Giovedì dell’ultima settimana dell’anno liturgico
ALL’INGRESSO
Cantate al Signore e inneggiate,
annunciate tutti i suoi prodigi.
Lodate il suo santo nome,
si allieti il cuore di chi lo ricerca.
Cercate il Signore ed egli vi darà forza,
cercate sempre il suo volto.
ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA
O Dio, che nella grazia dell’adozione ci hai chiamato a diventare figli della luce, donaci di restare sempre nella tua verità, perché, non più avvolti dall’oscurità dell’errore, possiamo illuminare realmente la notte del mondo.
Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
LETTURA Ap 21, 1-8
Lettura del libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo
In quel giorno. Vidi un cielo nuovo e una terra nuova: il cielo e la terra di prima infatti erano scomparsi e il mare non c’era più. E vidi anche la città santa, la Gerusalemme nuova, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii allora una voce potente, che veniva dal trono e diceva: «Ecco la tenda di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro ed essi saranno suoi popoli ed egli sarà il Dio con loro, il loro Dio. E asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non vi sarà più la morte né lutto né lamento né affanno, perché le cose di prima sono passate». E Colui che sedeva sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose». E soggiunse: «Scrivi, perché queste parole sono certe e vere». E mi disse: «Ecco, sono compiute! Io sono l’Alfa e l’Omèga, il Principio e la Fine. A colui che ha sete io darò gratuitamente da bere alla fonte dell’acqua della vita. Chi sarà vincitore erediterà questi beni; io sarò suo Dio ed egli sarà mio figlio. Ma per i vili e gli increduli, gli abietti e gli omicidi, gli immorali, i maghi, gli idolatri e per tutti i mentitori è riservato lo stagno ardente di fuoco e di zolfo. Questa è la seconda morte».
SALMO Sal 47 (48)
Grande è il Signore nella città del nostro Dio.
Grande è il Signore e degno di ogni lode
nella città del nostro Dio.
La tua santa montagna, altura stupenda,
è la gioia di tutta la terra. R
Il monte Sion, vera dimora divina,
è la capitale del grande re.
Dio nei suoi palazzi
un baluardo si è dimostrato. R
Come avevamo udito, così abbiamo visto
nella città del Signore degli eserciti,
nella città del nostro Dio;
Dio l’ha fondata per sempre. R
O Dio, meditiamo il tuo amore
dentro il tuo tempio.
Come il tuo nome, o Dio,
così la tua lode si estende
sino all’estremità della terra. R
VANGELO Mt 25, 14-30
Lettura del Vangelo secondo Matteo
In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì. Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro. Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: “Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”. Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: “Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”. Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: “Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo”. Il padrone gli rispose: “Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”».
DOPO IL VANGELO
Il Signore è buono
e ci consola nel giorno del dolore;
il Signore è forte e paziente,
non dimentica chi si affida a lui.
A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA
Il tuo Spirito, o Padre, ci sorregge e ci guida, la tua protezione ci salva; esaudisci benevolo la nostra supplica e con la provvidenza dei tuoi benefici aiuta la nostra debole fede.
Per Cristo nostro Signore. Amen
SUI DONI
Questo sacrificio che la Chiesa ti offre salga a te, o Dio, come offerta pura e santa e ottenga a noi la pienezza della tua misericordia.
Per Cristo nostro Signore. Amen
PREFAZIO
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre, qui e in ogni luogo, a te, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Nel tuo misterioso disegno d’amore hai disposto che la nostra esistenza iniziasse in questo mondo fuggevole e incerto e approdasse nella tranquilla eternità del tuo regno. Tu, che dalla polvere ci hai plasmato con la potenza della tua parola, ora generosamente ci elevi fino alla vita divina. Lieti per questa speranza, uniti ai cori degli angeli e dei santi, rivolgiamo a te, o Padre, l’inno di riconoscenza e di lode: Santo…
ALLO SPEZZARE DEL PANE
Con il frutto delle tue opere sazi la terra, o Signore;
tu produci il pane dalla terra
e il vino che allieta il cuore dell’uomo.
ALLA COMUNIONE
Il calice della benedizione,
che noi benediciamo,
è comunione con il Sangue di Cristo;
il pane che noi spezziamo,
è comunione con il Corpo di Cristo.
DOPO LA COMUNIONE
La potenza divina di questo sacramento pervada, o Padre, il nostro cuore e la nostra vita perché domini in noi non la mentalità dell’uomo terreno, ma lo spirito nuovo che in questa celebrazione ci è stato donato.
Per Cristo nostro Signore. Amen
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