Il presidente della regione di Valencia si è dimesso un anno dopo la tragedia della tempesta Dana

Novembre 3, 2025 - 18:00
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Il presidente della regione di Valencia si è dimesso un anno dopo la tragedia della tempesta Dana

Bruxelles – Dopo un anno di ostinata riluttanza, il presidente della regione spagnola di Valencia Carlos Mazón ha ceduto alle pressioni politiche e dell’opinione pubblica e ha rassegnato le dimissioni per la gestione fallimentare delle alluvioni che il 29 ottobre 2024 causarono la morte di 229 persone in diverse località nei dintorni del capoluogo. Lo scontro tra la Generalitat valenciana, guidata dai conservatori del Partito popolare, e il governo socialista di Madrid, sulle responsabilità della tragedia, coinvolse nelle prime fasi anche l’allora ministra per la Transizione spagnola, Teresa Ribera, rischiando di comprometterne la nomina a vicepresidente esecutiva della Commissione europea.

Questa mattina, in una conferenza stampa in cui non ha accettato domande, Mazón ha annunciato che avrebbe abbandonato la presidenza regionale: “Non posso più andare avanti”, ha affermato ai giornalisti, ammettendo alcuni errori ma accusando ancora una volta il premier Pedro Sanchez di aver ostacolato i soccorsi per calcolo politico e di aver svolto un lavoro fallimentare nella ricostruzione. Mazón era finito immediatamente sul banco degli imputati perché, nonostante l’allerta emessa da Madrid nella mattina del 29 ottobre, attivò le misure di emergenza solo in serata, dopo essersi dilungato per ore a pranzo con una giornalista e arrivando in ritardo alla riunione dell’organo di coordinamento per la gestione delle alluvioni.

Teresa Ribera
La vicepresidente esecutiva della Commissione europea Teresa Ribera (foto: Philippe Buissin/EP)

Il presidente dimissionario ha affermato che non ci saranno nuove elezioni e che il suo successore sarà scelto nelle file della coalizione che lo sostenne all’inizio del mandato, nel 2023, formata dal Partito popolare e dall’estrema destra di Vox.

Mercoledì scorso, durante la cerimonia per la commemorazione delle vittime del disastro a Valencia, Mazón è stato duramente contestato. Così, dopo aver respinto per un anno gli inviti a fare un passo indietro, ha ceduto. Per accertare le eventuali responsabilità penali della fallimentare gestione dell’alluvione è in corso un’indagine, ma è evidente che da un punto di vista politico la scelta delle dimissioni appariva ai più come inevitabile. Ma la forte polarizzazione nella politica nazionale spagnola ha reso la tragedia un caso politico e terreno di scontro tra il leader del partito popolare, Alberto Núñez Feijóo, e il governo socialista di Pedro Sanchez.

Tant’è che il braccio di ferro iberico sulle responsabilità giunse fino alle istituzioni europee a Bruxelles, tenendo in stallo per giorni il processo di approvazione del collegio dei commissari che aveva luogo in quei giorni. Il Partito popolare accusò infatti Teresa Ribera, l’allora ministra per la Transizione ed ora vicepresidente esecutiva della Commissione europea, di essere la vera responsabile del disastro. Con quella mossa, i partiti di destra misero per altro al sicuro la nomina del meloniano Raffaele Fitto, a cui si opponevano fermamente i socialisti.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia