L’unica certezza, tra l’asse Putin-Xi Jinping e le giravolte di Trump, è che l’Europa è sempre fuori gioco

Settembre 4, 2025 - 08:00
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L’unica certezza, tra l’asse Putin-Xi Jinping e le giravolte di Trump, è che l’Europa è sempre fuori gioco

«Il sostegno della Cina alla Russia continua a influire negativamente sulle nostre relazioni», fa sapere la Commissione europea tramite la dichiarazione di uno dei portavoce nel corso di un briefing a Bruxelles. Ma il problema è che l’Ue è ormai fuori da ogni manovra di geopolitica che sempre più intensamente da mesi stanno portando avanti gli Stati Uniti da una parte e, dall’altra, la Cina e la Russia, con India e Corea del Nord nel ruolo di coprotagonisti tutt’altro che di poco peso.

Le immagini dell’altro giorno di Xi Jinping, Vladimir Putin e Narendra Modi, mano nella mano, tese a mostrare quello che potrebbe essere un nuovo ordine mondiale, e poi le immagini di oggi sempre del presidente cinese e quello russo che insieme al leader nordcoreano Kim Jong-un assistono a Pechino all’imponente parata militare tesa a mostrare quali e quanti armi potrebbero essere utilizzate in un’offensiva contro Taiwan, avrebbero un peso molto inferiore se ancora adesso fosse evidente il peso del blocco transatlantico. Invece, gli Stati Uniti con la presidenza di Donald Trump stanno sempre più giocando una partita a sé e accentuando il disimpegno rispetto alle vicende europee, mentre la stessa Europa non sembra far altro che subire le decisioni o assecondare le richieste del tycoon, come ha dimostrato la vicenda dei dazi e quella dell’aumento al 5% del Pil delle spese militari. Anche sull’Ucraina, l’Ue ha assistito e di fatto avallato la rilegittimazione di Putin da parte di Trump e, alla fine, non ha potuto far altro che prendere atto delle due settimane concesse dal presidente Usa per un cessate il fuoco, che non c’è stato, mentre indiscrezioni tutt’altro che smentite parlavano di accordi tra i due per sfruttare le risorse dell’Alaska.

Ora Trump mostra di non gradire la presenza alla parata militare di Pechino di Xi Jinping gomito a gomito con Putin e Kim Jong-un. «Portate i miei più sentiti saluti a Vladimir Putin e Kim Jong Un, mentre cospirate contro gli Stati Uniti d’America», ha scritto il presidente Usa su Truth Social. «Auguro al presidente Xi e al meraviglioso popolo cinese una grande e duratura giornata di festa». E poi: «La grande domanda a cui rispondere è se il presidente cinese Xi menzionerà o meno l’enorme sostegno e il “sangue” che gli Stati Uniti d’America hanno donato alla Cina per aiutarla a garantire la sua LIBERTÀ da un invasore straniero molto ostile. Molti americani sono morti nella ricerca della vittoria e della gloria da parte della Cina. Spero che siano giustamente onorati e ricordati per il loro coraggio e sacrificio!».

Accuse di cospirazione, richiami alla storia, avvertimenti: Trump è preoccupato dall’asse a oriente? Macché, ci pensa il Cremlino a smentire l’irritazione del presidente statunitense. Parlando alla tv di Stato russa, Yuri Ushakov, che è uno stretto consigliere di Putin, non si limita a smentire intenzioni bellicose («Non è stata organizzata alcuna cospirazione»), ma aggiunge parole di apprezzamento per l’inquilino della Casa bianca e la sua «ironia»: «Tutti comprendono il ruolo svolto dagli Stati Uniti, dall’attuale amministrazione del presidente Trump e dal presidente Trump personalmente nelle attuali dinamiche internazionali», ha detto Ushakov, affermando che il Cremlino «ritiene che non senza ironia» si sia espresso il presidente americano in quel post su Truth.

E mentre l’Unione europea in quanto tale continua a giocare il ruolo di “non pervenuta”, Pechino e Mosca hanno firmato un accordo per un nuovo gasdotto (Power of Siberia 2), mentre come membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite hanno appoggiato l’Iran nel respingere la proposta di Gran Bretagna, Francia e Germania di reintrodurre le sanzioni Onu su Teheran, allentate dieci anni fa in base ad un accordo sul nucleare: in una lettera firmata dai ministri degli Esteri di Cina, Russia e Iran si legge che la proposta «è viziata dal punto di vista legale e procedurale». E dopo che nei giorni scorsi il presidente della società energetica russa Rosatom, Alexey Likhachev, ha annunciato che Russia e Cina inizieranno a sviluppare intensamente la cooperazione nella tecnologia nucleare, proprio in queste ore, sempre sul fronte energia atomica, è arrivata un’altra notizia: Mosca aiuterà Pechino a superare gli Stati Uniti come maggiore produttore mondiale di energia nucleare, ha fatto sapere il capo della Rosatom in un intervento trasmesso oggi dalla televisione di Stato dopo i colloqui tra i leader nella capitale cinese. La Russia ha già contribuito alla costruzione di quattro reattori nucleari in Cina e ne sta costruendo altri quattro nel Paese. La Cina ha bisogno di grandi quantità di uranio e combustibile nucleare per i suoi ambiziosi piani, ha affermato Likhachev, che prevedono una capacità installata di oltre 100 GW.

Dagli Washington non sono finora arrivati commenti o annunci di contromosse. Praticamente escluso che arrivino da Bruxelles.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia