Hela Anteprima – Gamescom 2025


Alla Gamescom 2025 di Colonia abbiamo avuto la possibilità di provare l'interessantissimo "Hela", nuova produzione del team svedese: Windup Games che mescola avventura e platforming al fine di concedere piena libertà al giocatore. Quello che ci siamo trovati davanti è uno dei titoli più brillanti presenti alla fiera, una produzione con le carte in regola per destare scalpore.
L'opera, che permette di ospitare fino a quattro diversi giocatori, racconta la storia di un gruppo di topi che si trovano a vagare attraverso una landa dai contorni fantastici per aiutare la loro amica strega, ormai debilitata dall'età avanzata. Ella non è la cupa e avvizzita megera delle fiabe, né una dama demoniaca vestita d'ombra, ma ha l'aria di una nonna come tante altre, premurosa nei confronti dei propri nipoti, incarnati dagli abitanti del villaggio vicino.
Questi, come se l'anziana signora fosse Babbo Natale, la tempestano di lettere e missive chiedendole aiuto negli ambiti più disparati. Il compito di soddisfare i popolani non potrà ricadere che sulla bizzarra schiera di roditori, i quali si troveranno, allo stesso tempo, a dover guarire la loro padrona e soccorrere gli sventurati villici.
Hela e la sua libertà
La parola chiave per descrivere il loop di gameplay di Hela è libertà. Windup rende disponibili una serie di strumenti dagli usi pressoché infiniti e per questo capaci di piegarsi ad ogni sperimentazione che possa balenare in mente al giocatore. Il risultato è un titolo tanto complesso quanto immediato, tanto ricco di possibilità quanto essenziale in termini meccanici.
Sebbene nella demo vi fossero soltanto alcuni degli elementi che caratterizzeranno la release completa siamo ugualmente riusciti a traslare in atto buona parte delle nostre strategie e riteniamo che solo l'immaginazione potrà fermarci allorché verranno introdotte ulteriori meccaniche.
La struttura così intuitiva del gameplay ha permesso al team di creare un vero e proprio meccanismo svizzero ove ogni singola abilità dei protagonisti si concede agli utilizzi più fantasiosi, dove non sono necessari lunghi e farraginosi tutorial prima di giungere al sodo e in cui la fantasia è sempre premiata.
Una delle colonne portanti di Hela sarà la corda (non a caso parliamo degli sviluppatori di Unravel), con cui appendersi ai numerosi appigli di cui e disseminata la mappa o legarsi ai propri compagni di spedizione. Se già in singleplayer essa appare ricchissima in termini di applicazioni, è in cooperativa che regala le soddisfazioni più grandi, soprattutto con team piuttosto affiatato.
Abbiamo, per esempio, utilizzato il cavo come un vero e proprio trampolino, legando un estremità al nostro sodale e l'altra ad uno spettro da noi creato e quindi iniziando a rimbalzare sopra di esso. Ed è qui che si assiste ad un'altra delle grandi intuizioni del team, che, sebbene non possa sostituire la presenza di un amico, rende il gioco godibile anche dai lupi solitari.
Il nostro topolino, infatti, può generare un numero di copie tale da mantenere fino a quattro creature sullo schermo e servirsene per sopperire alle limitazioni della solitudine. Tali "fantasmi" non sono, tuttavia, meri tappabuchi ma diventano anche dei checkpoint. Ciò poiché una volta raggiunto un dato luogo ci si può sdoppiare e scambiare di posizione con la copia in caso di caduta, .
Esiste, ovviamente, anche il consueto "glider", tramite il quale potremo planare da un capo all'altro della mappa. Esso, deve essere ottenuto completando alcune sfide contro gli abitanti della foresta ed ottenendone le rispettive capacità. Nel nostro caso, ci siamo trovati ad inseguire uno scoiattolo in fuga e una volta che lo abbiamo raggiunto, esso ci ha consegnato la sua essenza.
Il funzionamento ottimale del sistema di Hela dipende dall'eccellente lavoro svolto dal team nella simulazione della fisica. Non parliamo, ovviamente, di meccaniche completamente realistiche (ciò andrebbe a danneggiare l'aspetto ludico del titolo) ma di elementi abbastanza verosimili da permettere l'applicazione delle nostre conoscenze generali e lo sviluppo di un pensiero induttivo.
Se qualcosa appare possibile generalmente lo è ed ogni deduzione del giocatore può essere applicata con successo. Non possiamo ancora sapere quanti contenuti troveremo nel titolo di Windup, ma anche i pochi che abbiamo osservato dimostrano l'acume degli sviluppatori e sembrano quasi capaci di sostenere l'intera avventura da soli.
Un mondo in miniatura
In Hela riecheggia la poetica che ha sempre contraddistinto le opere della software house svedese. Anche qui, infatti, ci troviamo all'interno di un mondo consueto ma dall'aspetto fiabesco, osservato tramite la prospettiva straniante dei minuscoli roditori. Era stato proprio l'art design a colpirci durante le presentazioni dell'avventura e vi anticipiamo che non siamo rimasti affatto delusi.
Windup ha nuovamente scelto di rappresentare la quotidianità, conferendole ruoli completamente inediti e di raccontare non la grande magia del fantasy ma l'incanto delle piccole cose. Il mondo in cui viaggeremo è familiare e alieno, richiama l'abitudine e spinge alla sperimentazione.
Tale natura non si dipana soltanto nel pur eccellente comparto artistico ma influenza la totalità del gameplay. Tornati nella dimora della strega, infatti, abbiamo dovuto distillare una pozione per l'anziana donna. L'intera meccanica, lungi dall'essere una spartana schermata in cui selezionare gli ingredienti necessari, è un lungo puzzle dove confluisce quanto appreso nelle prime fasi del gioco.
Prima abbiamo vagato per gli anfratti della casa di legno alla ricerca di combustibile, quindi abbiamo calato il secchio con i materiali sfruttando il nostro peso, successivamente abbiamo legato le corde al mestolo e ci siamo serviti della forza centrifuga per mescolare il bizzarro liquido e infine lo abbiamo colato correndo sopra una ruota.
Nulla di tutto ciò ha avuto bisogno di un tutorial, nulla ha richiesto particolari intromissioni da parte degli sviluppatori. L'avventura scorre fluida e senza intoppi e riesce a stupire costantemente grazie alla sua capacità di ribaltare il prosaico e di coinvolgere a pieno il giocatore in tale processo.
Nonostante la demo ci abbia profondamente colpiti, possediamo ancora una serie di piccoli dubbi a cui solo l'uscita potrà rispondere. Innanzitutto, in un titolo tecnicamente molto solido e dagli ambienti così affascinanti abbiamo trovato la draw distance, sebbene ciò sia in parte voluto, veramente troppo limitata.
In secondo luogo c'è il rischio che a lungo andare i puzzle alchemici possano divenire ripetitivi, soprattutto qualora non dovessero subire variazioni abbastanza ampie. Le incognite, dunque, sono ancora molte ma i pregi del titolo combinati alla straordinaria inventiva del team rendono Hela una delle opere più promettenti in uscita.
Conclusione
Alla Gamescom le luci tendono a concentrarsi sui grandi tripla A, su quei titoli immensi con budget folli e campagne marketing martellanti. Eppure a volte capita che un gioco più piccolo possa convincere ampie fette di pubblico ed Hela è un esempio lampante di questo fenomeno.
Il titolo di Windup ha vinto numerosi premi presso la fiera tedesca e dal canto nostro non possiamo che confermare la bontà di un platform sandbox straripante di idee. Forte di uno stile accattivante e di meccaniche immediate ma ugualmente ricche di potenzialità, il gioco ha le carte in regola per regalare un'esperienza straordinaria ai fan del genere.
Non resta, dunque, che aspettare l'uscita pianificata per l'anno prossimo e immergersi nuovamente nella fiaba quotidiana scritta dal team svedese, viaggiare attraverso gli altri biomi del gioco e soprattutto sperimentare con un sistema che ci ha ammaliato. Prima di chiudere vi ricordiamo che Hela uscirà su Nintendo Switch 2, PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC.
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