Viterbo, due turchi arrestati prima della festa di Santa Rosa: fermati con mitra e pistole, forse legati al boss Boyun

Settembre 4, 2025 - 14:00
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Viterbo, due turchi arrestati prima della festa di Santa Rosa: fermati con mitra e pistole, forse legati al boss Boyun

Erano in possesso di armi e munizioni quando sono stati tratti in arresto nel pomeriggio di mercoledì a Viterbo, a poche ore dal tradizionale trasporto della Macchina di Santa Rosa a cui ha partecipato anche il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

A finire in manette a seguito di un blitz della Digos della Questura di Viterbo sono stati due cittadini turchi, sconosciuti alle banche dati italiane, fermati in un B&B nel centro del capoluogo laziale proprio lungo il percorso della processione.

A mettere sulle loro tracce la segnalazione di un comune cittadino insospettito dai movimenti dei due. All’arrivo delle forze dell’ordine sul posto, un B&B in via Santa Rosa, i due – 22 anni uno, 40 l’altro – erano in camera con una mitraglietta, una pistola e tre caricatori (due per la pistola e uno per la mitraglietta).

Non sono stati trovati invece esplosivi, come era stato riferito in un primo momento, così come al momento non sembrano esserci collegamenti tra i due e organizzazioni terroristiche. I cittadini turchi, secondo quanto emerso, sarebbero dovuti ripartire tra una settimana da Viterbo.

Le indagini puntano a scoprire eventuali legami tra i due cittadini e il boss della criminalità turca Baris Boyun: non è escluso, ma al momento neanche è verificato o accertato, che i due volessero compiere azioni dopo l’arresto, nel maggio dello scorso anno, del 40enne di origini curde, quando le forze dell’ordine italiane e Interpol fecero un blitz in un appartamento nella frazione viterbese di Bagnaia dove si trovava l’uomo. Nei suoi confronti era stato emesso un mandato d’arresto europeo per omicidio, lesioni, minacce, partecipazione a un’associazione per delinquere e traffico d’armi.

A seguito all’arresto dei due cittadini turchi, la tradizionale sfilata della macchina di Santa Rosa si è svolta con l’illuminazione pubblica accesa per motivi di sicurezza. La decisione è stata annunciata poco prima della partenza dal capofacchino Luigi Aspromonte, senza fornire la ragione della scelta per non destare allarme. Dalla folla era anche partito qualche fischio da chi avrebbe voluto che si rispettasse la tradizione. Ad assistere alla processione c’erano i ministri degli Esteri Antonio Tajani e della Cultura Alessandro Giuli.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia