Porto di Livorno, per realizzare la Darsena Europa serviranno 554 milioni di euro

Tappa livornese per il ministro alle infrastrutture e ai trasporti, Matteo Salvini, venuto oggi in visita nell'area di cantiera della Darsena Europa, l'opera di espansione a mare del porto di Livorno. Ad accoglierlo il commissario straordinario della Port Authority, Davide Gariglio, il prefetto Giancarlo Dionisi, il sindaco Luca Salvetti, e la struttura commissariale della maxi infrastruttura, guidata dal commissario uscente Luciano Guerrieri, dalla vice commissaria Roberta Macii e dal dirigente tecnico, Enrico Pribaz.
È stata l’occasione per tracciare il quadro economico dei lavori pubblici della Darsena Europa, che si aggira attorno ai 554 milioni di euro. Ammonta a circa 440 mln di euro il costo vivo degli interventi a mare, cui si devono aggiungere i 50 mln di euro per il consolidamento della prima vasca, i 32 mln di euro di spese ambientali (tra cui 22 mln di attività di monitoraggio e 6 mln di euro per l'acquisto dei crediti di carbonio per compensare le emissioni) e gli oneri eventuali del quadro economico (spese per imprevisti, etc).
L'opera è già finanziata. Ma mancano ancora all'appello 130 mln di euro per il completamento dei collegamenti viari e ferroviari (70 mln) e per il consolidamento della seconda vasca di colmata (altri 50 mln). A questi si dovrebbero poi aggiungere gli eventuali 40 mln di euro necessari per realizzare un nuovo ponte che in un prossimo futuro permetterà a tutti gli yacht e i superyacht dei cantieri della nautica presenti sul Canale dei Navicelli (che sfocia nel canale Scolmatore), di uscire direttamente e agevolmente in mare aperto.
«La Darsena Europa è un'opera di interesse nazionale e fa piacere vedere che tra cinque anni quest'opera potrà essere operativa – ha dichiarato Salvini – Si tratta di uno sforzo di alta ingegneria idraulica per il quale vanno ringraziati i tecnici che ci stanno lavorando, l'Autorità portuale, la Capitaneria di Porto e tutti gli attori coinvolti».
Sul tema risorse Salvini ha chiarito che l'opera che si sta realizzando è già finanziata e che «non saranno eventuali cento milioni di euro in più a bloccare lo sviluppo del porto, questo è fuori discussione».
Soddisfatto dell'incontro il Commissario Gariglio: «Abbiamo bisogno di un supporto forte perché gli investimenti ancora da realizzare sono impegnativi. Noi ci stiamo mettendo il massimo impegno per realizzare l'infrastruttura nei tempi previsti e massima è la collaborazione da parte di tutte le istituzioni del territorio. Voglio ringraziare la struttura che sta lavorando a questa infrastruttura e ringrazio il Ministro per la vicinanza e per l'aiuto che siamo certi non ci farà mancare».
Anche lo Stato però deve finire adesso di fare la sua parte. «Il Governo Meloni deve rifinanziare il bypass di Pisa per Vada, via Collesalvetti, che il governo Draghi aveva finanziato con circa 300 milioni di euro», come ricordato a maggio l’assessore regionale alle Infrastrutture, Stefano Baccelli.
Non solo: come emerso in un recente convegno organizzato dalla Goletta Verde di Legambiente, per rendere sostenibili i (crescenti) traffici portuali è però necessario percorrere in parallelo una doppia strada, ovvero – oltre ai collegamenti ferroviari – l’installazione di impianti, eolici in particolare, per produrre energia fonti rinnovabili in grado di alimentare il cold ironing delle banchine.
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