L’Arcivescovo: «Diaconi permanenti, andate a dire agli uomini che sono vivi»

Novembre 10, 2025 - 01:00
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L’Arcivescovo: «Diaconi permanenti, andate a dire agli uomini che sono vivi»
Mons. Mario Delpini (foto Andrea Cherchi)

«Andate e dite agli uomini che sono vivi, liberi, benedetti. Ci sono uomini e donne che sembrano felici, affettuosi e irreprensibili, ma che hanno il gelo nel cuore. Andate a dire a tutti del roveto ardente che ha acceso in voi il fuoco, di quell’intimo ardore che ha acceso la vostra vita. La Chiesa ha bisogno di uomini e donne che si accostino al fuoco che riscalda e si lascino accendere ogni giorno. Andate, voi che siete ordinati diaconi».

Loro – a cui si rivolge direttamente con queste sue parole il vescovo Mario Delpini – sono i nuovi diaconi permanenti della Diocesi che entrano in un Duomo gremito, dove trovano posto oltre un centinaio di sacerdoti, i vescovi, i membri del Consiglio Episcopale Milanese, le famiglie e le comunità dei candidati, per l’Ordinazione diaconale.

Ordinazione solenne che, come tradizione, si celebra nella Messa vigiliare della festa di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo, ultima domenica dell’anno liturgico e che viene conferita per le mani e la preghiera dell’Arcivescovo, cui sono accanto il rettore della Formazione al Diaconato permanente, don Filippo Dotti, il predecessore don Giuseppe Como, che ha accompagnato i primi anni del cammino dei candidati e il vicario episcopale per la Formazione permanente del Clero, monsignor Ivano Valagussa. 8, quest’anno, gli uomini ordinati – 6 sposati – che arrivano a tale impegnativo traguardo (che è, tuttavia, una partenza) dopo un percorso formativo di 5 anni e uno di discernimento.

Tra loro, tutti laureati, di età compresa tra i 42 e i 61 anni, ci sono professionisti, docenti, e anche un poliziotto che ha prestato servizio nella Digos, Mauro Ravazzani, figura molto nota in Diocesi, che farà parte della segreteria arcivescovile. Insomma, storie e lavori diversi, zone di provenienza differenti per persone, comunque, tutte riunite da una vocazione comune maturata tra gli affetti familiari e l’impegno lavorativo quotidiano. Infatti, per l’intera liturgia dell’ordinazione, le mogli dei 6 coniugati – in totale, in Diocesi, i diaconi permanenti sono 176 di cui 148 uxorati -, restano sempre alle spalle dei loro mariti. 

Indicativo, d’altra parte, il motto scelto dagli 8, “Non siate pigri nel fare il bene, siate invece ferventi nello spirito; servite il Signore” dalla Lettera ai Romani 12, 11, accompagnato dall’immagine del famoso “Seminatore” di Vincent Van Gogh, che a sera esce nel campo.  

«Dite agli uomini che sono vivi»

Mons. Mario Delpini (foto Andrea Cherchi)

Dopo la presentazione degli ordinandi, l’omelia del vescovo Delpini è un incoraggiamento a rimanere sempre al fianco dei fratelli e delle sorelle in questo nostro tempo difficile. «Ci sono uomini e donne che camminano sulla terra, su una strada che si affaccia agli abissi, senza sapere di essere vivi, indaffarati e infelici e non sanno perché. Andate a dire agli uomini che sono vivi, andate a dirlo là dove vivete, là dove lavorate, là dove i preti non possono arrivare. Ci sono uomini e donne che vivono come rassegnati a un destino, piegati dal troppo soffrire, imprigionati in ingranaggi troppo indiscutibili, segnati da situazioni troppo vincolanti. Andate a dire a tutti che sono liberi: possono scegliere il bene o il male; andate a dire che non è lo stesso fare il bene o non fare niente o fare il male, perché non siamo destinati alla morte e tutti dovremo rendere conto a Dio, nell’ultimo giorno».

E, ancora: «ci sono uomini e donne che vivono smarriti, come se fossero dimenticati da Dio, che vivono angosciati, come se fossero condannati a tremendi castighi, che vivono spaventati, come se fossero assediati dalle invincibili potenze del male, tormentati da insopportabili sensi di colpa.Andate a dire che sono benedetti in nome di Dio». Perché «non c’è male che non sia irrimediabile se consegnato alla misericordia di Dio».

La liturgia dell’Ordinazione 

L’abbraccio tra i diaconi (Foto Andrea Cherchi)

Poi, gli impegni degli eletti con il “Sì, lo voglio” e il “Sì lo prometto”, le Litanie dei Santi, con i candidati sdraiati ai piedi dell’altare maggiore e, alle spalle, le mogli, l’imposizione delle mani, nel silenzio della Cattedrale, la preghiera di Ordinazione, i Riti esplicativi con la vestizione degli abiti diaconali, aiutati dalle consorti che impongono la stola, e la consegna del Libro dei Vangeli.

A conclusione, il grande applauso dentro il Duomo e la festa all’esterno, suggellano la celebrazione con ancora un ringraziamento da parte dell’Arcivescovo che, infine, in un semplice ma sentito momento in Episcopio, consegna le destinazioni  ai nei ordinati circondati dalle loro famiglie, tra sorrisi e tanta commozione. 

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia