A Zurigo, la formazione che unisce scienza e politica per governare l’innovazione

Novembre 7, 2025 - 17:00
 0
A Zurigo, la formazione che unisce scienza e politica per governare l’innovazione

Nasce la Albert Einstein School of Public Policy al Politecnico Federale di Zurigo: un modello di formazione che fonde ricerca, governance e fiducia pubblica. L’Europa guarda con interesse

È fresca la notizia (lanciata da Innovando News) che il Politecnico Federale di Zurigo (Eth Zurich) ha inaugurato la Albert Einstein School of Public Policy (Aespp): un centro interdisciplinare dedicato a creare un linguaggio comune tra scienza, tecnologia e decisione politica. Per noi erano presenti i colleghi di Innovando news cui si deve lo spunto di questo articolo.

Un esperimento unico nel panorama europeo, che rimette al centro il valore formativo della conoscenza e la necessità di costruire una nuova leadership pubblica, capace di comprendere la complessità delle transizioni globali — dal cambiamento climatico all’intelligenza artificiale.

Formare chi decide: la conoscenza come infrastruttura

Vogliamo sostenere politici e funzionari pubblici nel prendere decisioni basate sui fatti, informate dalle conoscenze più recenti” ha spiegato Tobias Schmidt, direttore della scuola e professore di politica energetica e tecnologica alla Eth.

Un obiettivo tanto ambizioso quanto urgente, che si traduce in un’offerta formativa capace di integrare le scienze dure e le scienze sociali.

Le aree strategiche della scuola – intelligenza artificiale, energia e ambiente, salute pubblica, pianificazione territoriale, economia e sicurezza – coinvolgono docenti di tredici dipartimenti diversi, costruendo un ecosistema di apprendimento aperto e operativo.

Non solo teoria: un esempio concreto è il progetto congiunto con l’Ufficio Federale dell’Agricoltura, che sperimenta politiche alimentari sostenibili nate dalla collaborazione tra ricercatori, istituzioni e imprese.

Un nuovo paradigma educativo: imparare a leggere la complessità

Alla base del progetto c’è l’idea che l’innovazione istituzionale sia oggi la vera frontiera della scienza. Non basta più inventare: serve imparare a governare l’invenzione.

Come ha sottolineato Dominik Hangartner, docente di analisi delle politiche pubbliche, “stiamo creando un modello di apprendimento reciproco: gli studenti imparano a leggere la complessità delle politiche e i decisori pubblici a comprendere la logica della ricerca“.

Un approccio che restituisce centralità al concetto di politica basata sull’evidenza, ma non come esercizio di dati: come costruzione di fiducia, linguaggi e contesti comuni.

La formazione come ponte tra scienza e governance

Il programma di Policy Fellowships della nuova scuola rappresenta il cuore di questo esperimento formativo: ricercatori che vivono per mesi nei ministeri e funzionari pubblici che lavorano nei laboratori dell’Eth.

Un doppio scambio per superare la barriera culturale che separa il dato dalla decisione, come ha evidenziato Walter Thurnherr, ex cancelliere federale svizzero: “Solo così potremo superare la sfiducia e creare fiducia sistemica tra i mondi del sapere e del potere decisionale“.

È un cambio di paradigma che molti Paesi – Italia compresa – osservano con attenzione. Perché anche le migliori leggi, senza competenze interdisciplinari, rischiano di rimanere lettera morta.

La scelta di dedicare la scuola ad Albert Einstein, uno degli ex studenti più illustri della Eth Zurich, è tutt’altro che simbolica. Lo scienziato di Ulm credeva nella responsabilità morale della scienza e nella necessità che il sapere diventasse azione.

Oggi, quell’etica si traduce in formazione: educare una nuova generazione di professionisti pubblici capaci di integrare la conoscenza nei processi decisionali.

E se la rivoluzione dell’intelligenza artificiale rappresenta il banco di prova per questo modello, la Svizzera – con la sua tradizione di neutralità e dialogo – offre il contesto ideale per sperimentarlo.

Un messaggio per il futuro

La Albert Einstein School of Public Policy è più di una scuola: è un laboratorio di governance del XXI secolo. Un luogo in cui la scienza non pretende di sostituirsi alla politica, ma la aiuta a decidere meglio.

Un esempio che richiama le università e i centri di ricerca europei – italiani compresi – a investire non solo nella formazione tecnica, ma nella formazione civica e sistemica, dove competenze, fiducia e responsabilità diventano i veri motori dell’innovazione sostenibile.

L’innovazione, oggi, non è solo una questione di algoritmi o laboratori. È una sfida educativa, collettiva, istituzionale.

E la Svizzera ci ricorda che formare chi decide – e non solo chi inventa – è forse la più grande scommessa del futuro sostenibile.

L'articolo A Zurigo, la formazione che unisce scienza e politica per governare l’innovazione è stato pubblicato su GreenPlanner Magazine.

Qual è la tua reazione?

Mi piace Mi piace 0
Antipatico Antipatico 0
Lo amo Lo amo 0
Comico Comico 0
Furioso Furioso 0
Triste Triste 0
Wow Wow 0
Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia