Zuppi: «L’Europa ha il sapere e la storia per rispondere su un piano etico, culturale e politico alle sfide attuali»

Novembre 7, 2025 - 15:00
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Zuppi: «L’Europa ha il sapere e la storia per rispondere su un piano etico, culturale e politico alle sfide attuali»
Il cardinal Zuppi alla terza Assemblea sinodale delle Chiese in Italia (Foto Siciliani - Gennari/SIR)

«Un fantasma si aggira per l’Europa: l’eurodisfattismo. Dopo l’euroscetticismo e l’euroillusionismo, siamo entrati in una fase di conformismo negativo». Lo ha affermato il card. Matteo Zuppi, presidente della Cei, in un videomessaggio inviato ai partecipanti al convegno “Cristianesimo coscienza dell’Europa” iniziato nel pomeriggio al monastero di Camaldoli, in provincia di Arezzo.

Una involuzione politica e culturale

Il convegno è stato promosso dalla rivista Il Regno, dalla Comunità di Camaldoli e dalla Comece. «Dopo i totalitarismi novecenteschi, sulle macerie dell’ultima filosofia della storia, il comunismo, il ridimensionamento dello spazio politico, la mancata proposta sul piano geopolitico di un progetto di rafforzamento del diritto e delle istituzioni internazionali, la mancata costruzione di un multipolarismo condiviso e guidato dalle maggiori potenze ci ha consegnato non solo un futuro vuoto di promesse, ma ci ha riconsegnato a un passato certo di tragedie. Si tratta di una involuzione politica e culturale», ha affermato Zuppi.

«Le due nuove guerre – quella in Ucraina nel cuore dell’Europa e quella in Medioriente, nel Mediterraneo – sono l’espressione di questioni ideologiche, interessi politico-economici e derive religiose irrisolte. Possono sempre riapparire potenze che vivevano nell’ombra: dai fondamentalismi culturali e religiosi ai negazionismi, alle diverse forme radicali di terrorismo. Anche le parole sbagliate, quelle falsate nel loro significato storico, quelle non mantenute o sovraccaricate di attese illusorie svolgono un ruolo negativo – ha sottolineato il presidente dei vescovi -. Esse retroagiscono negativamente sui sentimenti collettivi e sugli interessi politici. Privi di prospettiva, i racconti della realtà retrocedono ai linguaggi precedenti. Non solo non si supera positivamente il passato, ma in certo modo vi si precipita dentro».

(Photo European Parliament)

La risorsa principale di cui ancora disponiamo

In questo contesto «l’Europa, non solo l’Unione europea, è invece la risorsa principale di cui ancora disponiamo. Proprio a partire dalle sue storie irrisolte, dai risultati parziali difficilmente acquisiti, proprio a partire dalla sua incompiutezza, l’Europa ha il sapere e la storia per rispondere su un piano etico, culturale, economico e politico alle sfide che il nuovo mondo comporta».

Poi ha osservato che l’Europa «manca di istituzioni comuni adeguate, perché manca del potere e della volontà conferibili delle singole nazioni che la compongono. Questa è la sfida politica, cui possono rispondere in primo luogo solo le nazioni».

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia