Microsoft, ecco il piano che renderà Windows una piattaforma per agenti AI
Quest’anno Windows compie 40 anni e si reinventa ancora una volta: come già anticipato negli scorsi giorni, in occasione della nuova edizione della conferenza professionale Ignite 2025 Microsoft ha annunciato che il sistema diventerà una piattaforma nativa per agenti AI capaci di lavorare accanto all’utente, dentro al sistema operativo, non sopra di esso. Il colosso di Redmond lascia intendere in modo piuttosto chiaro che l’AI non deve più vivere in finestre separate, ma diventare parte integrante e imprescindibile dell’esperienza d’uso quotidiana del PC.
Il cuore del cambiamento è la nuova infrastruttura agentica integrata, con agent connectors basati su Model Context Protocol e un agent workspace che permette agli agenti di operare in ambienti isolati, controllati e controllabili, proprio come piccoli “utenti virtuali” che operano in modo indipendente dall’utente, senza toccare il suo desktop o le applicazioni che ha aperte. È un’evoluzione dalle implicazioni più profonde di quello che si potrebbe immaginare: vuol dire sostanzialmente “promuovere” la tecnologia dal livello applicativo, più superficiale, a quello di sistema, più profondo (e potenzialmente pericoloso, se non implementato a dovere).
Lato utente, tutto questo si concretizzerà con la nuova esperienza Ask Copilot e gli agenti sulla taskbar. Non ci sarà più una distinzione netta tra cercare, chiedere, automatizzare: Copilot diventerà un punto d’accesso unico che può avviare agenti, monitorare le loro attività, controllare notifiche, e integrarsi direttamente con file, app e servizi Windows. Ogni agente sulla taskbar, una volta invocato da Copilot, comparirà con la propria icona dedicata, con tanto di progress bar, come qualsiasi altra applicazione.
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