“Ridurre contributo nazionale e ‘no’ a debito comune”, la Finlandia contro il bilancio 2028-2034

Bruxelles – La proposta di nuovo bilancio pluriennale (MFF 2028-2024) non piace alla Finlandia, che già mette un pietra tombale su quello che la Commissione europea ha messo sul tavolo e su un negoziato comunque già in salita. “Il contributo chiesto dalla Commissione agli stati membri nella sua proposta di MFF è troppo alto e dobbiamo ridurlo, e la Finlandia respinge ogni bilancio che abbia in sé strumenti di debito comune“, taglia corto la ministra delle Finanze di Helsinki, Riikka Purra, al suo arrivo per i lavori dell’Eurogruppo riunito a Lussemburgo. Poche parole, ma perentorie, che bastano a complicare ancora di più un negoziato comunque compromesso.
L’idea per il nuovo bilancio settennale svelata a luglio dall’esecutivo comunitario è già stata affossata dal Parlamento europeo, dove gli esponenti dei diversi gruppi l’hanno definito “una barzelletta”. I circa duemila miliardi di bilancio proposti richiedono un aumento dei contributi nazionali – dall’1,1 per cento all’1,26 per cento del Reddito nazionale lordo (RNL) – che non vengono digeriti dalla repubblica scandinava, pronta dunque a mettersi di traverso.
Nel giorno in cui la Corte dei conti europea avverte sul problema debito UE e la necessità di concepire bilancio pluriennali a prova di prestiti da dover restituire, la posizione finlandese acquista ancor più peso e rilievo nel dibattito mai semplice sul bilancio comune. I Paesi cosiddetti ‘frugali’, attenti alla spesa, desiderosi di austerità e di un contributo nazionale al bilancio più basso possibile, del resto si presentano ogni volta che c’è da discutere di soldi. Di questo club fanno parte Austria, Paesi Bassi, Danimarca e Svezia, ma col tempo e a seconda dei dossier si sono aggiunti anche Finlandia e Paesi baltici. La posizione della ministra delle Finanze finlandese, dunque, non sorprende, dati premesse e tradizioni tutte a dodici stelle. Certamente rende il negoziato politico già tutto in salita.
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