Ponte sullo Stretto, dalla Corte dei conti arriva un altro stop

Novembre 18, 2025 - 07:00
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Ponte sullo Stretto, dalla Corte dei conti arriva un altro stop

La Corte dei conti «non ha ammesso al visto» il terzo atto aggiuntivo della convenzione tra il ministero dei Trasporti e la Società Stretto di Messina che regola i rapporti tra la stessa società Stretto di Messina in quanto concessionaria delle opere per il Ponte sullo Stretto e il Mit, come amministrazione concedente e vigilante. Lo rende noto la stessa magistratura contabile in una nota, precisando che «le motivazioni, in corso di stesura, saranno rese note entro trenta giorni, con apposita Deliberazione».

Si legge nel testo diffuso dall’organo di vigilanza finanziaria: «La Sezione centrale di controllo di legittimità della Corte dei conti, all'esito della Camera di consiglio seguita all'adunanza di oggi, 17 novembre 2025, non ha ammesso al visto e alla conseguente registrazione il decreto dell'1 agosto 2025, n. 190, del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, adottato ai sensi dell'articolo 2, comma 8, del decreto-legge 31 marzo 2023, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 maggio 2023, n. 58, recante 'Disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria'. Approvazione III Atto aggiuntivo alla convenzione del 30 dicembre 2003, n. 3077, fra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la società Stretto di Messina spa».

L'atto aggiuntivo in questione è strettamente interconnesso con la delibera di agosto del Cipess che riguardava l'assegnazione delle risorse e l'approvazione del progetto esecutivo del Ponte sullo Stretto e alla quale la Corte dei Conti aveva già negato il visto di legittimità a fine ottobre scorso.

Il ministro Matteo Salvini, principale sponsor dell’opera, fa buon viso a cattivo gioco: «Nessuna sorpresa – dice –  è l'inevitabile conseguenza del primo stop della Corte dei conti. I nostri esperti sono già al lavoro per chiarire tutti i punti. Resto assolutamente determinato e fiducioso». Ma la verità è che la fattibilità del Ponte sullo Stretto appare sempre più critica. Spiega il parlamentare AVS e co-portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli, che già nei giorni scorsi aveva parlato di «truffa di Stato smascherata» dalla magistratura contabile: «La decisione della Corte dei conti di non ammettere al visto di legittimità il decreto MIT-MEF sul terzo atto aggiuntivo della convenzione del Ponte sullo Stretto è di una gravità assoluta. Significa che il governo Meloni stava impegnando fondi pubblici dentro un quadro ritenuto non legittimo, per un'opera da 14 miliardi di euro senza alcuna certezza tecnica, ambientale o giuridica: risorse sottratte a ferrovie, scuole, sanità e sicurezza del territorio. Sono pronto a denunciare il governo anche alla Procura europea se dovesse insistere. Ignorare il pronunciamento della Corte significherebbe assumersi responsabilità pesantissime, anche sul piano giuridico».

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia