Senza un incontro tra Putin e Zelensky ci saranno delle «conseguenze», dice Trump

A poco più di dieci giorni dal vertice in Alaska tra Vladimir Putin e Donald Trump, le trattative per la pace in Ucraina sono in una preoccupante fase di stallo. E l’incontro tra Volodymyr Zelensky e il presidente russo sembra ancora appartenere alla sfera delle utopie, soprattutto dopo le recenti dichiarazioni del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov a Nbc News.
«Non se n’è parlato ad Anchorage. È stato sollevato in seguito, come qualcosa di improvvisato, emerso dall’incontro a Washington tra il presidente Trump e i suoi ospiti. Quando Zelensky afferma che la priorità immediata è un incontro con Putin, è fondamentalmente un gioco. Un gioco a cui è bravo a giocare, perché vuole teatralità in tutto ciò che fa. Non gli importa della sostanza», ha detto. La priorità di Lavrov è quella di «ripartire dai colloqui di Istanbul».
Il tema è stato affrontato nuovamente da Trump nella giornata di ieri, a margine di un incontro alla Casa Bianca con il presidente sudcoreano Lee Jae-myung. «Putin non vuole incontrare Zelensky perché non gli piace», ha detto il presidente statunitense, che ha poi ribadito la volontà di Washington di «non spendere più alcun soldo per l’Ucraina», perché «noi trattiamo con la Nato e non con l’Ucraina».
A quel punto, Trump ha lanciato un nuovo – timido – ultimatum: «Putin e Zelensky dovrebbero incontrarsi, potrebbero esserci conseguenze se non lo fanno. Vediamo cosa succede in una o due settimane, a quel punto interverrò. Dipende da loro, non noi». Questa settimana dovrebbe esserci una riunione tra funzionari ucraini e statunitensi per discutere di un potenziale vertice Putin-Zelensky.
Il leader repubblicano, che ha definito Zelensky «il miglior venditore di sempre», ha ammesso di aver commesso errori di valutazione quando in campagna elettorale aveva promesso di chiudere in ventiquattro ore il conflitto innescato dai russi: «Pensavo sarebbe stato facilissimo. Invece è molto complicato». Quanto alle garanzie di sicurezza per l’Ucraina, Trump ha liquidato la questione: «Non ne abbiamo discusso nei dettagli».
Scherzando con i giornalisti nello Studio Ovale, il presidente degli Stati Uniti ha poi detto che i leader dell’Unione europea ormai lo chiamano «ironicamente il presidente dell’Europa, il che è un onore. Mi piace l’Europa. E mi piacciono quelle persone. Sono brave persone. Sono grandi leader. La Commissione europea, scrive Euractiv, si è rifiutata di commentare la dichiarazione.
Nelle stesse ore, Zelensky ha incontrato Keith Kellogg, inviato speciale della Casa Bianca per la guerra in Ucraina. Su X, il presidente ucraino ha espresso la sua gratitudine nei confronti di Trump per i suoi tentativi di raggiungere «una vera pace».
«La cooperazione militare – continua Zelensky – è importante sia per l’Ucraina, sia per gli Stati Uniti, e ci sono due grandi opportunità all’orrizonte: un accordo sull’approvvigionamento di armi e un accordo sui droni, che potrebbero rafforzare significativamente i nostri arsenali».
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