La nuova app di OpenAi potrebbe cambiare per sempre i video online

Ottobre 14, 2025 - 20:30
 0
La nuova app di OpenAi potrebbe cambiare per sempre i video online

Informazione e intrattenimento hanno un nuovo rivale. La nuova generazione di video generati con intelligenza artificiale potrebbe scalzare i contenuti informativi veritieri e tutti gli operatori del trash che, a vario titolo, hanno fatto delle pubblicazioni sui social un business. Negli Stati Uniti e in Canada, quindi presto anche i Europa e nel resto del mondo, è arrivata l’app “Sora” di OpenAi. La particolarità, come spiega un editoriale dell’Economist, è che i suoi contenuti sono tutti prodotti interamente dall’intelligenza artificiale.

A differenza dei social network, l’utente può accedere al software solo tramite l’invito di un altro già registrato e non può caricare video o foto reali, se non per offrire un cameo di sé stesso. Un prototipo virtuale con le proprie fattezze e voce, che verrà poi usato dalla cerchia di amici per generare video fake. Tanto che: «I codici di invito sono diventati beni preziosi, venduti su eBay a un prezzo compreso tra cinque e trentacinque dollari», ha stimato l’Economist. E come “Sora” di OpenAi, tutte le big tech stanno implementando sistemi simili di generazione video, utilizzabili anche da cellulare. Di più, i video generati vengono poi diffusi su altri social, in particolare TikTok, Instagram, Facebook e Snapchat.

Così ora praticamente chiunque ha accesso a queste piattaforme può generare video fake grazie agli scarti dell’intelligenza artificiale: l’“Ai Slop”. Dall’inglese, letteralmente “poltiglia” o “scarto”. Un po’ come quella con cui si nutrono i capi di bestiame. In versione digitale, oggi sazia lo sguardo di tanti utenti social.

Dando una sbirciata alla versione americana di “Sora” si viene catapultati in un universo parallelo, a tratti onirico, dove sembrano condensate tutte le distopie dell’inconscio. Un incubo nauseabondo per quantità e intensità degli stimoli visivi che si susseguono nei frame a scorrimento veloce. Non fai in tempo a capire come il surfista comparso dai boschi sulla sua tavola ghepardata si sia trasformato in un cavolo verza, che ti ritrovi a teatro ad ascoltare un’esibizione al pianoforte di Donald Trump, per poi finire nel guardaroba di un pony, indeciso se indossare gli stivali da rockstar o il completo in elegante verde mela.

Una cosa è certa: le file lunghe di influencer ai centri per l’impiego non sono l’unico problema che figura all’orizzonte. C’è di più, e più serio. Quello messo in atto da OpenAi con l’ultima versione del programma, Sora 2, è un attentato ai paradigmi di verificabilità delle fonti video, quelle ritenute più affidabili sino a oggi. Se chiunque ha gli strumenti per generare contenuti iper-realistici con semplici prompt o comandi scritti di poche parole, indistinguibili da un video girato con telecamera, dove si sposterà il confine tra vero e falso? È la società della post-verità o senza prove. Il tutto alla velocità di pochi secondi.

Le falsificazioni più inquietanti si sono spinte a notiziari, telegiornali fake, finti operatori sanitari che danno consigli per la salute, ma anche video con inquadrature dalla dashcam di un’auto che immortalano un incidente. Alcuni frodatori assicurativi hanno già diffuso le immagini di una Toyota Prius investita da un grosso camion, con tanto di targa falsa.

Singoli malintenzionati o Stati ostili hanno il potere di inquinare l’ecosistema informativo con tecniche più sofisticate, manipolare l’opinione pubblica fino a pilotare gli esiti delle elezioni, o mettere in difficoltà i servizi di emergenza. Durante un’alluvione avvenuta lo scorso anno in North Carolina le immagini false di persone bisognose hanno deviato e rallentato gli operatori di salvataggio, e «non vogliamo che le risorse del personale d’emergenza vengano allocate sulla base di informazioni false», come ha spiegato anche il comico John Oliver, conduttore di Last Week Tonight, su Hbo, ironizzato sulla gestione dei fondi per le emergenze da parte dell’amministrazione Trump.

«Il nostro cervello è fortemente programmato per credere a ciò che vediamo, ma possiamo e dobbiamo imparare a fermarci e riflettere se un video, e in realtà qualsiasi mezzo di comunicazione, sia qualcosa che è realmente accaduto nel mondo reale», ha detto Ren Ng, professore di fotografia computazionale all’Università della California, Berkeley, al New York Times. Non è tutto, la sola esistenza di video falsi altamente verosimili susciterà scetticismo anche verso quelli reali, screditando persone e situazioni concrete.

Ci sono ancora, anche in questo contesto, le solite criticità dell’intelligenza artificiale: un consumo di risorse idriche ed elettriche per ogni video e il furto di opere coperte da copyright, usate per l’addestramento. Hollywood ha già espresso preoccupazione per l’uso di film e personaggi senza autorizzazione, mentre in campo giornalistico il New York Times ha citato in giudizio OpenAi e Microsoft per violazione di copyright, seppure le due aziende abbiano negato le accuse.

Non esiste un metodo sicuro per garantire trasparenza agli utenti circa l’origine di quello che compare nei feed dei loro social network. L’uso di filigrane e dati memorizzati all’interno dei file video che fungono da firme, sono già obsoleti poiché tagliabili. La ricerca di errori grafici, l’ortografia di sigle apposte su edifici come ristoranti o i dialoghi sfasati rispetto ai movimenti dei personaggi sono un rimedio temporaneo, poiché le migliorie di questi sistemi viaggiano velocissime. Potrebbe sembrare tranchant, eppure, come ha detto al New York Times Hany Farid, fondatore di GetReal Security, società che verifica l’autenticità dei contenuti digitali: «I social media sono una vera e propria discarica, uno dei modi più sicuri per evitare i video falsi è smettere di utilizzare app come TikTok, Instagram e Snapchat».

L'articolo La nuova app di OpenAi potrebbe cambiare per sempre i video online proviene da Linkiesta.it.

Qual è la tua reazione?

Mi piace Mi piace 0
Antipatico Antipatico 0
Lo amo Lo amo 0
Comico Comico 0
Furioso Furioso 0
Triste Triste 0
Wow Wow 0
Redazione Redazione Eventi e News