L’autunno in 24 bottiglie
Lo sapeva Carducci, che dipingeva la stagione ricordando che per le strade «va l’aspro odor de i vini l’anime a rallegrar». E un bicchiere che rallegri l’anima è prezioso in questi mesi di passaggio: per chi li ama, e ne sa apprezzare la poesia, i colori caldi, la luminosità soffusa, l’atmosfera sì nostalgica ma anche intima, rilassante; e per chi li odia, e soffre nel vedere le giornate farsi sempre più corte, il sole sempre più timido, il freddo sempre più pungente. Per tutti la gioia di preparare una cena con ingredienti di stagione, zucche, funghi, castagne, tartufi, e di abbinare il giusto vino è irrinunciabile.
Cinquanta sfumature di rosso
Forse non proprio cinquanta, ma davvero tante sono le tonalità in cui il rosso si può declinare. Tante quante sono quelle che la natura usa per tingere i filari di viti e i boschi in questa stagione. Aromi, sapori e abbinamenti vanno di pari passo. E così si parte dal più autunnale dei vini, il Nebbiolo, per creare una tavolozza calda e avvolgente. Il Langhe DOC Nebbiolo di G.D. Vajra, vitale ed energico, ha un vivace colore granato chiaro e un bouquet fine ed espressivo, preludio di un sapore in cui si rincorrono note di arancia rossa e pepe bianco, vivacizzate da un accenno di melograno.
Ancora nebbiolo ma in una veste completamente diversa: il Barolo Bussia 2021 di Parusso è l’espressione più profonda e tridimensionale del cru Bussia: ricco, con note di frutta rossa, petali di rosa e terra e sentori di spezia e menta, è un vino la cui cifra è indubbiamente l’armonia. Un autentico ritratto delle Langhe è il Barbaresco Autinbej 2022 di Ca’ del Baio: nasce dall’assemblaggio dei Cru più pregiati della tenuta – le cosiddette “autin bej”, le vigne più belle e soleggiate, e si sposa non solo con la selvaggina e le carni rosse, ma anche con i funghi e il tartufo.

Dal Piemonte alla Toscana: Arillo in Terrabianca Chianti Classico Gran Selezione “Terrabianca” 2020 illumina il bicchiere di un rosso rubino intenso: qui leggere note agrumate fanno da contorno a piacevoli sentori di marasca; il bouquet è impreziosito da nuances di pepe nero, chiodi di garofano, menta piperita e liquirizia. Toscanissimo, anzi, maremmano è Celeo di Tenuta Fertuna, omaggio alla grande tradizione dei Supertuscan, potente e opulento, perfetto da abbinare alla cacciagione e alle carni in umido, ma anche a un ottimo cioccolato fondente. Le Crocine Toscana Rosso Igt racchiude nel sorso il tannino vellutato del Merlot, spinto sul finale dalla freschezza del Cabernet Sauvignon.

Un racconto dell’autunno friulano è quello che porta nel bicchiere il Notti di Luna Piena Malanotte DOCG di Ca’ di Rajo. « Il Raboso Piave mi porta subito all’infanzia, ai grappoli da raccogliere con il freddo, qualche volta con la neve, accanto al nonno – racconta Simone Cecchetto di Ca’ di Rajo – . È il vino da stappare davanti al primo caminetto acceso dell’autunno, con un libro tra le mani, o durante una cena dai sapori forti. Ogni sorso è memoria e stagione, radici e casa». In Veneto l’autunno ha il profumo del Valpolicella Classico Superiore: 44 Verticale di Buglioni ha un’eleganza che lo rende perfetto con un risotto ai funghi.
Dal Salento Tenuta Liliana 2023, Cabernet Sauvignon che unisce la forza del territorio all’eleganza del vitigno. Solare e splendente è l’autunno in Sicilia: Tasca d’Almerita Rosso del Conte 2020, cuvée variabile di Nero d’Avola e Perricone, rosso intenso e avvolgente, che racconta la storia e la tradizione della Tenuta Regaleali e che compie cinquanta vendemmie con l’annata 2020. Ancora, Avulisi Rosso Sicilia Doc Riserva di Santa Tresa che in siciliano significa “abitante di Avola”, un Nero d’Avola dal colore rosso rubino che nasce dalle migliori uve, raccolte esclusivamente a mano, di una vigna di Nero d’Avola risalente al 1964.

Dalla Sicilia anche Etna Rosso DOC Riserva Contrada Zottorinoto di Cottanera, vellutato e avvolgente, profumato di erbe mediterranee. Tenuta Di Fessina Erse Rosso Contrada Moscamento 1911 Etna Rosso Doc 2023 profuma di sottobosco, macchia mediterranea e spezie, ed esalta i grandi arrosti come anche un delizioso tagliere di salumi. Da Sud a Nord, nel bicchiere è un salto breve, che vale la pena fare per sorseggiare un bicchiere di Pfitscher Vigna Das Langefeld Riserva 2019, Pinot Nero compagno ideale di selvaggina e formaggi stagionati.

Dall’oro all’arancio
E il bianco? In questa stagione assume i toni più caldi, nel colore e nel gusto, quelli che si intonano con le foglie degli alberi e si abbinano ai sapori più profondi di zuppe, risotti, paste ripiene e in generale con quei piatti che caratterizzano l’autunno.
Con i suoi riflessi dorati, la Cuvée Secrète di Arnaldo Caprai Umbria Bianco IGT esalta il profumo autunnale del tartufo bianco, ma anche la delicatezza dei tortelli di magro. È un simbolo della Romagna: Dutia Albana di Romagna Secco di Branchini 1858 ha il sapore della Riviera fuori stagione, con i suoi profumi di frutta ed erbe: da provare con la piadina, su tutte quella con i sardoncelli. Dai suoli principalmente vulcanici, parte del complesso vulcanico dei monti Vulsini e del lago di Bolsena, nascono le uve di Grechetto che danno vita a La Torre a Civitella di Sergio Mottura, un bianco di grande carattere, complesso e avvolgente, perfetto per accompagnare grandi classici come gli ossibuchi con il risotto alla milanese.
Per dare un tocco francese a una cena autunnale è perfetto Pouilly-Fuissé di Pierre André, bianco di Borgogna ottenuto da uve cento per cento Chardonnay: con un colore giallo dorato dai riflessi smeraldo, conquista con la sua calda armonia. Rebellis Veneto Bianco IGT PIWI di Gianni Tessari è un vino ottenuto dal vitigno resistente Solaris che non necessita di trattamenti: PIWI è l’acronimo di Pilzwiderstandfähig, che in italiano significa vitigni resistenti ai funghi.
L’arancione è il colore autunnale per eccellenza: Orange-utan, l’orange wine firmato Azienda Agricola Cortese, deve il suo colore arancio luminoso a una vinificazione sulle bucce di ottanta per cento Inzolia e venti per cento Zibibbo. Intenso e armonico, è perfetto come aperitivo o in abbinamento a piatti di pesce speziati e ai primi piatti di stagione. Ricordi d’estate con un tocco di malinconia autunnale nel Vermentino San Bruzio dei Vignaioli del Morellino di Scansano, il cui nome è una dedica a un luogo magico della Maremma, una piccola chiesa diroccata dove, si dice, abita il Destino: dorato e profumato di ginestre e susine, si sposa non solo con il pesce, ma anche con i formaggi.

Inutile dire che in autunno c’è spazio anche per le bolle. Petec – che significa “chiacchiera” in friulano – la Ribolla spumante di Aganis, presenta delicati ed eleganti sentori aromatici di macedonia di frutta: perfetto per un brindisi o come aperitivo, si abbina idealmente a un piatto di giambars, i gamberi d’acqua dolce tipici della tradizione friulana. Da provare assolutamente Mosnel Parosé Franciacorta DOCG: si presenta con un elegante colore rosa dorato e un perlage fine. È un rosé d’annata ottenuto da Chardonnay e Pinot Noir, che regala profumi freschi e raffinati di agrumi, melograno e ribes. In bocca è teso e vibrante, con una bella freschezza e una chiusura sapida e persistente. Un vino elegante, equilibrato e di grande finezza.
A fine pasto
Il profumo delle mele è il profumo dell’autunno. E il Calvados Boulard 200 Anniversary Cuvée – XO racchiude l’essenza di questo profumo. Nato per celebrare i duecento anni della maison è un assemblaggio unico dei migliori Calvados Boulard, invecchiati per un minimo di diciotto anni in botti di rovere. Il suo aroma speziato e caramellato è un racconto della bellezza e del fascino della Normandia, e più precisamente del Pays d’Auge, dove questo nettare nasce dalla raccolta di decine e decine di varietà di mele da sidro, accuratamente selezionate tra dolci, amare e acidule per restituire una complessità aromatica e una ricchezza di sfumature davvero uniche.
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