Predarossa in autunno: il paesaggio che si trasforma in un tappeto d’oro tra le montagne

Ottobre 23, 2025 - 23:00
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Predarossa in autunno: il paesaggio che si trasforma in un tappeto d’oro tra le montagne

Predarossa (o Preda Rossa) è un altopiano tra le montagne della Val Masino, in provincia di Sondrio, che si trova a quasi 2000 metri di quota. Il paesaggio, da queste parti, alterna prati, torbiere e piccoli ruscelli che riflettono la luce autunnale. I larici diventano gialli e arancioni, e il loro colore caldo contrasta con le rocce scure delle vette circostanti.

L’aria è frizzante e porta con sé il profumo di muschio e terra umida, mentre il silenzio viene interrotto dal fruscio delle foglie e dal rumore dell’acqua. Piccoli sentieri attraversano la piana e invitano a fermarsi a osservare ogni dettaglio: le ombre tra i tronchi, i riflessi sull’acqua, la neve residua sui ghiacciai lontani. In autunno, Predarossa mostra senza artifici tutte le sfumature della sua bellezza alpina, intensa e precisa.

Perché si chiama Predarossa

Il nome del luogo, “Predarossa”, deriva dal colore rossastro delle rocce ofiolitiche e metamorfiche che vi affiorano. Sono delle particolari formazioni che contengono minerali ferrosi che, ossidandosi, assumono un colore rossastro che risalta con la luce del sole. Durante i mesi di ottobre e novembre, il contrasto si accentua e il motivo è molto semplice: il verde dell’erba e delle conifere lascia spazio ai gialli e agli aranci dei larici, facendo sì che il rosso dei massi acquisti maggiore intensità.

La luce del sole basso filtra tra i rami, allunga le ombre e illumina i ruscelli che attraversano i prati, creando giochi di luce dorati che cambiano colore e profondità nel corso della giornata. In questo modo, il paesaggio è ogni volta diverso.

Gli itinerari di Predarossa

Da Predarossa partono diversi sentieri che si snodano tra prati, ruscelli e massi levigati dai ghiacciai. La valle si apre in due grandi piane: una inferiore, più ampia e pianeggiante, in cui il torrente Duino scorre lento tra torbiere e pozze d’acqua; e una superiore, più vicina alle pareti del Monte Disgrazia, raggiungibile con una breve salita.

È da qui che inizia il percorso più conosciuto, quello che conduce al Rifugio Ponti (2559 m). Il sentiero prende vita a circa 1950 metri di quota e sale di poco più di 600 metri, con un tempo medio di cammino di un’ora e mezza/due ore. È un tracciato ben segnato, di media difficoltà e immerso tra lariceti radi e piccoli ruscelli, che arriva a raggiungere la conca glaciale dove sorge il rifugio.

Da lassù la vista è ampia: il ghiacciaio del Disgrazia domina la scena e, poco più in basso, si riconoscono i Corni Bruciati con le loro creste scure. Il rifugio, aperto in estate e nei weekend autunnali, è una sosta perfetta per chi desidera mangiare qualcosa di caldo o semplicemente restare un po’ a guardare le immense montagne.

Chi preferisce un percorso più tranquillo può invece seguire il sentiero lungo il torrente Duino, che sfiora le due piane e permette di osservarne la morfologia: i prati umidi, le rocce affioranti, i larici isolati che in autunno si tingono d’oro. Questo è un itinerario facile, con dislivello minimo e che richiede più o meno un’ora di cammino tra andata e ritorno, al punto da rivelarsi adatto anche a chi non ha molta esperienza. Nelle giornate limpide, la luce si riflette sull’acqua e sulle rocce rosse, creando sfumature che cambiano di continuo.

Per chi ha più esperienza, Predarossa è anche lo spot più indicato per compiere salite più impegnative: verso il Passo di Corna Rossa, il Passo di Mellasc o le vie che portano al cospetto del Monte Disgrazia, tragitti per i quali sono necessarie attrezzatura alpinistica e buona conoscenza dell’ambiente d’alta quota. Ma anche restando nella piana, tra le sue due ampie terrazze naturali, si ha la sensazione di essere in un posto integro, di quelli in cui il passo racconta il lavoro lento dei ghiacciai e delle stagioni.

Flora e fauna autunnale

In autunno la vegetazione di Predarossa cambia volto rispetto ad altri periodi dell’anno. I larici sono i veri protagonisti, perché le loro chiome diventano dorate e si accendono con la luce del sole, mutando il paesaggio in una distesa calda di giallo e arancio. Accanto a loro crescono abeti rossi e pini cembri, che restano verdi e danno vita a una netta opposizione con i toni più chiari dei prati e delle torbiere. Nei tratti più umidi emergono muschi, eriofori e carici, mentre le rocce ospitano piccole piante alpine come genziane e sassifraghe, ormai quasi secche dopo l’estate ma ancora riconoscibili.

Preda Rossa, Val Masino
iStock
Un altro bellissimo scorcio di Predarossa

La piana è un ambiente delicato: le sue zone umide sono abitate da anfibi e da uccelli che si fermano durante le migrazioni. In questo periodo si possono osservare camosci e stambecchi che scendono dalle quote più alte per cercare pascoli più accessibili, e non è raro scorgere marmotte ancora attive prima del letargo. Lungo i ruscelli si notano le tracce dei caprioli, mentre nei cieli si muovono poiane e gracchi alpini. Con il calare della luce, il paesaggio si fa silenzioso: l’attività degli animali diminuisce e la piana torna immobile, immersa in un equilibrio che dura solo poche settimane, prima che arrivino la neve e l’inverno.

Come si arriva a Predarossa?

Per raggiungere Predarossa si percorre la Val Masino, una laterale della Valtellina, in Lombardia. Si arriva lungo la SS38 dello Stelvio fino ad Ardenno, da cui si imbocca la strada che risale la valle passando per Cataeggio e Filorera. Da Filorera, a circa 1100 metri di quota, parte la strada agro-silvo-pastorale Sasso Bisolo – Predarossa, che conduce alla piana in circa 5 chilometri di salita sterrata.

L’accesso è a pagamento e regolato da un pass giornaliero obbligatorio per i veicoli. Nel 2025 il costo è di 12 euro. Il pass si può acquistare:

  • di giorno (orientativamente dalle 7:00 alle 20:00) presso i rivenditori autorizzati nel centro di Filorera o nelle strutture turistiche della valle;
  • di notte o fuori orario tramite il parcometro automatico posto all’inizio della strada.

La strada resta chiusa nei mesi invernali o in caso di allerta meteo (gialla, arancione o rossa) emessa dalla Protezione Civile. In queste situazioni o se non si dispone del pass, è possibile lasciare l’auto a Filorera o in località Valbiore e proseguire a piedi. È bene sapere, però, che la salita fino alla piana richiede circa 2 ore e mezza di cammino, con un dislivello di 850 metri.

Il parcheggio di Predarossa si trova a quota 1950 metri ed è il punto di partenza per tutti i principali sentieri della zona. Non sono presenti punti di ristoro né fonti d’acqua potabile, per cui è consigliabile arrivare con tutto il necessario per la giornata.

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Redazione Redazione Eventi e News