Il massacro di Gaza raccontato dai medici
Traumi fisici e psicologici di gravità inaudita, anche rispetto a quelli osservati nel corso di altre guerre. I medici di tutto il mondo che negli ultimi due anni hanno prestato servizio volontario negli ospedali nella Striscia di Gaza hanno compilato questionari sulle ferite che sono stati chiamati a curare.
Le loro risposte, raccolte in uno studio britannico pubblicato sul British Medical Journal, raccontano di civili, in molti casi bambini, vittime di traumi insolitamente gravi, per frequenza e tipologia, persino per occhi e mani che tante volte hanno operato in scenari bellici.. I sanitari interpellati. Per il nuovo studio, 78 medici e infermieri esperti di traumatologia, medicina di emergenza, pediatria, anestesia e terapia intensiva, facenti parte di 22 organizzazioni non governative e provenienti da Canada, Stati Uniti, Regno Unito e Unione Europea, hanno hanno completato il sondaggio utilizzando registri medici compilati tra agosto 2024 e febbraio 2025, entro 3 mesi dalla data di fine del loro impiego.
Il 65% dei sanitari intervistati aveva già operato in zone di guerra; il tempo di permanenza di ciascuno a Gaza è stato tra le 2 e le 12 settimane, per un totale di 322 settimane complessive di interventi sul campo in prima linea.. Le ferite più comuni. I sanitari hanno descritto traumi di inedita gravità, soprattutto ferite da esplosione complesse, ferite da arma da fuoco e ustioni. In totale sono state riportate 23.726 ferite da trauma e 6.960 ferite da arma da fuoco. Le ustioni sono state le lesioni da trauma più comuni (il 18,3%), seguite a breve distanza da ferite alle gambe (17,9%) e alle braccia (14,9%). In 742 casi le lesioni da trauma hanno riguardato casi ostetrici, in un terzo dei quali sono deceduti la madre o il feto.. Tra i traumi psicologici più frequenti sono stati riportati depressione, reazioni da stress acuto, ideazione suicidaria.. Tra le ferite inferte direttamente dalle armi, il 67% riguardava lesioni conseguenti a esplosioni, a carico soprattutto della testa (il 28% dei casi); le ferite da armi da fuoco hanno invece interessato soprattutto le gambe. Le condizioni di medicina generale più comuni riportate sono state la malnutrizione e la disidratazione, seguite da sepsi (una risposta disregolata dell'organismo a un'infezione) e gastroenterite. Tra i pazienti assistiti ci sono state anche 4.188 persone con malattie croniche bisognose di assistenza a lungo termine.. Una gravità inaudita. Nelle risposte lasciate libere, i medici hanno spesso descritto le lesioni come insolitamente gravi, parlando di traumi a più arti, fratture a cranio aperto e lesioni estese agli organi interni, nonché di ustioni gravi specialmente nei bambini. Il 70% dei medici ha riferito di aver trattato ferite in due o più regioni anatomiche e di aver partecipato ai soccorsi in uccisioni di massa: il 77% ha riportato l'esposizione a 5-10 eventi di questo tipo e il 18% a più di 10 di questi scenari.. I numeri di un genocidio. I dati pubblicamente disponibili sull'offensiva militare dell'esercito israeliano a Gaza lanciata dopo gli attacchi armati di Hamas del 7 ottobre 2023 parlano di oltre 65.000 persone uccise, tra cui di 18.000 minori, e di almeno 200.000 feriti (dati del ministero della Salute della Striscia di Gaza riportati da Amnesty International): civili inermi che hanno perso la vita in attacchi diretti, che in molti casi hanno cancellato in un solo episodio più generazioni familiari. Ma di decine di palestinesi non si hanno più notizie e il bilancio di morti e feriti potrebbe essere molto più grave.. Città, ospedali e infrastrutture fondamentali come gli ospedali sono stati rasi al suolo, 9 persone su 10 su una popolazione di quasi 2,1 milioni di persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case per trasferirsi in zone sempre più ristrette e inadatte a vivere dignitosamente; più di mezzo milione di persone sta morendo di fame per una carestia provocata ed evitabile, causata dal blocco degli aiuti internazionale da parte dell'esercito israeliano.
Il 16 settembre, la Commissione d'Inchiesta Internazionale Indipendente delle Nazioni Unite ha dichiarato che quella in corso a Gaza non è solo una catastrofe umanitaria, ma è un genocidio..
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