Il 5G industriale cresce, ma la spesa rimane bassa: i numeri dell’Osservatorio del Polimi

Novembre 6, 2025 - 20:30
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Il 5G industriale cresce, ma la spesa rimane bassa: i numeri dell’Osservatorio del Polimi

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Il 5G industriale cresce, ma la spesa rimane bassa: i numeri dell’Osservatorio del Polimi



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La ricerca dell’Osservatorio 5G & Connected Digital Industry del Politecnico di Milano evidenzia che il 5G è ancora visto dalle imprese solo come un’opportunità da esplorare, con una spesa in crescita ma limitata. La connettività è considerata un elemento chiave della digitalizzazione per ottimizzare processi core esistenti, ma solo il 2% delle grandi e medie aziende la usa per innovare il proprio modello di business…

Pubblicato il 6 nov 2025



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Per quasi la metà delle aziende italiane la connettività è un elemento chiave della digitalizzazione per ottimizzare processi core esistenti, come ad esempio l’automazione di linee produttive o attività logistiche. Nonostante ciò, solo il 2% delle grandi e medie aziende usa la connettività per innovare il proprio modello di business.

È quanto emerge dalla ricerca dell’Osservatorio 5G & Connected Digital Industry del Politecnico di Milano, che evidenzia uno scollamento tra percezione e azione.

Nello specifico, nonostante le aziende percepiscano l’importanza della connettività per l’innovazione del business, la spesa in connettività rappresenta in media solo il 7% del budget ICT, con la maggior parte delle aziende che si dichiara abbastanza soddisfatta della sua attuale configurazione di connettività percependo come complesso e costoso un cambiamento.

La gestione della sicurezza, la ricerca di partner affidabili e il rischio di lock-in, in particolare, rappresentano ostacoli significativi a ricercare nuove soluzioni per le reti aziendali.

Il 5G in Italia è ancora un’opportunità da esplorare

Dalla ricerca emerge che il 5G è considerato ancora più un’opportunità da esplorare che una risorsa strategica.

Nel 2025 in Italia si contano oggi 47 progetti di reti 5G private o dedicate, 10 in più rispetto all’anno precedente, di cui 8 su 10 di natura riservata. La spesa italiana per progetti di 5G industriale continua la sua crescita (+43% nel 2025), ma resta ancora limitato, assestandosi ad un valore di 10,5 milioni di euro.

Aumenta però la maturità e rilevanza dei progetti, infatti l’81% del valore di spesa del 2025 è legato alla realizzazione di reti private su uno o più siti.

I principali ambiti di applicazione sono nella logistica e trasporti (26% del totale progetti), nel manifatturiero (23%) e nei centri di innovazione (21%). I fondi pubblici continuano a giocare un ruolo importante, anche se in diminuzione: coprono il 39% della spesa nel 2025 e solo il 10% dei nuovi progetti dell’anno è stato avviato con risorse pubbliche, segno di una crescente volontà delle imprese di finanziare reti 5G private con fondi propri e motivazioni industriali più solide.

Anche l’offerta di dispositivi 5G disponibili è sempre più matura, anche se non ancora pienamente sviluppata. Nel 2025 si contano 21 device 5G Ready sviluppati da 9 produttori, che trovano applicazioni prevalentemente in agricoltura, manifattura, difesa e sicurezza, media e intrattenimento.

“Nel manifatturiero, il 5G può abilitare modelli di smart factory, con linee e macchinari connessi per la manutenzione predittiva, il supporto da remoto e l’uso di robotica collaborativa e AGV, mentre nella logistica consente fleet e asset tracking di veicoli e attrezzature, movimentazione autonoma delle merci e sistemi di sorveglianza intelligente basati su telecamere e droni”, spiega Giovanni Miragliotta, Direttore dell’Osservatorio 5G & Connected Digital Industry.

“L’approccio del mercato sembra orientarsi sempre più verso un modello ‘use case first’, in cui sono già chiare le applicazioni abilitate dal 5G e la sperimentazione è guidata da obiettivi ben definiti, piuttosto che dalla sola disponibilità di copertura”, aggiunge.

Il 5G industriale in Europa

L’Osservatorio 5G & Connected Digital Industry ha mappato 237 annunci pubblici in Europa relativi ad aziende e università che hanno implementato o avviato almeno in forma sperimentale reti 5G private o dedicate.

Escludendo le attività sperimentali, si contano 157 casi che sembrano far riferimento a progetti più maturi e commerciali. Includendo invece anche progetti confidenziali, secondo le stime della GSA rielaborate dall’Osservatorio, in Europa sono complessivamente presenti circa 550 reti 5G private con uno spending superiore ai 50.000 euro.

Il confronto evidenzia che solo il 28% dei progetti è “visibile”, mentre oltre il 70% è riservato o non divulgato, segno di un mercato che si sta spostando progressivamente dalle sperimentazioni aperte alle implementazioni industriali e strategiche. Dalle fonti disponibili, emergono circa 360 casi negli Stati Uniti, anche se risulta complesso disporre di una visione dettagliata.

I modelli di Connectivity strategy

La mappatura condotta dall’Osservatorio sulle strategie di connettività delle aziende italiane evidenzia che la maggioranza delle imprese end user italiane – il 45% del campione – rientra nella categoria di Essential Utility: la connettività è scelta in modo mirato e sufficiente a coprire esigenze specifiche, minimizzando i costi. Un approccio che nel tempo rischia di limitare la capacità di evolvere verso modelli più innovativi.

Il 42% delle aziende è nella categoria Performance Backbone: la connettività è considerata un’infrastruttura di efficienza e resilienza, che sostiene l’innovazione di processo e l’ottimizzazione operativa. Queste imprese investono più della media e, in quasi la metà dei casi, destinano oltre il 10% del budget ICT alla connettività, con un posizionamento solido, che rappresenta una base concreta da cui evolvere verso una visione più strategica.

Solo il 13% rientra nelle categorie in cui la connettività è una leva per innovare la propria strategia. Nello specifico, l’11% delle imprese in quella dei Development Playground: sperimentano nuovi utilizzi della connettività, spesso attraverso progetti pilota legati al 5G, mentre le funzioni IT e Innovazione sono co-decisori e lavorano in stretta collaborazione con partner esterni, ricorrendo ad attività di scouting tecnologico e co-creazione.

Appena il 2% delle imprese è nella categoria di Business Transformer, in cui la connettività è pienamente integrata nella strategia aziendale e l’IT fa da regista. Queste imprese offrono soluzioni integrate abilitate da una connettività performante e affidabile, con manutenzione predittiva, piattaforme digitali, digital twin, servizi remoti intelligenti.

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