nazionalisti russi e da parte di media legati all’Islam politico in funzione anti-europea” avrebbe creato imbarazzo all’azienda, che ha così deciso di allontanare il corrispondente.

“Non esistono domande sbagliate”

L’episodio si può classificare come un preoccupante sintomo della minaccia alla libertà di stampa in Italia. Proprio oggi all’Eurocamera è stato presentato il Manifesto per un giornalismo libero. In quell’occasione, il parlamentare e giornalista Sandro Rutolo ha elencato le numerose storture dell’informazione nostrana. “Nel 2024 sono state circa 519 le minacce subite dai giornalisti italiani”, ha ricordato, sottolineando come il compito dei cronisti “non sia l’intrattenimento, ma porre domande che possono risultare scomode”.

In una nota, l’eurodeputato ha ricordato ad Agenzia Nova un principio cardine della libertà di stampa: “Non esistono domande sbagliate. Nell’informazione, come nella democrazia, esistono solo domande, quelle che servono a cercare risposte, anche quando fanno discutere”.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia