Maltrattamenti di animali in spiaggia: stop a retini e secchielli

Stop a retini a secchielli in spiaggia: l’Ente nazionale per la protezione degli animali ha lanciato un appello per salvare le specie viventi marini dai maltrattamenti.
«È maltrattamento». Così inizia l’appello lanciato dall’Ente nazionale protezione animali per tutelare le specie marine. Sono tantissimi gli animali che in spiaggia ogni estate perdono la vita o rimangono gravemente feriti perché oggetto di gioco di bambini e adulti. Proprio per salvaguardare meduse, stelle marine, pesci e molluschi è stato dato il via alla campagna per porre fine all’impiego di retini e secchielli per catturare le creature marine, ricordando a tutti i bagnanti l’importanza di queste specie viventi.
Salvare gli animali in spiaggia dalla “tortura del secchiello”: al via la campagna dell’Enpa
L’Enpa, acronimo indicante l’Ente nazionale protezione animali, ha lanciato anche questa estate la campagna di informazione e sensibilizzazione su quelle che definisce «torture in secchiello», invitando al rispetto, fin da bambini, di animali marini come granchi, pesciolini, gamberetti e meduse. L’Ente nazionale ricorda come catturare gli animali con secchiello e retino in spiaggia non è un gioco, ma si tratta di maltrattamento. Giocare con gli animali in spiaggia equivale ad alterare l’equilibrio dell’ecosistema e a sconvolgere la biodiversità marina, arrecando danno a esseri viventi innocui e indifesi.
Sempre l’organizzazione che tutela gli animali ha sottolineato come questo maltrattamento sia considerato anche un reato ai sensi del Codice Penale articolo 544 bis e ter («uccisione e maltrattamento di animali». Secondo l’articolo 727, comma 2, è vietata la detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura, anche temporaneamente. Sono poi molte le regioni italiane che hanno varato delle leggi e ordinanze locali per vietare esplicitamente il prelievo e la detenzione di animali marini.
Se sei interessato all’argomento, puoi leggere un nostro approfondimento sul tema >>> Tornano in libertà più di 100 cavallucci marini: il progetto per conservare la specie
A definire la detenzione di animali marini (anche in secchielli e retini) come maltrattamenti punibili dalla legge è il Codice Penale. Gli art. 544-bis e 544-ter sono proprio inerenti l’uccisione e il maltrattamento di animali. Secondo l’art. 727, comma 2 è vietata la detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura, anche temporaneamente. In Toscana, Liguria, Emilia-Romagna e altre regioni esistono poi, come anticipato, leggi regionali e ordinanze locali che vietano esplicitamente il prelievo e la detenzione di animali marini.
Nel comunicato, l’Ente nazionale ricorda come “Prendere un granchio, una stella marina o qualsiasi altro animale del mare e metterli nel secchiello equivale a una loro morte certa. L’acqua dentro il secchiello raggiunge infatti alte temperature velocemente, senza che i bimbi possano rendersene conto. Quaranta gradi possono essere fatali per gli abitanti del mare“. “Anno dopo anno sembra che la ‘tortura nel secchiello’ sia una ‘tradizione’ irrinunciabile che anima le spiagge di tutta Italia. ‘Poi però li rimettiamo in mare’ è tra le frasi più gettonate da chi pratica questi crudeli ‘giochi’. Pochi sanno che tutti gli animali, compresi gli abitanti del mare come meduse, pesci o molluschi, sono protetti e non si possono catturare né imprigionare, neanche temporaneamente. È un reato ai sensi del Codice Penale articolo 544 bis e ter”.
Se sei interessato all’argomento, puoi leggere un nostro approfondimento sul tema >>> I ricci sono a rischio estinzione: la loro scomparsa nel Mediterraneo preoccupa gli esperti
L’Ente nazionale protezione animali elenca i sei motivi basilari per dire basta ai “giochi crudeli in spiaggia” e alla “tortura del secchiello”.
- Il primo motivo è che il secchiello può uccidere.
- Secondo motivo è che si tratta di una tortura, non di un gioco.
- Il terzo motivo è che il rispetto per gli altri esseri viventi si impara sin da piccoli: per questo, insegnare a un bambino a rispettare gli animali sarà fondamentale per lo sviluppo dell’empatia e delle capacità relazionali.
- Quarto motivo elencato dall’Enpa è che gli animali marini sono esseri straordinari: meglio osservarli in natura e imparare da loro piuttosto che imprigionarli e ucciderli.
- Il quinto motivo è che esistono alternative migliori alla detenzione di animali dato che in spiaggia e al mare sono tantissime le attività da svolgere con i bambini e foto subacquee, snorkeling e giochi sulla sabbia sono da preferire.
- Il sesto motivo è che il mare rappresenta la vita, dato che copre il 70% della Terra e produce il 50% dell’ossigeno che respiriamo: proteggerlo significa proteggere gli stessi esseri umani.

L’ecosistema è un insieme naturale formato da una comunità di organismi e dall’ambiente fisico nel quale vivono. In un ecosistema ogni singola forma di vita, da quella più piccola a quella più grande, ha un suo ruolo fondamentale. Dalle ostriche (minacciate dalla pesca delle perle) alle formiche della savana, ogni specie vivente influenza l’ambiente in cui vive. La biodiversità è a rischio così come gli ecosistemi. Nella lista rossa delle specie in via di estinzione si allunga ogni anno. Secondo le ultime ricerche apparse sulla pubblicazione scientifica statunitense, la «Science Advances», il pianeta Terra «potrebbe perdere più di un decimo delle sue specie vegetali e animali entro la fine del secolo». Gli scienziati affermano infatti che una specie su dieci si estinguerà per i cambiamenti climatici nei prossimi decenni.
Se sei interessato all’argomento, puoi leggere un nostro approfondimento sul tema >>> Meno città e più verde: i bambini a contatto con natura e animali crescono meglio
In questo scenario preoccupante insegnare ai bambini a non tenere nei secchielli gli animali è una questione di consapevolezza ed educazione per l’ambiente, un’educazione che non deve venire meno in vacanza. Il rispetto per gli animali si dovrebbe imparare sin da piccoli, tanto che è stato proposto in un convegno dell’Organizzazione Internazionale Protezione Animali (nota con l’acronimo di OIPA) di introdurre in Costituzione questo valore fondamentale, insegnandolo ai bambini sin dalle scuole. (di Elisabetta Guglielmi)
L'articolo Maltrattamenti di animali in spiaggia: stop a retini e secchielli è stato pubblicato nella sua versione originale su www.amoreaquattrozampe.it.
Qual è la tua reazione?






