Prigioniero per 32 anni: la sconcertante storia di un pappagallo in gabbia

Agosto 27, 2025 - 21:30
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Prigioniero per 32 anni: la sconcertante storia di un pappagallo in gabbia

I danni fisici sono nulla a confronto di quelli morali: la sconcertante storia di un pappagallo costretto in gabbia per 32 anni.

Pappagallo con becco enorme
Pappagallo in gabbia per 32 anni: le unghie e il becco erano cresciuti a dismisura (Screenshot Foto Facebook@greenme-amoreaquattrozampe.it)

Nessuno riusciva a credere che un essere umano fosse arrivato a tale barbarie, eppure le immagini del pennuto quando è stato ritrovato parlavano chiaro: questa è la storia del pappagallo costretto a vivere in gabbia per 32 anni, senza che nessuno si prendesse cura di lui. La sua prigionia, una volta scoperta, è finita ma le ripercussioni fisiche e morali sull’uccello sono danni incalcolabili: ecco cosa gli è successo e come sta ora.

Pappagallo in gabbia per 32 anni: una vita da prigioniero

Come se fosse stato condannato al carcere a vita: così deve essergli sembrata la sua vita. Il povero pappagallo ignorava il mondo intorno a lui, poiché non aveva mai avuto occasione di viverlo, e probabilmente pensava che quella fosse la vita vera. E quando lo hanno trovato, nessuno poteva credere che fosse ancora vivo, date le sue condizioni.

Pappagallo tenuto in gabbia per 32 anni
Pappagallo in gabbia per 32 anni: ora è stato affidato alle cure delle autorità di Medellin (Screenshot Foto Facebook@pandapazzo-amoreaquattrozampe.it)

Siamo ad Antioquia, in Columbia, dove le forze ambientali di Medellìn hanno effettuato delle ricerche fino a fare questa sconcertante scoperta: un pappagallo versava in condizioni terribili, sporco, con le unghie lunghe e il becco cresciuto a dismisura perché nessuno si era preso cura mai di lui. Era costretto a vivere nella sua gabbia, che era diventata la sua prigione, da anni. 32 anni, per la precisione.

Detenere un animale in quelle condizioni rientra a pieno titolo nel reato di maltrattamento animali, sebbene il padrone ha continuato a sostenere, anche davanti alle autorità, di amarlo e di essere legato al pennuto da un profondo affetto. Eppure le condizioni dell’animale prigioniero hanno rivelato una verità tutt’altro che positiva.

Pappagallo in gabbia per 32 anni: dietro la prigionia, il traffico illegale di animali

Adottare un animale domestico è una scelta da prendere responsabilmente, e vale per tutte le specie. Il caso del pappagallo prigioniero per 32 anni tuttavia nascondeva un segreto molto più oscuro: dietro la scelta di detenerlo in gabbia per tanti anni c’è il traffico illegale di questa specie particolarmente richiesta.

Pappagallo prigioniero
Pappagallo in gabbia per 32 anni: la sua gabbia era la sua prigione (Foto Canva-amoreaquattrozampe.it)

Si tratta di un pappagallo dalla fronte gialla, protetta in Columbia, a cui sono cresciuti becco e unghie in modo anomalo, poiché il pennuto non ha mai avuto occasione di limarle sugli alberi come tutti i suoi simili. Non ha mai sperimentato la vita all’aria aperta e probabilmente ignora l’esistenza della natura fatta di rami e foglie, al di fuori della sua gabbia.

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Quando le immagini sono state pubblicate sui social, in molti si sono chiesti come abbia fatto il pappagallo a sopravvivere in quelle orribili condizioni, a partire dall’alimentazione stessa del pappagallo. Ed è molto triste pensare che una creatura, nata per essere libera e dotata degli strumenti per volare via, non abbia mai avuto occasione di sperimentare la possibilità di stare all’aria aperta.

L'articolo Prigioniero per 32 anni: la sconcertante storia di un pappagallo in gabbia è stato pubblicato nella sua versione originale su www.amoreaquattrozampe.it.

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Redazione Redazione Eventi e News