Bilanci degli enti locali: tutte le scadenze fino alla fine del 2025

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Il processo di programmazione economica degli enti locali entra in una fase che, dopo il DM del MEF del 2023 sulla materia, risulta scandita da tempi precisi e procedure aggiornate: ecco quali sono le scadenze per i bilanci degli enti locali da adesso fino alla fine del 2025.
Con il decreto citato sopra sono stati introdotti infatti importanti chiarimenti sui passaggi necessari per redigere, discutere e approvare i bilanci di previsione, strumenti fondamentali per la gestione delle risorse pubbliche sul territorio. Il bilancio non è infatti soltanto un documento contabile: rappresenta la cornice giuridica entro cui Comuni, Province e Città metropolitane possono pianificare entrate e spese. Senza la sua approvazione, non è possibile riscuotere tributi né autorizzare pagamenti, rendendolo il fulcro di ogni decisione amministrativa.
Le principali novità
Tra le principali novità introdotte, spicca il concetto di “bilancio tecnico”, una bozza dettagliata predisposta dai responsabili finanziari sulla base della normativa vigente e senza variazioni gestionali, utile come base di confronto tra uffici e Giunta. Questo passaggio consente di anticipare eventuali squilibri, indicando per tempo le correzioni necessarie — dall’aumento delle entrate alla riduzione delle spese — prima che la manovra approdi in Consiglio.
Particolare attenzione è riservata anche alle previsioni di cassa, essenziali per assicurare pagamenti puntuali ed evitare la formazione di debiti arretrati. Tutti i responsabili dei servizi devono indicare i flussi effettivi di entrata e uscita, così da garantire la copertura delle spese programmate e la realizzazione delle linee politiche approvate.
La fase consiliare, come da tradizione, resta articolata in due passaggi distinti. In un primo momento, i consiglieri analizzano lo schema di bilancio e il parere espresso dall’organo di revisione. In seguito, si procede con la discussione e la votazione, durante la quale possono essere presentati emendamenti sia dai consiglieri sia dalla stessa Giunta. Le proposte di modifica devono essere tecnicamente compatibili con l’equilibrio finanziario e corredate dai pareri degli uffici competenti e dei revisori, così da garantire che ogni variazione non comprometta la stabilità complessiva del documento.
Bilanci degli enti locali: tutte le scadenze fino alla fine del 2025
Il percorso per definire e approvare i bilanci degli enti locali non lascia più spazio a ritardi o correzioni in extremis. Il nuovo cronoprogramma stabilito dal decreto interministeriale stringe le maglie del procedimento, imponendo scadenze precise che devono essere rispettate con rigore.
15 settembre
Il calendario parte il 15 settembre, quando gli uffici finanziari avviano le attività preliminari, predisponendo il cosiddetto “bilancio tecnico”. Si tratta di una bozza già completa nelle sue voci principali, elaborata sulla base della normativa vigente e in assenza di variazioni gestionali. È il punto di partenza per i successivi confronti interni e consente di mappare eventuali squilibri prima che il documento entri nella fase politica.
5 ottobre
Entro il 5 ottobre, i dirigenti o i responsabili dei diversi servizi comunali devono trasmettere al settore finanziario le proprie previsioni di spesa e di entrata. Questa fase è importante perché ogni area — dai lavori pubblici al sociale, dall’istruzione alla cultura — fornisce indicazioni sui fabbisogni e sulle risorse necessarie per i programmi futuri. Un ritardo o una risposta incompleta equivale, per legge, a una tacita approvazione delle stime già inserite nel bilancio tecnico, con conseguente assunzione di responsabilità sulle cifre proposte.
20 ottobre
Segue, il 20 ottobre, la chiusura della raccolta dati: il settore finanziario integra, verifica e riequilibra le richieste arrivate dagli uffici, confrontandole con le entrate previste. È il momento in cui si effettuano le prime scelte concrete, spesso accompagnate da tagli a spese non essenziali, rinvii di investimenti o, al contrario, incremento di entrate tramite revisione fiscale o potenziamento della riscossione.
15 novembre
La palla passa quindi alla Giunta, che entro il 15 novembre deve elaborare lo schema di bilancio definitivo. Questa versione, corredata di allegati e relazioni tecniche, viene inviata al Consiglio comunale per l’esame politico. La Giunta, se necessario, può chiedere modifiche al settore finanziario. Ma sempre rispettando il principio del “silenzio-assenso” per evitare che le correzioni rallentino la tabella di marcia.
31 dicembre
Infine, entro il 31 dicembre, il Consiglio approva il bilancio di previsione triennale insieme alla nota di aggiornamento al Documento unico di programmazione (DUP). Questo atto sancisce formalmente le scelte di spesa e di entrata per i tre anni successivi. Così si autorizza l’amministrazione a riscuotere tributi e sostenere le uscite pianificate.
Il testo del DM del MEF
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