Mondiali 2026, ai playoff per l’Italia c’è l’Irlanda del Nord, eventuale finale in trasferta contro Galles o Bosnia

Niente “fattore campo” per l’Italia nei playoff europei verso il Mondiale 2026. Il sorteggio svoltosi a Zurigo ha assegnato agli Azzurri una semifinale abbordabile contro l’Irlanda del Nord, da giocare in casa (con Bergamo in pole per ospitare il match del 26 marzo). Ma, in caso di passaggio del turno, la finale del 31 marzo si disputerà in trasferta contro la vincente di Galles-Bosnia.
La Nazionale guidata da Gennaro Gattuso ha evitato alcune delle avversarie più temute, come la Polonia e la Svezia, con cui la storia recente degli Azzurri ha lasciato ferite ancora aperte.
La semifinale sarà contro l’Irlanda del Nord, nazionale di quarta fascia che però nel recente passato ha già reso complicate alcune sfide, e che non va sottovalutata.
A sottolinearlo anche Gianluigi Buffon, capo delegazione azzurro, poco prima del sorteggio: «Siamo una squadra ultra competitiva, ma eviterei Svezia e Polonia. Ora dobbiamo solo pensare a vincere».
Come gioca l’Irlanda del Nord
La formazione tipo del veterano ct O’Neill è questa: modulo 3-4-2-1 molto chiuso dietro, tanta grinta e poca qualità. Peacock-Farrell del Blackpool (terza serie inglese) in porta, difesa a 3 con McNair, Ballard, McConville, centrocampo a 4 con Hume (insieme a Ballard protagonista nel Sunderland in Premier League), McCann, Saville, Devenny (Crystal Palace), la stella Bradley (nel Liverpool il classe 2003 gioca terzino) con Price vicino alla punta Chalers, anche lui in terza divisione inglese all’Huddersfield Town.
Galles-Bosnia l’altra semifinale: finale lontano da casa
La sorte non ha sorriso all’Italia per quanto riguarda la sede della possibile finale. In caso di vittoria con l’Irlanda del Nord, gli Azzurri dovranno volare in trasferta per affrontare Galles o Bosnia, due nazionali toste e già rodate da esperienze simili.
Una variabile che pesa, come sottolineato durante il sorteggio. Il “fattore campo”, in sfide secche come queste, può fare la differenza, e l’Italia lo avrà solo a metà.
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