Anime of the Month – Gachiakuta

Agosto 28, 2025 - 02:30
 0
Anime of the Month – Gachiakuta

Se c’è un anime che negli ultimi mesi ha fatto parlare di sé tra gli appassionati e appassionate di shonen è senza dubbio Gachiakuta, la nuova serie prodotta dallo Studio Bones e disponibile su Crunchyroll. Basato sul manga di Kei Urana, pubblicato in Italia da Star Comics, l’anime non si limita a raccontare una storia di lotta e rivalsa, ma propone una visione cruda, potente e sorprendentemente poetica su temi come la discriminazione, l’emarginazione e il valore nascosto negli oggetti che la società definisce “spazzatura”.

Un’opera che si posiziona tra i titoli più originali della scena contemporanea, capace di unire l’energia dei grandi shonen con un immaginario artistico ribelle, vicino alla street art, e una scrittura che mescola azione, denuncia sociale e introspezione.

Rudo, eccoti!

La vicenda ruota attorno a Rudo, giovane orfano cresciuto in una baraccopoli ai margini della società, dove vivono i discendenti dei criminali esiliati, i cosiddetti tribali. Accusato ingiustamente dell’omicidio del suo padre adottivo, Regto, Rudo viene condannato a un destino crudele e temuto da tutti: l’essere gettato nel Baratro, un’enorme discarica dove la società benestante scarica non solo i rifiuti materiali, ma anche le persone considerate indesiderabili.

Uno dei titoli più originali della scena contemporanea

Quello che per i più è la fine, per Rudo diventa l’inizio di una nuova vita. Nel Baratro infatti non ci sono solo macerie e oggetti rotti, ma anche mostruose creature composte da rifiuti viventi, simbolo dell’orrore generato dallo scarto e dall’abbandono. In questo inferno, Rudo incontra Enjin, un enigmatico Ripulitore, che gli rivela l’esistenza dei Giver, individui capaci di infondere vita negli oggetti. È qui che la rabbia, il dolore e la determinazione del ragazzo trovano forma concreta nel suo strumento vitale: un paio di guanti donatigli dal padre adottivo, capaci di trasformare la spazzatura in armi temporanee e potenti.

Quello che rende Gachiakuta unico non è solo la trama di riscatto e vendetta, ma l’universo immaginifico che Kei Urana ha costruito. L’autrice ha dichiarato di essersi ispirata a un’esperienza personale: la sensazione di “perdita” provata da bambina quando ruppe una penna a lei cara, come se l’oggetto stesso avesse un’anima. Da qui nasce il concetto degli strumenti vitali, oggetti impregnati dei sentimenti e dei ricordi delle persone che li hanno posseduti, trasformati in armi dai Giver.

Questa idea si intreccia perfettamente con il tema dello scarto e del valore nascosto: ciò che viene considerato rifiuto può rivelarsi fonte di forza, significato e perfino bellezza. Non a caso i disegni di Urana vengono arricchiti dai graffiti di Ando Hideyoshi, che aggiungono all’opera una dimensione visiva ribelle, urbana, vibrante di energia e in netto contrasto con l’opulenza sterile della “Sfera”, la società che getta via tutto ciò che non rientra nei suoi canoni.

Gachiakuta non è solo la trama di riscatto e vendetta

Rudo non è solo un protagonista mosso da rabbia e desiderio di vendetta: è un personaggio complesso, che impara a scoprire un legame profondo con gli oggetti e con i compagni che incontra lungo la strada. Attorno a lui si muovono figure eccentriche e memorabili, frutto del processo creativo di Urana: “Volevo disegnarli come persone rispettabili”, ha raccontato l’autrice, “ma alla fine sono diventati dei veri e propri fenomeni da baraccone. Mi sono arresa, accettando che quello fosse il loro vero volto”.

Questa scelta conferisce a Gachiakuta un tono unico, che alterna momenti cupi e violenti a scene quasi grottesche, ricche di umorismo e carisma. Il contrasto tra il dramma dell’abisso e la stravaganza dei personaggi crea un equilibrio sorprendente che cattura lo spettatore e la spettatrice episodio dopo episodio.

Ovviamente, oltre al fascino visivo e narrativo, Gachiakuta colpisce perché riesce a essere attuale. La sua denuncia nei confronti dello spreco, della discriminazione e della superficialità con cui si giudicano persone e oggetti è un messaggio forte, capace di risuonare ben oltre i confini dell’intrattenimento. In un mondo in cui il consumismo (e il nostro modo di consumare, probabilmente) tende a ridurre ogni cosa a usa-e-getta, Kei Urana ci ricorda che dietro ogni oggetto, come dietro ogni individuo, c’è una storia, un valore, un’anima.



Con la sua estetica graffiante, l’energia dello shonen classico e una scrittura originale e significativa, Gachiakuta si candida a essere uno degli anime più particolari dell’anno. L’adattamento di Studio Bones riesce a valorizzare la potenza dei disegni di Urana e la creatività visiva di Hideyoshi, trasformando ogni episodio in un’esperienza sensoriale che unisce adrenalina, emozione e riflessione.

Gachiakuta colpisce perché riesce a essere attuale

Se amate i mondi distopici, le storie di vendetta, gli shonen fuori dagli schemi o semplicemente cercate un titolo che sappia sorprendere e far riflettere, Gachiakuta è senza dubbio un anime che merita la vostra attenzione: lo trovate su Crunchyroll.


The post Anime of the Month – Gachiakuta appeared first on GameSoul.it.

Qual è la tua reazione?

Mi piace Mi piace 0
Antipatico Antipatico 0
Lo amo Lo amo 0
Comico Comico 0
Furioso Furioso 0
Triste Triste 0
Wow Wow 0
Redazione Redazione Eventi e News