PlayStation Portal: il cloud che cambia tutto – la mia esperienza con l’aggiornamento che trasforma il dispositivo di Sony

Quando PlayStation Portal uscì nel 2023, molti lo videro come un accessorio intrigante ma incompleto: utile per il Remote Play, ma dipendente da una PS5 accesa a casa. Oggi, con il nuovo aggiornamento, quella dipendenza si riduce drasticamente. Portal può ora connettersi direttamente ai server cloud di Sony, e per chi ha un abbonamento a PS Plus Premium, questo si traduce in massima libertà.
A quasi due anni dal lancio, Sony ha finalmente mantenuto la promessa, completando e migliorando il cloud streaming completo su PlayStation Portal. E sì, l’ho provato a fondo, districandomi all'interno di una libreria di giochi che sembra davvero senza limiti, all'interno del mio ecosistema domestico, dove la rete è condivisa tra PS5, un PC, tablet, telefoni e chi più ne ha più ne metta.
E il risultato? Sorprendente.
Le novità dell’aggiornamento di Playstation Portal
Sony ha introdotto diverse funzioni che rendono Portal un dispositivo molto più maturo. L’interfaccia è stata ridisegnata, ora organizzata attorno a tre cardini: riproduzione remota, streaming cloud e modalità di ricerca. È arrivata anche la schermata di blocco con passcode, utile per chi lo usa in famiglia, e un pannello dedicato alla qualità della rete, che mostra in tempo reale la stabilità della connessione. Non mancano miglioramenti lato esperienza: il supporto all’audio 3D con gli auricolari Pulse Explore, un negozio integrato per acquistare DLC direttamente durante lo streaming e, ovviamente, l’accesso a un catalogo cloud di 2845 giochi. Un numero enorme, che include produzioni first-party come Astro Bot e titoli terze parti del calibro di Final Fantasy VII Rebirth, oltre ai giochi dei cataloghi PS Plus e Classici.
La prova sul campo
Ho testato lo streaming cloud scollegando del tutto la mia PS5, per capire quanto il servizio fosse realmente autonomo. Ho giocato a titoli di vario peso tecnico (anche il mio collega Enrico Andreuccetti ha fatto lo stesso), tra cui Balatro, Simon the Sorcerer Origins a Alan Wake 2. Ma anche The Alters, Stray e Overcooked, tutti inclusi nella mia libreria personale e supportanti il cloud streaming. L’avvio dei giochi è praticamente immediato: in media 10-12 secondi, e solo 3-4 secondi per chiudere un titolo. In termini di performance, il risultato è eccellente. Nonostante la mia connessione (una “1000 mega” Fastweb che in realtà viaggia sui 700-800 Mbps in download e 300-400 in upload) e la quantità assurda di dispositivi connessi, non ho avuto lag evidenti. Solo qualche leggero calo di frame, ogni tanto, ma nulla che compromettesse la giocabilità. Il test con hotspot da smartphone, invece, ha mostrato i limiti della connessione mobile (nonostante il 5G), evidenziando maggiori problemi di lag, una crescente instabilità, ma comunque un risultato superiore alle aspettative per un dispositivo basato sul cloud. Sul fronte batteria, Portal si è comportato molto bene e, dopo circa un’ora, un’ora e mezza di utilizzo, la perdita media è stata tra il 13% e il 15%, massimo il 20%. Lo schermo, pur non essendo OLED, restituisce un’immagine nitida e reattiva. L’unico punto debole emerge nei giochi molto scuri, come BALL X PIT, dove i neri tendono a impastarsi leggermente e i colori perdono un po’ di profondità. Ma nel complesso, l’esperienza visiva rimane soddisfacente, con un’ottima reattività al tocco e input lag praticamente assente.Un catalogo che sembra infinito
Il numero “ufficiale” di 2845 giochi è già impressionante, ma la sensazione reale è che il limite non esista. Scorrendo la mia libreria personale, (quasi) tutti i giochi che possiedo risultano disponibili in streaming. L’impressione è quella di avere l’intera PlayStation Library in tasca, e questo, per chi ama sperimentare o riprendere vecchi titoli, è una piccola rivoluzione. L’aggiornamento segna quindi un punto di svolta per PlayStation Portal. Da semplice estensione della PS5, diventa ora un vero dispositivo di gioco cloud, versatile, stabile e soprattutto immediato. Dopo qualche ora di prova, posso dire che questo update cambia il valore del prodotto. Non è più solo un gadget per Remote Play, ma un dispositivo che sfrutta al meglio le potenzialità del cloud gaming Sony, senza sacrificare le sensazioni tattili e il feedback immersivo del DualSense. Certo, non tutto è perfetto – lo schermo LCD mostra i suoi limiti e la connessione resta il fattore chiave – ma la sensazione generale è quella di un hardware finalmente completo, pronto a vivere una seconda vita. PlayStation Portal, insomma, oggi è ciò che molti avrebbero voluto fin dal primo giorno ovvero una piccola finestra sul mondo PlayStation, ovunque e in qualsiasi momento.L'articolo PlayStation Portal: il cloud che cambia tutto – la mia esperienza con l’aggiornamento che trasforma il dispositivo di Sony proviene da GameSource.
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