Trump ordina un’indagine sui rapporti tra Epstein e i democratici per allontanare i sospetti su di sé

Novembre 16, 2025 - 08:30
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Trump ordina un’indagine sui rapporti tra Epstein e i democratici per allontanare i sospetti su di sé

Nel pieno delle nuove rivelazioni dell’archivio Epstein, che tornano a citare anche il suo nome, Donald Trump ha scelto la via più antica della comunicazione: indicare un nemico e spostare il bersaglio. Su richiesta esplicita del presidente degli Stati Uniti, la procuratrice generale Pam Bondi ha ordinato venerdì un’indagine federale sui rapporti tra l’ex finanziere Jeffrey Epstein e alcuni dei principali avversari politici si Trump, a partire da Bill Clinton. La decisione arriva dopo una settimana in cui i repubblicani alla Camera hanno diffuso quasi 23.000 pagine di documenti dell’estate Epstein, mentre nuove email rese pubbliche dai democratici citavano anche Trump. Nel giro di poche ore, Bondi ha affidato il dossier al procuratore di Manhattan Jay Clayton, chiamato a verificare i legami di Clinton, Larry Summers e Reid Hoffman con Epstein, ma non quelli del presidente degli Stati Uniti.

Bondi ha confermato la decisione su X, lodando Clayton come «uno dei procuratori più capaci del Paese» e promettendo un intervento «urgente e trasparente» La decisione di Trump sembra una scelta per sviare le recenti rivelazioni sul suo conto. A luglio, Fbi e Dipartimento di Giustizia avevano già stabilito che i documenti di Epstein non contenevano elementi per aprire indagini su terzi. Ora, su impulso del presidente, quella conclusione viene di fatto ribaltata.

Trump, che per anni fu vicino a Epstein prima di un presunto allontanamento a metà anni Duemila, non ha indicato reati specifici né ha spiegato perché concentrare l’attenzione solo su figure democratiche. Nessuno degli uomini da lui chiamati in causa è stato accusato dalle vittime di Epstein. Clinton riconosce di aver volato sul jet del finanziere, ma nega ogni coinvolgimento; Hoffman e Summers parlano di rapporti limitati, definiti ex post errori di giudizio, ma senza tracce di condotte illecite.

L’inchiesta si apre mentre la Camera spinge per la pubblicazione integrale dei file Epstein. Le nuove email diffuse questa settimana citano spesso Trump: in una, Epstein sostiene che l’allora presidente «sapeva delle ragazze». La Casa Bianca liquida tutto come «fughe selettive» a scopo politico. Intanto, però, è proprio Trump a indicare i nomi da indagare, e nessuno di quei nomi è il suo.

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Redazione Redazione Eventi e News