Sommersi dai rifiuti organici: ma, forse, una soluzione c’è. Anzi due…
A parte diminuire la produzione di rifiuti, c’è chi propone il compostaggio decentralizzato come approccio alla gestione dei rifiuti organici, che vengono così compostati vicino alla fonte, anziché essere trasportati in impianti di compostaggio su larga scala. Questo metodo riduce al minimo la necessità di trasporto dei rifiuti, riduce la dipendenza dalle discariche e consente a individui e comunità di farsi carico della gestione dei propri rifiuti
La gestione dei rifiuti è una delle maggiori sfide ambientali che tutto il mondo deve affrontare. A livello mondiale, si producono 2 miliardi di tonnellate di rifiuti all’anno, come riporta il Global Waste Management Outlook 2024 di Unep.
E la tendenza è quella di un aumento costante. Molti di questi rifiuti, a parte costituire l’annoso problema del waste food, finiscono in discarica o inceneritori, contribuendo a inquinamento, emissioni di gas serra e rischi per la salute.
Le discariche rilasciano metano, un potente gas serra, mentre lo smaltimento improprio dei rifiuti porta alla contaminazione di suolo e acque. I sistemi tradizionali e centralizzati di gestione dei rifiuti, spesso, faticano a gestire in modo efficiente i crescenti volumi, con costi più elevati e degrado ambientale.
Una soluzione promettente a questa crisi è il compostaggio decentralizzato, un metodo che tratta i rifiuti organici vicino alla fonte, come nelle case, scuole e comunità.
Convertendo gli scarti alimentari e i rifiuti biodegradabili in compost ricco di nutrienti, questo approccio riduce la dipendenza dalle discariche, abbassa i costi di trasporto e arricchisce la salute del suolo.
A differenza degli impianti di compostaggio su larga scala, che richiedono infrastrutture estese, il compostaggio decentralizzato è accessibile, conveniente ed ecologicamente sostenibile.
Per genitori e insegnanti, il compostaggio decentralizzato è particolarmente rilevante. Offre un modo pratico per insegnare ai bambini la sostenibilità, lo smaltimento responsabile dei rifiuti e la tutela ambientale.
Comprendere la gestione dei rifiuti e le sue sfide
La gestione dei rifiuti è una questione critica che riguarda sia le comunità urbane che quelle rurali. Tradizionalmente, i rifiuti vengono smaltiti utilizzando tre metodi principali: discariche, incenerimento e compostaggio centralizzato.
Discariche
È il metodo più comune per lo smaltimento dei rifiuti, prevede l’interramento dei rifiuti in aree designate. Sebbene le discariche ingegnerizzate siano progettate per ridurre al minimo l’impatto ambientale, molti siti vecchi o non regolamentati contribuiscono alla contaminazione del suolo e delle acque.
Sono anche una delle principali fonti di emissioni di metano, un gas serra 25 volte più potente dell’anidride carbonica nel trattenere il calore nell’atmosfera.
Incenerimento
L’incenerimento brucia rifiuti per ridurne il volume e talvolta genera energia. Tuttavia, questo metodo rilascia inquinanti nocivi come diossine, furani e metalli pesanti, che contribuiscono all’inquinamento atmosferico e comportano rischi per la salute.
L’incenerimento richiede ingenti investimenti infrastrutturali e, se non è già presente un inceneritore di rifiuti, ormai non è più tempo di pensarci e soprattutto investirci, perché non rappresenta una soluzione sostenibile a lungo termine.
Compostaggio centralizzato
Gli impianti di compostaggio su larga scala trattano i rifiuti organici in ambienti controllati. Pur essendo vantaggiosi, richiedono notevoli costi infrastrutturali, di trasporto e di manodopera.
Inoltre, il trasporto dei rifiuti organici in sedi centralizzate aumenta le emissioni di carbonio derivanti dal trasporto.
Statistiche sulla produzione di rifiuti
I rifiuti organici rappresentano quasi il 50% dei rifiuti domestici totali. E se andiamo a vedere bene troviamo che le scuole siano le più grandi generatrici di rifiuti alimentari: studi stimano che il 30-50% dei rifiuti delle mense scolastiche sia compostabile (spesso forse quegli avanzi potrebbero essere anche gestiti diversamente, ovvero recuperati con buon senso e portati a casa in giornata alle famiglie).
Per affrontare queste sfide sono necessarie alternative sostenibili come il compostaggio decentralizzato, che riduce al minimo il trasporto dei rifiuti, le emissioni di metano e promuove soluzioni locali di gestione dei rifiuti.
Il compostaggio decentralizzato è un approccio alla gestione dei rifiuti in cui i rifiuti organici vengono compostati vicino alla fonte anziché essere trasportati in impianti di compostaggio su larga scala.
Questo metodo riduce al minimo la necessità di trasporto dei rifiuti, riduce la dipendenza dalle discariche e consente a individui e comunità di farsi carico della gestione dei propri rifiuti.
A differenza del compostaggio centralizzato, che richiede infrastrutture, energia e manodopera significative per trattare i rifiuti a livello industriale, il compostaggio decentralizzato è su piccola scala, locale ed economico.
Esistono diversi tipi di compostaggio decentralizzato:
- compostaggio domestico, le famiglie utilizzano contenitori o fosse per il compost per scomporre i rifiuti di cucina e del giardino in terreno ricco di nutrienti. I metodi includono il compostaggio tradizionale, il vermicompostaggio (con l’utilizzo di lombrichi) e il compostaggio bokashi (basato sulla fermentazione)
- compostaggio comunitario, vicini o piccoli gruppi gestiscono il compostaggio in spazi condivisi come parchi, giardini o fattorie urbane. I progetti di compostaggio comunitario sono spesso gestiti da organizzazioni locali o municipalità per incoraggiare la partecipazione e pratiche di smaltimento dei rifiuti sostenibili
- compostaggio scolastico, le scuole implementano programmi di compostaggio per gestire i rifiuti delle mense, educando al contempo gli studenti alla sostenibilità. Il compost prodotto può essere utilizzato negli orti scolastici, insegnando ai bambini la gestione circolare dei rifiuti
Quali sono le evidenze scientifiche sui benefici del compostaggio?
Non è solo una pratica ecologica, ma è supportato da ricerche scientifiche che ne dimostrano l’efficacia nel ridurre i rifiuti in discarica, le emissioni di gas serra e il miglioramento della salute del suolo.
Una parte significativa dei rifiuti domestici e istituzionali è organica. Secondo la Banca Mondiale (2018), i rifiuti alimentari e verdi costituiscono quasi il 50% dei rifiuti solidi urbani a livello globale. Quando questi rifiuti vengono compostati invece di essere inviati in discarica, si riduce significativamente il volume di rifiuti che devono essere raccolti, trasportati e gestiti.
Uno studio del 2020 pubblicato sul Journal of Cleaner Production ha rilevato che il compostaggio decentralizzato può evitare fino all’80% dei rifiuti organici di finire in discarica se implementato correttamente nelle comunità urbane.
I rifiuti organici che si decompongono in discarica subiscono una decomposizione anaerobica, producendo metano, un gas serra 25 volte più potente dell’anidride carbonica nell’intrappolare il calore. Il compostaggio, d’altra parte, facilita la decomposizione aerobica, prevenendo la formazione di metano.
Uno studio del 2021 pubblicato sulla rivista Waste Management ha rilevato che il compostaggio dei rifiuti organici anziché lo smaltimento in discarica riduce le emissioni di metano fino al 95%.
Secondo il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (Ipcc), il compostaggio su larga scala potrebbe mitigare tra il 10 e il 15% delle emissioni globali di metano derivanti dai rifiuti.
Il compost è ricco di nutrienti essenziali come azoto, fosforo e potassio, migliorando la fertilità del suolo. La ricerca dimostra che il compost aumenta la diversità microbica: uno studio del 2019 pubblicato su Nature Communications ha rilevato che l’applicazione del compost migliora i microbiomi del suolo, favorendo una crescita più sana delle piante.
Infine, il compost (se fatto bene e non è sporcato da plastica o altri materiali non biodegadabili) migliora la ritenzione idrica: i terreni arricchiti con compost trattengono il 30% di acqua in più, riducendo il fabbisogno di irrigazione.
Il compostaggio decentralizzato svolge un ruolo cruciale nel ridurre i costi di gestione dei rifiuti, l’inquinamento causato dal trasporto dei rifiuti e la promozione di una raccolta differenziata responsabile. Gestire i rifiuti organici alla fonte alleggerisce il carico sui sistemi di smaltimento rifiuti urbani, promuovendo al contempo abitudini sostenibili.
Costi e oneri della comunità
Il trasporto e il trattamento dei rifiuti sono costosi per le città. Secondo la Banca Mondiale (2022), i costi di gestione dei rifiuti possono rappresentare fino al 20-50% del bilancio comunale di una città, gran parte del quale è speso per la raccolta e il trasporto dei rifiuti organici.
Il compostaggio decentralizzato riduce significativamente questo onere:
- riduzione della frequenza di raccolta dei rifiuti: quando i rifiuti organici vengono compostati alla fonte, sono necessari meno ritiri dei rifiuti, riducendo i costi di manodopera e carburante
- riduzione dei costi di manutenzione delle discariche: i rifiuti organici costituiscono quasi il 50% dei rifiuti solidi urbani e la loro deviazione prolunga la durata delle discariche, ritardandone le costose espansioni
- riduzione dei costi di trattamento: le operazioni di compostaggio e discarica su larga scala richiedono infrastrutture costose, che il compostaggio decentralizzato riduce al minimo
- minore inquinamento ambientale dovuto al trasporto dei rifiuti
La raccolta dei rifiuti urbani si basa in larga misura sui camion della spazzatura, che consumano combustibili fossili e contribuiscono all’inquinamento atmosferico e alle emissioni di carbonio.
Secondo l’Epa, i veicoli per la raccolta dei rifiuti sono responsabili fino al 4% dell’inquinamento atmosferico urbano. Il compostaggio decentralizzato contribuisce a:
- eliminare la necessità di trasportare i rifiuti organici in impianti centralizzati, riducendo il consumo di carburante
- ridurre le emissioni di gas serra dei camion della spazzatura, contribuendo a un’aria più pulita
- ridurre le emissioni di metano dalle discariche, poiché il compostaggio previene la decomposizione anaerobica
Le scuole possono integrare il compostaggio nei programmi di sostenibilità, attraverso una serie di iniziative positive:
- integrazione didattica: il compostaggio funge da strumento pratico per insegnare agli studenti i cicli ecologici, la riduzione dei rifiuti e la responsabilità ambientale. L’integrazione del compostaggio nei programmi di scienze consente agli studenti di esplorare in prima persona i cicli di decomposizione ed energia
- orti scolastici: l’utilizzo del compost pronto negli orti scolastici arricchisce il terreno e offre opportunità di apprendimento pratico. Gli studenti possono osservare i benefici diretti del compostaggio mentre coltivano le piante, rafforzando le lezioni di biologia e sostenibilità
- partecipazione degli studenti: coinvolgere gli studenti nelle attività di compostaggio promuove la responsabilità e la consapevolezza ambientale. Ad esempio, gli studenti che gestiscono il compostaggio in mensa acquisiscono abitudini sostenibili e rafforzano l’apprendimento accademico.
Una tale pratica include anche il ruolo dei genitori nell’insegnare ai bambini il compostaggio domestico. I genitori possono dimostrare comportamenti ecosostenibili installando sistemi di compostaggio a casa, insegnando ai bambini l’importanza della riduzione dei rifiuti e della conservazione delle risorse.
Possono coinvolgere i bambini in attività di compostaggio, come la raccolta differenziata dei rifiuti organici e la manutenzione dei contenitori del compost, fornisce esperienza pratica e rafforza l’educazione ambientale.
Le famiglie che partecipano al compostaggio possono entrare in contatto con iniziative locali di sostenibilità, promuovendo un senso di comunità e una responsabilità ambientale condivisa.
Esiste un’organizzazione globale per la sostenibilità, Earth5R, che ha implementato con successo programmi di compostaggio comunitario per affrontare la crescente sfida della gestione dei rifiuti organici.
Una componente chiave di questa iniziativa è l’installazione di unità di compostaggio automatiche nei complessi residenziali, consentendo il compostaggio in loco e riducendo la dipendenza dai servizi esterni di raccolta dei rifiuti.
Questi macchinari all’avanguardia per il compostaggio utilizzano temperatura controllata, aerazione e tecnologia microbica per scomporre scarti alimentari, rifiuti da giardino e altri materiali biodegradabili.
Il processo di compostaggio si completa entro 24 ore, convertendo i rifiuti organici in compost ricco di nutrienti, che può essere utilizzato per orti urbani, giardini o venduto agli agricoltori locali.
Questo metodo riduce significativamente i rifiuti in discarica, riduce le emissioni di metano e promuove un’economia circolare in cui i rifiuti vengono trasformati in una risorsa preziosa.
L’impatto di questa iniziativa è significativo:
- le comunità residenziali possono compostare centinaia di chilogrammi di rifiuti organici al giorno, riducendo drasticamente il volume di rifiuti conferiti nelle discariche comunali
- iresidenti partecipano attivamente alla raccolta differenziata e al compostaggio, promuovendo la consapevolezza ambientale e il coinvolgimento della comunità
- icomuni locali beneficiano di costi di raccolta e trattamento ridotti, migliorando l’efficienza complessiva della gestione dei rifiuti urbani
Il modello di compostaggio comunitario di Earth5R funge da modello per la gestione sostenibile dei rifiuti, dimostrando che il compostaggio decentralizzato non è solo fattibile, ma anche una soluzione scalabile per le aree urbane di tutto il mondo.
Fornendo alle comunità tecnologie di compostaggio innovative, questa iniziativa contribuisce a costruire quartieri più verdi e autosufficienti, affrontando al contempo problematiche ambientali critiche.
Crediti immagine: Depositphotos
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Christian Sansoni: astrofisico per la sostenibilità, cerca di unire It ed Esg per aiutare le aziende a misurare, secondo le norme Iso, i loro impatti sul Pianeta. Collabora con GreenPlanner per rendere gli ambiti Esg alla portata di tutti | LinkedinL'articolo Sommersi dai rifiuti organici: ma, forse, una soluzione c’è. Anzi due… è stato pubblicato su GreenPlanner Magazine.
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